Palazzi & potere
Renzi-Franceschini: la disfida delle candidature

Questo pressing del principale alleato interno è visto con sospetto dallo stato maggiore del partito. I segnali di smarcamento sono molteplici, uno di questi è la partecipazione alla manifestazione di Giuliano Pisapia sabato a Roma di un europarlamentare della corrente come David Sassoli, scrive la Stampa. Gli ambasciatori si muovono, il coordinatore del Pd Guerini parla fitto fitto alla Camera con Franceschini.
Dopo qualche ora le versioni del colloquio trapelano: i due se le son dette, da ex Dc decifrando pure al volo i segnali. I renziani più smaliziati dicono che il problema sono le candidature e le deroghe ai tre mandati che molti esponenti dell' area Franceschini devono ottenere.
Dalla parte opposta, gli uomini di Dario negano piccati: macché, la verità è che Renzi non può dire che fa un Pd inclusivo per poi sbeffeggiare tutti, sta facendo una sorta di partito a sua immagine per la gestione del potere, prefigurando alleanze con la destra dopo il voto, un partito che non sta più nel campo di centrosinistra. La saga dei veleni è ricominciata.
