Quirinale: la villa a Napoli del Capo dello Stato controllata h24 - Affaritaliani.it

Palazzi & potere

Quirinale: la villa a Napoli del Capo dello Stato controllata h24

Ogni quindici giorni quattro poliziotti dell' Ufficio Presidenziale partono da Roma per andare «in trasferta» a Napoli.
Vengono chiamati «le quindicine» per questo turno anomalo e hanno il compito di vigilare Villa Rosebery, una delle tre residenze ufficiali del Capo dello Stato insieme al Quirinale e alla Tenuta di Castelporziano.

Dalla Capitale, scrive il Tempo di Gian Marco Chiocci,  raggiungono l' incantevole collina di Posillipo a bordo di una macchina di servizio o in treno e, allo scadere delle due settimane, si danno il cambio con i colleghi dello stesso ufficio in via del Quirinale.

La loro «missione» è quella di vigilare sulla residenza in tempo reale, rinforzando un dispositivo di sicurezza già imponente.Questa trasferta, grazie alla quale i poliziotti riescono a guadagnare a fine mese dai 200 ai 300 euro in più, viene predisposta tutto l' anno: feste e ricorrenze comprese.

Nonostante la villa sia chiusa al pubblico - ad eccezione di aperture parziali organizzate massimo due volte l' anno con la collaborazione del Fondo Ambiente Italiano e di fatto a beneficio unicamente del Presidente della Repubblica, che la usa per lo più come punto d' appoggio per le visite in città.

Gli agenti dall' Ufficio Presidenziale della Polizia di Stato, arrivati a Napoli da Roma per sorvegliare sulla villa, alloggiano in condizioni tutt' altro che privilegiate. Stipati in una sor ta di guardiola, passano i quindici giorni di «missione» in una sorta di favela rispetto alla magnificenza da monitorare.
Alloggi angusti e insufficienti, stanze sovraffollate, pareti ammuffite, letti e coperte che nemmeno in «Full Metal Jacket» e un bagno minuscolo da condivider
e.


La situazione è paradossale, ancor più brutta e triste se paragonata con la lussuosa realtà a nemmeno quattro passi.