Palazzi & potere
Più che Clinton ascoltate Lincoln!

La personalizzazione della politica e del potere suscita reazioni contrastanti. C' è chi spera che possa essere un ricostituente per una democrazia in crisi perché assicurerebbe governabilità e decisioni rapide; altri temono invece che sia un veleno mortale per la democrazia rappresentativa, perché trasforma il "governo del popolo, dal popolo, per il popolo", come lo definì Abraham Lincoln nel 1863, in una democrazia recitativa dove i protagonisti sono il capo e la folla, l' uno sempre più dotato di potere, l' altra sempre più ridotta a moltitudine votante, plaudente e persino acclamante, ma del tutto priva di influenza sul potere e sulle decisioni del capo.
La democrazia recitativa non nega la libera scelta dei governanti da parte dei governati: la rende semplicemente irrilevante per la politica del capo dopo l' elezione al governo. Simile alla democrazia criticata dagli antichi greci, la democrazia recitativa è una raffinata forma di demagogia, che vorrebbe far apparire la democrazia del capo e della folla la migliore fra le migliori forme di governo. Mentre, nella realtà, può essere la peggiore fra le peggiori, perché opera per mantenere i governati in una condizione permanente di moltitudine apatica, beata o beota, simile alle gioiose famiglie degli spot pubblicitari, ma comunque servile, incapace persino di accorgersi di vivere in una democrazia recitativa dove la libertà, come la scelta e la revoca dei governanti, è solo una delle parti assegnate in copione.
Riflettendo sulle principali esperienze storiche associate al binomio "il capo e la folla" scrive il grande studioso emilio gentile sul sole24ore, sarà possibile conoscere la genesi della democrazia recitativa e prevenire il suo consolidamento in una inedita esperienza di "democrazia in folle". Se la democrazia rappresentativa è come un' auto che può andare avanti o indietro, può migliorare o peggiorare, la democrazia recitativa come l' auto in folle su una giostra, che gira continuamente su se stessa in una sorta di inerzia dinamica, e va avanti solo per tornare sempre indietro.