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Palazzi & potere
Legge di bilancio, si prepara un'aspirina per un malato di cancro.

Menospesamenotasse - Legge di bilancio, si prepara un'aspirina per un malato di cancro. Un misero 0,2% di Pil di taglio di tasse non sarà nemmeno percepito dall'economia reale. Così altro che "ripresa"...

Va bene, sgombriamo il campo dai miei personali gusti. E' noto ai pazienti lettori di questa rubrica (non a caso: "Menospesamenotasse") che io sia un partigiano di un "taglio-shock" simultaneo di imposte e spesa pubblica. Per questo, da due anni (la prossima sarà la terza legge di bilancio consecutiva in cui tentiamo l'operazione), con i miei colleghi Conservatori e Riformisti presentiamo emendamenti per una simultanea sforbiciata a tasse e spesa per l'ammontare-monstre di ben 48 miliardi (di cui 24 già il primo anno).

Tutto ciò è avvenuto con emendamenti dichiarati tecnicamente ammissibili (perché coperti da tagli di spesa, appunto), dalle Commissioni Bilancio, ma poi politicamente respinti dal Governo Renzi.

Quale il nostro ragionamento? La situazione del malato-Italia è così grave (stagnazione economica, livelli record di tasse-spesa-debito) che non bastano più terapie minimaliste, ma occorre uno shock positivo, una frustata, un intervento che possa essere immediatamente percepito dall'economia reale. E quindi ecco l'esigenza di un megataglio di tasse per tutti (imprese, lavoratori, famiglie), finanziato da un corrispondente dimagrimento della spesa. L'entità dell'operazione è volutamente e provocatoriamente enorme, proprio per dare l'idea della terapia d'urto che sarebbe necessaria: tre punti di Pil, di cui uno e mezzo già il primo anno.

Ora, comprendo che alcuni possano avere una visione diversa e preferire un approccio più gradualista. Non condivido, ma capisco.

Quello che invece non riesco ad accettare è la presa in giro di chi vuole venderci come una scelta saggia (peraltro usando la grancassa mediatica della Rai e dei giornaloni-mainstream) un'operazione misera e minimale come quella che si prepara con la prossima legge di stabilità.

Secondo le indiscrezioni non smentite dall'Esecutivo, la legge di stabilità di Renzi e Padoan avrà una "cubatura" complessiva di 22 miliardi. Ma ben 15 dovranno essere bruciati per disinnescare le clausole di salvaguardia, cioè i rischi di aumenti di tasse automatici contenuti nelle disposizioni delle passate leggi di stabilità (Letta, Renzi, ecc). Morale: restano "liberi" solo 7 miliardi. Togliete a questi 7 miliardi le somme stanziate per le pensioni (pare 2 miliardi già il primo anno); togliete altre somme obbligatorie (ad esempio: rinnovo delle missioni militari, ammortizzatori sociali, ecc). Tolto tutto questo, cosa resta come effettivo taglio di tasse? Briciole: resta il taglietto Ires da 3 miliardi e poco altro (un mini-intervento sull'Irpef agricola, tutte cose da poche decine o centinaia di milioni).

Ma se un punto di Pil vale circa 16 miliardi, un intervento da appena 3 miliardi di taglio di tasse corrisponde più o meno a uno 0,2% di Pil. Qualcuno pensa che l'economia reale possa percepire un'entità così minima e irrilevante di tasse in meno? E questi signori pensano di favorire così la ripresa?
 

Daniele Capezzone
Deputato Conservatori e Riformisti
d.capezzone@gmail.com
@capezzone

Tags:
legge di bilancio





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