Palazzi & potere
Quell'amaro sfogo attribuito al premier: riforma schifosa ma...

Nell' autunno dello scorso anno, qualche giorno prima della presentazione della legge di Stabilità, in uno delle udienze periodiche a Palazzo Chigi, il «corteggiato» che alla politica è arrivato quasi per caso chiese a Renzi perché si fosse incaponito su una riforma della Costituzione alquanto discutibile. E il premier si lasciò andare a questo ragionamento: «Vuoi che non sappia che questa riforma fa schifo?! Ma mi serve per avere credito in Europa; per strappare flessibilità di bilancio a Bruxelles; per avere, quindi, dei soldi da spendere in Italia». Il suo interlocutore, scrive il Giornale, gli diede una risposta di buonsenso: «Ma non è una legge qualsiasi: è la Costituzione!». Beccandosi un' espressione gestuale che, tradotta in parole, suonava come un «Sì, vabbè».
Appunto, se lo spirito Costituente è quello del «Sì, vabbè», sarebbe il caso di non aggiungere danno a danno.