Palazzi & potere
Valzer renziano delle feluche Massolo vola verso Bruxelles; ma al MISE l'uomo forte resta de Vincenti
Rimettere un diplomatico di carriera a Bruxelles, dove non si fanno affari ma si conducono battaglie su conti pubblici e direttive comunitarie. Dopo lo spostamento di Carlo Calenda al ministero dello Sviluppo economico, Matteo Renzi sta pensando di affidare il posto di rappresentante italiano presso l’Unione europea a Giampiero Massolo, direttore in uscita del Dipartimento informazioni e sicurezza e ambasciatore di lungo corso. La decisione non è definitiva e neppure è prevista in tempi brevissimi, ma a Palazzo Chigi se ne ragiona seriamente. E il nome di Massolo è nettamente il preferito. I rapporti con gli ambasciatori però, scrive la notizia, sono destinati a rimanere tesi. La diplomazia italiana non ha assorbito il colpo, tre mesi fa, della nomina di un esterno come il manager montezemoliano Calenda. E il segretario generale Elisabetta Belloni, sorta di ministro ombra con un rapporto diretto con il premier, ha faticato a tenere a freno il malcontento delle feluche contro Renzi. E se anche Massolo finisse a Bruxelles, la ferita non sarebbe sanata. Secondo le voci che girano al ministero degli Esteri, i prossimi ambasciatori italiani a Tripoli, Buenos Aires e Tel Aviv potrebbero essere tre manager di stretta fiducia renziana.