Palazzi & potere
Renzi, hai un problema: solo mezzo PD vota si, cioè il partito non ti segue
Sicuri che Bersani & co. siano minoranza? Solo metà degli elettori Dem favorevoli alle riforme.
QUALI sono gli stati d' animo degli elettori Pd al riguardo?
Qual è, cioè, il grado di sintonia tra la rappresentazione offerta dai vertici e gli umori della base? Partiamo da un indice generale sullo stato di salute del partito, quello relativo al suo consenso elettorale. Se andassimo a votare oggi, il Pd otterrebbe il 32% dei consensi.
Un risultato, scrive il QN, molto distante dal 40,8% delle elezioni europee del 2014. Motivato dal fatto che alcune delle premesse del progetto politico renziano non si sono realizzate. Lo sfondamento nel centrodestra - che era stato alla base del successo elettorale alle europee - oggi è rientrato: in questi due anni una porzione significativa del 9% andato disperso è ritornata, dopo una fugace infatuazione, in parte in Forza Italia ed in altra parte si è diretta verso il M5S. Il Movimento di Grillo è vivo e vegeto e una quota non esattamente irrilevante del popolo di sinistra ha dirottato lì le sue preferenze.
NEL frattempo il rinnovamento generazionale, quantomeno a livello elettorale, non è riuscito: il 55% di chi vota democratico ha più di 50 anni, evidenziando dunque un profilo analogo a quello della gestione Bersani. Tutto questo indurrebbe a credere che la missione «leopoldina» abbia in qualche misura fallito l' obiettivo: che la determinazione a «cambiare tutto» oggi non trovi riscontri nella realtà, che il progetto non abbia fatto breccia oltre il recinto dei consensi acquisiti.
Qual è, cioè, il grado di sintonia tra la rappresentazione offerta dai vertici e gli umori della base? Partiamo da un indice generale sullo stato di salute del partito, quello relativo al suo consenso elettorale. Se andassimo a votare oggi, il Pd otterrebbe il 32% dei consensi.
Un risultato, scrive il QN, molto distante dal 40,8% delle elezioni europee del 2014. Motivato dal fatto che alcune delle premesse del progetto politico renziano non si sono realizzate. Lo sfondamento nel centrodestra - che era stato alla base del successo elettorale alle europee - oggi è rientrato: in questi due anni una porzione significativa del 9% andato disperso è ritornata, dopo una fugace infatuazione, in parte in Forza Italia ed in altra parte si è diretta verso il M5S. Il Movimento di Grillo è vivo e vegeto e una quota non esattamente irrilevante del popolo di sinistra ha dirottato lì le sue preferenze.
NEL frattempo il rinnovamento generazionale, quantomeno a livello elettorale, non è riuscito: il 55% di chi vota democratico ha più di 50 anni, evidenziando dunque un profilo analogo a quello della gestione Bersani. Tutto questo indurrebbe a credere che la missione «leopoldina» abbia in qualche misura fallito l' obiettivo: che la determinazione a «cambiare tutto» oggi non trovi riscontri nella realtà, che il progetto non abbia fatto breccia oltre il recinto dei consensi acquisiti.
Per il suo destino politico è indispensabile che l' asticella del consenso salga ancora. Infatti, sarà essenziale che all' appuntamento referendario si orientino sul "sì" non solo il 50% degli elettori dem già determinati a farlo, ma anche una buona parte di quel 15% che ancora non ha deciso cosa scegliere e del 20% che, attualmente, non intende andare a votare.