Le parole di Trump scuotono l’ONU, Borchia (Lega): “Immigrazione illegale e Green Deal porteranno l’Europa a schiantarsi” - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 18:23

Le parole di Trump scuotono l’ONU, Borchia (Lega): “Immigrazione illegale e Green Deal porteranno l’Europa a schiantarsi”

L’europarlamentare della Lega: “Il Green Deal è costruito su tappe forzate, su un presupposto che è del tutto incoerente con la possibilità di mantenere l’economia europea competitiva”

di Federica Leccese

Borchia (Lega) commenta le parole del tycoon: “Questo modello porterà l’Europa a schiantarsi”

Forti, decise e forse anche spiazzanti le parole che il presidente Donald Trump ha pronunciato ieri alle Nazioni Unite. Il riconoscimento della Palestina considerato come una ricompensa per Hamas, l’Onu accusata di incoraggiare l' "invasione" di alcuni Paesi tramite l'immigrazione illegale e l’Europa destinata a essere distrutta dal Green deal: sono solo alcune delle forti affermazioni che hanno fatto molto discutere. A fare chiarezza è Paolo Borchia, capo della delegazione della Lega in Parlamento europeo, che ha commentato le parole del tyccon.  

“Sul tema Palestina, non penso sia il momento migliore. È un ragionamento che la comunità internazionale dovrebbe affrontare in modo il più possibile unitario, perché andare in ordine sparso – come sta accadendo ora – non permette di dare una risposta coerente a livello internazionale”, afferma Borchia. 

Sulla questione del Green Deal, invece, spiega: “Non si tratta di un mistero: da anni denunciamo alcune criticità – inizialmente inascoltati – e solo durante la campagna elettorale per le Europee dello scorso anno la nostra posizione è diventata più popolare. Tutti si sono improvvisamente accorti che c’era davvero qualcosa che non andava.

Parliamo di un Green Deal costruito su tappe forzate, su un presupposto che è del tutto incoerente con la possibilità di mantenere l’economia europea competitiva, e con la volontà di permettere all’Europa di restare un attore rilevante in un contesto internazionale caratterizzato da fortissima concorrenza. I nostri competitor, infatti, operano con strutture di costi molto più vantaggiose rispetto alle nostre. Alimentare un impianto normativo così rigido e sfidante in questo momento è prematuro”.

Infine, sul tema dell'immigrazione, l’europarlamentare sottolinea: “Il nodo centrale sono i numeri. Possiamo gestire l'accoglienza sui nostri territori – sia a livello nazionale che europeo – solo se parliamo di persone con una reale volontà di integrarsi, e questa integrazione deve partire dall’adesione a un modello socioculturale condiviso.

Ma soprattutto servono capacità di assorbimento economico, occupazionale e gestionale: dal sistema sanitario, alle scuole, e così via. Se invece parliamo di un’immigrazione senza regole, basata su numeri incontrollabili e senza la possibilità di decidere chi entra in Europa, allora è evidente che ci stiamo dirigendo verso un modello che porterà l’Europa a schiantarsi”, conclude Paolo Borchia. 

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