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Pensioni, quota 41 ci siamo. Ma un nodo 'spacca'... Riforma news

Pensioni quota 41 per superare quota 100: cosa cambia, requisiti, assegno. Le news sulla riforma del sistema previdenziale
Pensioni quota 41 dopo quota 100? Riforma news
Quota 41 arriva o non arriva? Di sicuro Quota 100 pensioni sta scadendo: a fine anno si chiuderà e le chances di deroga sono esigue. Il ministro del lavoro, Orlando, al lavoro col blocco licenziamenti sarà impegnato anche dalla soluzione relativa all'ambito previdenziale, con la Riforma delle pensioni 2022. Nodo delicatissimo e da risolvere a ogni costo per evitare lo scalone: ossia il salto di 5 anni che riporterebbe l'età pensionabile ai 67 anni della legge Fornero. Mentre attualmente il sistema di pensionamento anticipato (per l'appunto quota 100) prevede la pensione con 62 anni di età e 38 di contributi versati, senza una riforma delle pensioni, verrebbe meno la possibilità pensionarsi prima dei 67 anni.
Pensioni Quota 41 per tutti: come funziona, requisiti, nodo assegno penalizzato
Quota 41 pensioni per tutti cresce nei consensi e piace molto ai sindacati che la chiedono per superare lo scalone, che concederebbe a tutte le categorie di andare in pensione con 41 anni di contributi versati a prescindere dalla fascia d'età di appartenenza, ovvero senza limiti anagrafici. Rimane però il nodo della penalizzazione dell'assegno pensionistico, come si legge su ItalianTimes, al quale si connette lo scontro atteso per l'autunno tra confederazioni sindacali ed esecutivo.
La quota 41 nelle pensioni già esiste ma al momento è riservata solo a lavoratori in possesso di specifici requisiti, come i gravosi e i precosi. Riservata agli iscritti all'Assicurazione Generale Obbligatoria, e a forme sostitutive o esclusive della medesima, o a coloro in possesso del requisito di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995, che possono far valere 12 mesi di contribuzione antecedenti al 19esimo anno d'età e che ricadono in precise come condizioni, come ad esempio il trovarsi in stato di disoccupazione a seguito di cessazione del rapporto di lavoro per licenziamento. Un altro requisito è l'invalidità pari o superiore al 74% accertata da commissione medica competente. Ancora, possono accedervi coloro che assistono al momento della richiesta e da almeno 6 mesi dalla stessa, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità, o che hanno svolto attività lavorativa "gravosa" per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni.