Palazzi & potere
Renzi, ennesimo fallimento politico: ora il Pd alzi la testa
Per Renzi chi sbaglia deve pagare ma solo se sono gli altri
La normalizzazione renziana del partito fallisce: il rischio di una nuova balcanizzazione tra correnti è dietro l' angolo. La leadership di Renzi appare di nuovo in bilico. L'apertura del segretario Pd a un' alleanza di centrosinistra con Giuliano Piasapia e il pieno sostegno al governo Gentiloni sono il frutto un lungo faccia a faccia con i collaboratori più stretti, scrive il Giornale.
Nel partito «personale» a trazione renziana cominciano ad aprirsi le prime crepe. Il fallimento della trattativa sulla legge elettorale rimette in discussione la linea politica del rottamatore. Nella notte post disfatta sulla legge elettorale, Dario Franceschini usa toni durissimi al Nazareno nel colloquio con Renzi: «Basta forzature sul voto anticipato. Così non si può andare più avanti», si sfoga Franceschini. Il ministro dei Beni culturali teme di mettere in crisi l' asse consolidato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella pur di assecondare la linea di Renzi. Franceschini consegna all' ex sindaco di Firenze un messaggio che ha il sapore di una minaccia: «Se si continua a bombardare l' esecutivo, la maggioranza del gruppo parlamentare del Pd, composta dalle correnti di Area dem, orlandiani e Sinistra è cambiamento, sarà costretta a sconfessare il segretario e garantire comunque l' appoggio a Paolo Gentiloni».
Nel lunghissimo confronto, il ministro della Cultura pone a Renzi due condizioni per confermare la fiducia alla linea politica: riaprire il dialogo con le forze di sinistra e assicurare pieno sostegno fino al 2018 al governo.
Renzi è sotto attacco, continua il Giornale, non solo da parte della minoranza, come gli orlandiani, o di quella parte della maggioranza autonoma legata a Franceschini, ma anche da parte del gruppo di fedelissimi.
Tra le defezioni in occasione del voto sull' emendamento alla legge elettorale che ha fatto saltare il banco ci sono alcuni parlamentari legati a Lorenzo Guerini, braccio destro dell' ex premier. Renzi rischia di perdere il controllo di partito e dei gruppi parlamentari.
