L'uovo di Colombo; lascerei la toga se in politica - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

L'uovo di Colombo; lascerei la toga se in politica

'Credibilita' minata, si rischia di non apparire imparziali'

"La Costituzione garantisce a un magistrato di candidarsi e di rientrare poi nell'ordine giudiziario. Io, per quel che riguarda me, se mai avessi deciso di entrare in politica, prima di candidarmi mi sarei dimesso dalla magistratura". Lo afferma Gherardo Colombo intervistato da Repubblica. "Dal mio punto di vista, chi diventa particolarmente noto per aver svolto delle funzioni nell'ambito giudiziario che hanno avuto attinenza con fatti commessi da amministratori della cosa pubblica, se si candida per un partito e poi torna a svolgere la professione, rischia di apparire non sufficientemente indipendente e imparziale per poterla svolgere correttamente". "Non uso a caso la parola 'apparire', perche' la questione non e' tanto quella se sia legittimo dubitare che chi ha svolto funzioni politiche svolga poi quelle giudiziarie con imparzialita' e indipendenza. Bensi' quella della credibilita' dell'istituzione che e' condizionata da quel che appare all'esterno". "La mia opinione per quel che riguarda il rientro in magistratura e' che sarebbe legittimo prevedere delle limitazioni riguardanti il luogo di esercizio della professione, o anche di altro genere, purche' siano effettivamente indirizzate a garantire la percezione dell'indipendenza di chi rientra in servizio, e non a penalizzare quest'ultimo". "Credo che non confliggerebbe con la Costituzione una norma che stabilisse che un magistrato non puo' candidarsi nel distretto in cui ha esercitato le sue funzioni se non dopo un periodo di una certa consistenza. Non credo che sarebbe coerente con la Carta una misura che imponesse analogo distacco temporale per candidarsi altrove".