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Palazzi & potere

PRIMA PAGINA

 

Tutto quello che c'è da sapere dai giornali di oggi

 

Clinton vince in tv, ma Trump riparte all’attacco

 

Def, l’Italia alza il deficit al 2,4%, braccio di ferro con Bruxelles

 

Ponte sullo Stretto, sfida Renzi-Grillo

 

Orlando: «Fiducia sulla giustizia, ora il governo eviti rischi»

 

Roma, il no di Tutino a Raggi: «A Roma una lotta tra bande»

 

 

Economia

Dal Consiglio dei ministri via libera alla nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza. Roberto Petrini su Repubblica: “Dal governo via al Def, crescita prevista all’1%, il deficit fino al 2,4%. Per il 2017 l’Italia vuole sommare al disavanzo del 2% uno 0,4% di flessibilità per migranti e terremoto”.

 

“I contatti e i decimali, la lunga trattativa tra Roma e Bruxelles”, è il titolo dell’articolo di Mario Sensini sul Corriere della Sera. Renzi punta a espungere dal bilancio tutti i costi relativi sia al flusso migratorio che alla ricostruzione dopo il sisma: circa 7,5 miliardi di euro. La vera partita con Bruxelles si giocherà in queste quattro settimane, che porteranno alla legge di Bilancio.

 

Il punto di Beda Romano sul Sole 24 Ore: “Bruxelles frena: la trattativa è ancora aperta. La Commissione prende le distanze: stime non concordate. Nell’establishment comunitario non c’è la volontà di penalizzare l’Italia ma l’ammontare della flessibilità è ancora da vedere”.

 

Sulla Stampa il retroscena di Alessandro Barbera: “Per Renzi la trattativa più lunga, ma alla fine c’è il compromesso. Il Tesoro negozia fino a tarda sera col commissario Moscovici. Giudizio sospeso ancora per due mesi, dubbi crescenti nell’Ue”.

 

Sulle stesse pagine l’intervista di Marco Zatterin al presidente di Confindustria Vincenzo Boccia: «I nuovi incentivi alle imprese? Un buon inizio ma non basta. Sulla spesa Draghi ha ragione. Detassare i premi di produzione aiuta la competitività. Pronti a discutere nuovi modelli di contratto, ma prima chiudiamo sui meccanici».

 

Su Libero intervista di Antonio Castro al presidente di Confcommercio Carlo Sangalli: «Se aumenta l’Iva bruciamo 12 miliardi. L’Europa deve concederci flessibilità sul deficit, altrimenti il rialzo dell’imposta sarà un boomerang: i consumi crolleranno e saranno penalizzate le famiglie povere».

 

 

Esteri

Hillary Clinton vince il primo confronto televisivo con Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali americane. Federico Rampini su Repubblica: “Hillary vince il primo duello, Trump battuto su tasse e donne. Secondo il 62 per cento degli spettatori selezionati come campione da Cnn è stata Hillary Clinton ad aggiudicarsi la sfida”.

 

Paolo Mastrolilli sulla Stampa: “Hillary canta vittoria: «Ho fermato Trump». Ma lui: sarò più duro. Per la Clinton il rivale non ha margini di crescita. Lo staff del repubblicano: sa emozionare la gente. La democratica vince ai punti il dibattito più visto della storia Usa: quasi 82 milioni davanti alla tv”.

 

Sul Messaggero un’analisi del dibattito di Flavio Pompetti: “L’Isis, la Nato, l’economia: l’attacco premia la Clinton. Donald punta sui temi cari all’elettorato conservatore: meno fisco, legge e ordine. La democratica insiste sulla competenza e a sorpresa risulta anche più simpatica”.

 

Ma per Vittorio Zucconi, sul giornale diretto da Mario Calabresi, bisogna stare attenti a parlare già di vittoria: “Donald alla sfida finale, il grande imbonitore adesso deve stupire. Il repubblicano ha perso la testa più volte e in un’elezione normale sarebbe spacciato: ma ha già dimostrato di saper risorgere”.

 

Sulle stesse pagine l’intervista di Daniele Mastrogiacomo a Ingrid Betancourt, per sei anni in mano ai ribelli delle Farc, con i quali il governo colombiano ha da poco stretto uno storico accordo per la pace: «Ora la Colombia può ricucire le ferite e le Farc non faranno la fine dei narcos».

 

 

Politica e dintorni

La campagna referendaria è partita e Matteo Renzi è pronto a sfidare tutti i big schierati contro la riforma. Venerdì sera  su La7 il confronto arbitrato da Enrico Mentana con Gustavo Zagrebelsky, ma si lavora anche a un faccia a faccia con Massimo D’Alema. Tommaso Ciriaco su Repubblica: “La sfida del premier al No. Duello con Zagrebelsky, richiamo all’ordine nel Pd”.

 

Sul Corriere della Sera intervista di Aldo Cazzullo a Carlo De Benedetti: «Se passa il No, Renzi deve dimettersi. Ma non lascerà la politica e dovrà allearsi con Parisi: è inevitabile che contro i populismi il partito del premier assorba voti e apparati del centrodestra, ridimensionando la sinistra e Salvini».

 

Sul Fatto Quotidiano, Stefano Feltri polemico con il ministro Maria Elena Boschi in viaggio in Sudamerica per la firma di alcuni protocolli istituzionali: “La Boschi in tour nel Sudamerica a spese dello Stato per piazzare il Sì”.

 

Renzi rilancia il ponte sullo Stretto. Goffredo De Marchis su Repubblica: “Il premier assicura il supporto del governo: «Può creare 100 mila posti di lavoro». La sua nuova campagna referendaria promette infrastrutture e tagli alle tasse in un Paese più stabile. Per Grillo l’opera è «inutile»”.

 

Domani Silvio Berlusconi compie 80 anni. Per l’occasione l’ex premier ha deciso di rilasciare un’intervista esclusiva al settimanale Chi, ripresa da tutti i giornali: «Ho sempre vissuto come se avessi 40 anni perché così mi sentivo: pieno di curiosità, di voglia di fare. Poi, improvvisa, è arrivata la malattia e con l’operazione che ho subito è arrivata forte la consapevolezza che sono un uomo di 80 anni».

 

Su Libero l’editoriale di Vittorio Feltri: “La mia storia con Berlusconi, super costruttore e distruttore. La sua vicenda di imprenditore e politico è straordinaria, ma il Cavaliere l’ha macchiata con debolezze puerili”.

 

Auguri anche da Umberto Bossi, che si confida in un colloquio con Paola Di Caro sul Corsera: «Gli voglio bene, ho sofferto come lui. Quelle sere ad Arcore tra minestra e strategie».

 

La giunta Raggi ancora nel caos. Anche Salvatore Tutino, consigliere della Corte dei Conti, ha detto no all’incarico di assessore al Bilancio. Nel frattempo Beppe Grillo impone ai portavoce di non rilasciare dichiarazioni su Roma nei prossimi giorni. Ernesto Menicucci sulle pagine del giornale diretto da Luciano Fontana.

 

Su Repubblica, intervista di Mauro Favale a Salvatore Tutino: «Vittima di una lotta tra bande. Non sono né un ladro né della casta. Fico tiri fuori il dossier contro di me. Volevo portare un contributo, ma le cose non vengono decise dalla sindaca».

 

 

Giustizia

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervistato da Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera a proposito della riforma del processo penale: «Fiducia sulla giustizia, evitiamo rischi. Il Nuovo centrodestra e un pezzo del Pd non si fidano uno dell’altro, basta che qualcuno non si presenti al momento del voto e il gioco è fatto».

 

 

Cultura

Si è tenuta ieri mattina, presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e alla presenza del ministro Dario Franceschini, la cerimonia di conferimento del primo “Premio di ricerca Giuseppe Di Vagno”, dedicato alla memoria del giovane deputato socialista ucciso dai fascisti nel 1921. Sul Dubbio Stefano Caliciuri ricorda le polemiche che hanno accompagnato l’iter di approvazione della legge istitutiva del premio, con il M5S che propose di eliminare la parola “socialista” dal testo in quanto sinonimo di “ladro”.


 

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