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Politica
Rai, Fuortes ignora l'ira di Conte: "Nomine? Ho rispettato legge e statuto"

Nomine Rai, Fuortes: "Ho dunque rispettato le norme esistenti in materia"

 

"Da amministratore sono tenuto a rispettare quanto stabilito dalla legge e dallo statuto ed e' quanto ho fatto e quanto faro' in seguito prendendo delle decisioni in autonomia, quando questo e' previsto, e ricercando la condivisione del consiglio di amministrazione quando questo e' richiesto". Lo ha detto l'amministratore delegato della Rai Carlo Fuortes, riferendosi alle recenti nomine, parlando in audizione davanti alla Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

In merito alle recenti nomine dei direttori dei telegiornali e delle altre testate "vi devo subito dire - ha precisato Fuortes - che ho letto e sentito molte imprecisioni e scenari distorti. Lo Statuto della Rai, che riprende quanto disposto dalla legge numero 220 approvata dalle Camere nel 2015, assegna all'amministratore delegato i poteri di nomina di tutti i dirigenti dell'Azienda. Ribadisco: il potere di nomina dei dirigenti e' dell'amministratore delegato e non del Consiglio di amministrazione, il quale invece ovviamente ha molti altri poteri aziendali previsti dallo Statuto".

"Lo Statuto, in applicazione della legge - continua l'ad della Rai - specifica questo potere dell'amministratore delegato e, per le nomine dei diversi dirigenti, lo articola in tre diverse procedure. La nomina dei dirigenti, che non siano direttori di testata, rete, canale, avviene in autonomia dal parere del Consiglio di amministrazione. Nel rispetto assoluto dello Statuto, e' quanto e' avvenuto nel caso dei direttori di 'corporate' e di altri dirigenti nominati, per i quali ho compiuto le scelte nella mia autonomia prevista dall'ordinamento. Sempre nel rispetto dello Statuto, anche in futuro queste nomine saranno compiute in autonomia".

Per la nomina dei direttori di rete e di canale, "la legge e lo Statuto prevedono il parere obbligatorio da parte del Consiglio di amministrazione. Non si tratta di una delibera di approvazione, ma di un parere che viene specificato essere non vincolante. Il Regolamento del consiglio - ha continuato Fuortes - stabilisce che almeno 24 ore prima della riunione del Consiglio di amministrazione vengano inviati al Consiglio stesso i nomi e i curricula dei designati, per consentire ai consiglieri di effettuare una valutazione adeguata per poi esprimere il parere. Non trattandosi di approvazione ma di pareri non e' prevista una fase di discussione preventiva collegiale, da parte del Consiglio".

Infine "per i direttori di testata, attraverso la legge 220 del 2015 il Parlamento ha stabilito che il parere sia invece vincolante se espresso dai 2/3 dei membri del Consiglio di Amministrazione. Dunque per l'amministratore delegato avere un accordo nel Consiglio di amministrazione sui nomi che propone e' indispensabile. Come voi sapete, la maggioranza dei membri del Consiglio di amministrazione, 4 su 7, e' nominata dai due rami del Parlamento, e pertanto sono espressione delle diverse forze politiche che lo compongono. E dunque sono la legge e lo Statuto a chiedere che l'Amministratore delegato, contrariamente rispetto a quanto prescritto per altre fattispecie, crei le condizioni per un parere positivo nel Cda. Pena, altrimenti, l'impossibilita' delle nomine dei direttori di testata".

"Ho dunque rispettato le norme esistenti in materia. A voi, e attraverso di voi al Parlamento - ha concluso l'ad della Rai - intendo confermare che lo ritengo da parte mia doveroso nei confronti dell'ordinamento e del ruolo stesso dell'amministratore delegato, che non sta a me dilatare oppure restringere rispetto a come e' delineato dalla normativa".

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