Politica
Premierato ridimensionato, limite dei due mandati e con la sfiducia si rivota
La "madre di tutte le riforme" voluta da Meloni sta prendendo forma, ma sarà molto diversa rispetto alla prima bozza. Molte novità dopo gli emendamenti di FdI
Premierato, massimo dieci anni al governo. Tutte le modifiche al testo base
Il governo Meloni continua a lavorare sul premierato, una norma molto cara alla presidente del Consiglio che l'ha definita senza mezzi termini la "madre di tutte le riforme". Ma il testo, rispetto alla prima bozza, sta subendo delle importanti modifiche. La più significativa - si legge su Il Messaggero - riguarda la durata, non sarà a tempo indeterminato. Un premierato forte, sì, ma a tempo determinato. Per governare al riparo da trame di palazzo e cambi di casacca. Senza però mettere radici a Palazzo Chigi. Tra le novità di peso c’è una sorpresa: la previsione di un limite massimo di due mandati consecutivi per il premier che sarà eletto direttamente dal popolo. Dieci anni: poi il capo del governo dovrà fare le valigie e lasciare il posto a qualcun altro.
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Questo è quanto prevede il pacchetto di emendamenti di Fratelli d’Italia al centro di una riunione di maggioranza svoltasi nelle ultime ore. Ma non è l’unica novità. Il fascicolo, che ha avuto il via libera della stessa premier in una riunione insieme ai capigruppo di FdI e al sottosegretario Giovanbattista Fazzolari, - prosegue Il Messaggero - riscrive un pezzo importante della riforma-bandiera della destra al governo. Reinserisce la norma che prevede che se il premier perde la fiducia delle aule il governo cade e si torna a votare. E poi ancora, sbianchetta dal testo iniziale la previsione di un premio di maggioranza del 55 per cento inserito in Costituzione: il nuovo testo prevede un premio ma senza quantificarlo.