RAI, ANZALDI UBER ALLES: ASFALTATO GIANNI LETTA

"Le parole di Gianni Letta sui super stipendi Rai sono stupefacenti e incomprensibili: si complimenta con il nuovo direttore generale Rai perché ha deciso di trasgredire una legge votata dal parlamento e sostenuta all'unanimità dalla commissione di Vigilanza, compresa Forza Italia?

Letta lascia intendere che i vertici di Viale Mazzini abbiano trovato una soluzione per interpretare una legge del parlamento: in realtà hanno semplicemente deciso di violarla, lasciando a 41 conduttori, giornalisti, registi, collaboratori Rai, la possibilità di sforare il tetto da 240mila euro, senza distinzione e senza criterio, imponendo solo un mini taglio del 10% a stipendi che arrivano anche a 2 milioni di euro".

E' quanto afferma il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai. "Renato Brunetta, che ha sempre difeso a parole - prosegue Anzaldi - il tetto da 240mila euro, che ne pensa della posizione del suo collega di partito? Da uomo di azienda, Letta sorprende ancora di più: se fosse ancora un dirigente Fininvest, accetterebbe un simile esborso milionario nella propria azienda per alcuni conduttori, giornalisti, registi e collaboratori, in maniera assolutamente arbitraria e senza un criterio univoco? Ma soprattutto: se fosse ancora sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Letta accetterebbe che ci sia una piccola casta superiore al rispetto di una regola che vale per tutti?".

Ecco cosa aveva detto Gianni Letta stamattina:

"Quando si antepongono per la soluzione dei  problemi le bandiere di schieramento e di appartenenza, l’ideologia o  la demagogia per trovare facile consenso si  smarrisce il vero significato di un problema. E non se ne trova più una soluzione. Orfeo ha avuto il merito, appena arrivato di capirlo perchè da uomo Rai ha capito i  pericoli che c’erano in quella soluzione e li ha risolti. Se farà  tutto così con questa decisione e tempestività, la sua missione avrà  sicuramente successo".