Politica
Pd, terremoto in Liguria: in 30 vanno con Calenda. “Schlein troppo a sinistra"

In una lettera le motivazioni dell'addio: con Schlein "netta svolta a sinistra, non siamo più a casa nostra"
A 'festeggiare' è invece Calenda. Non solo per i nuovi innesti ma anche per la valenza politica che assumono: "Le porte sono aperte per liberal-democratici, popolari e riformisti. Noi siamo riformatori, non centristi", chiosa il leader di Azione sui social distinguendo la vocazione del suo partito dall'operazione centrista di Matteo Renzi.
"Diamo il benvenuto in Azione al Consigliere Regionale della Liguria Pippo Rossetti e alla Consigliera Comunale di Genova Cristina Lodi che insieme a circa trenta amministratori e membri degli organi territoriali del Pd hanno aderito al nostro partito. Le ragioni di questa scelta sono ben spiegate nel documento allegato che vi invito a leggere. La scelta, legittima e consapevole, del Pd di spostarsi su posizioni marcatamente massimaliste, chiude la stagione della vocazione maggioritaria. Azione è il partito che si candida a rappresentare i valori repubblicani riassunti nella prima parte della Costituzione", sottolinea Calenda.
"Le porte sono aperte per liberal-democratici, popolari e riformisti; le grandi culture politiche italiane ed europee che hanno costruito l'Italia e che sono state marginalizzate dal bipopulismo. Riformatori, non centristi". Aggiunge il capogruppo alla Camera, Matteo Richetti: "Azione ha ritrovato la sua capacità di aggregazione e iniziativa politica. La nostra opposizione a Genova e in Liguria proseguirà con ancora più incisività: alternativi ai governi di destra guidati da Toti e Bucci ma con un modo di fare opposizione sempre nel merito e mai fondato su propaganda e sterile contrapposizione".