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Palazzi & potere
Lega, Salvini Vs Zaia: il silenzio assordante sulle regionali

Quanto durerà ancora il governo guidato da Giuseppe Conte? Gli sherpa dei partiti hanno appuntato una data sul taccuino: quella del 23 Aprile. É qui, da come andrà la trattativa con l'Europa, che si capirà in buona sostanza quale potrà essere il futuro del Conte 2. Ma si guarda anche più lontano, subito dopo l'estate, quando sono in molti nei palazzi del potere a prevedere un cambio a Palazzo Chigi con un Conte ter oppure un governissimo. I soldi della ricostruzione fanno gola a molti e nessuna forza politica vuole restare fuori dalla stanza dei bottoni. Ecco perché nelle prossime settimane le pressioni per un cambio di governo sono destinate ad aumentare. A fare da spartiacque potrebbero essere le prossime elezioni regionali o l'election day insieme al referendum sul taglio dei parlamentari, al momento previsto per fine settembre. E a proposito delle prossime regionali, in casa Lega hanno tutti hanno notato il "silenzio assordante" di Matteo Salvini sulla decisione di far votare le regioni, il Veneto in particolare, dopo l'estate. Non la pensa così però il diretto interessato Luca Zaia, governatore di regione, che per mostrare tutto il suo disappunto parla di decisione addirittura scandalosa: "E' scandaloso quello che ha deciso di fare il governo. Aveva un accordo e il parere positivo dei governatori, per andare a votare il prima possibile: la finestra piu' sicura era quella di luglio. Sappiamo che vi sara' una recrudescenza del virus in autunno. Hanno scelto di andare a votare in autunno". Ma non è questo il punto: la verità è che con le elezioni in estate avrebbe potuto sfruttare al massimo l'ottima gestione da parte della regione Veneto dell'emergenza coronavirus e da lì partire per la scalata al vertice della lega. Esattamente quello che non vuole il capitano leghista che infatti non commenta la decisione presa dal governo Conte e preferisce il silenzio. Insomma, chi tace acconsente e stavolta "Giuseppi" ha fatto un grandissimo favore al suo arci nemico Matteo Salvini: almeno fino a dopo l'estate dunque la leadership salviniana non sarà messa in discussione dal rampante Zaia. Un politico quest'ultimo che a differenza del Salvini nazionale è ben visto dai poteri forti nostrani che ne apprezzano il pragmatismo scevro da inutili orpelli sovranisti e l'abilità nella gestione della cosa pubblica. Così come si apprezza la totale mancanza di diffidenza preconcetta nei confronti dell'Unione Europea. Tutte qualità che all'attuale leader leghista sembrano mancare. Mtteo "vince le battaglie elettorali ma perde sempre le battaglie politiche" dicono in Lega. E se i sondaggi per via Bellario dovessero continuare a scendere ancora tutto diventerà possibile. Anche un cambio al vertice.

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