Palazzi & potere
La distruzione della “Madre” Grecia e il dovere civico di votare No

Renzi, Obama e la Grecia; ad Affari Italiani parla Paolo Maddalena vice presidente emerito della Corte Costituzionale
Come ha messo in evidenza l’economista greco Leonidas Vatikiotis, sul Fatto Quotidiano del 17 ottobre, “dopo l’asservimento alla BCE e alla Commisione UE di Tsipras la Grecia ha concesso alla società di stato cinese Cosco il porto del Pireo, alla Lufthansa 14 aereoporti regionali, alla società privata Lambda la vasta aerea dell’ex aereoporto di Atene (Elliniko). Inoltre ha proceduto alla ricapitalizzazione delle quattro banche sistemiche greche fallite”, laddove nel programma di Siriza era prevista la nazionalizzazione delle banche e la protezione degli asset dello Stato.
Sempre secondo Vatikiotis, Tsipras “avrebbe dovuto provvedere all’uscita della Grecia dall’Euro per riprendere la politica industriale e rovesciare le politiche di austerità previste dal patto fiscale. Senza questi cambiamenti la situazione in Grecia è destinata a peggiorare in modo esponenziale. Dall’inizio della crisi abbiamo perso il 25% del nostro PIL. Non c’è un’altra economia in tempo di pace ad essere crollata così verticalmente. Abbiamo perso anche il 66% degli investimenti. Il governo dice che il 2017 sarà il primo anno in cui l’economia crescerà. Accadrà a scapito del costo del lavoro, dei salari e delle pensioni.”.
Questo è accaduto in Grecia su suggerimento della finanza internazionale. Altrettanto ci viene a dire oggi per l’Italia Barack Obama esaltando l’azione politica di Matteo Renzi. Anche in Italia abbiamo già privatizzato e svenduto tutte le industrie e le banche pubbliche ed è in vendita oltre la metà del territorio.
Se si vuole continuare su questa strada e diventare come la Grecia si dica pure SI’ al referendum costituzionale. Altrimenti, ed è questo il nostro dovere di Italiani, dobbiamo votare NO.
Sempre secondo Vatikiotis, Tsipras “avrebbe dovuto provvedere all’uscita della Grecia dall’Euro per riprendere la politica industriale e rovesciare le politiche di austerità previste dal patto fiscale. Senza questi cambiamenti la situazione in Grecia è destinata a peggiorare in modo esponenziale. Dall’inizio della crisi abbiamo perso il 25% del nostro PIL. Non c’è un’altra economia in tempo di pace ad essere crollata così verticalmente. Abbiamo perso anche il 66% degli investimenti. Il governo dice che il 2017 sarà il primo anno in cui l’economia crescerà. Accadrà a scapito del costo del lavoro, dei salari e delle pensioni.”.
Questo è accaduto in Grecia su suggerimento della finanza internazionale. Altrettanto ci viene a dire oggi per l’Italia Barack Obama esaltando l’azione politica di Matteo Renzi. Anche in Italia abbiamo già privatizzato e svenduto tutte le industrie e le banche pubbliche ed è in vendita oltre la metà del territorio.
Se si vuole continuare su questa strada e diventare come la Grecia si dica pure SI’ al referendum costituzionale. Altrimenti, ed è questo il nostro dovere di Italiani, dobbiamo votare NO.
Paolo Maddalena
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale
Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale
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