Politica
FdI: "Il clima di odio sta aumentando, si rischia il ritorno agli anni di piombo. La sinistra legittima la violenza"
Parla il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli

"La violenza è legittima se è contro i loro ‘nemici’ ideologici, è condannabile solo se la vittima è uno di sinistra"
"Non mi sembra che la situazione si stia calmando. Vedo piuttosto il contrario". Lo afferma ad Affaritaliani il vicepresidente della Camera di Fratelli d'Italia Fabio Rampelli, rilanciando così le accuse sul clima di odio scatenato da alcune opposizioni verso il governo di cui ha parlato anche la premier Giorgia Meloni. "L’altro ieri, nel corso di un corteo ProPal a Roma, un gruppo di estremisti di sinistra si è staccato e ha assaltato il bar Carrè in via Cesare Lanza. Nel centro storico di Roma. Luogo di turismo e spensieratezza. I clienti si sono ritrovati in una scena da guerriglia urbana. Questi ‘pacifisti’ hanno attaccato e distrutto tutto. La proprietaria del bar, la cui colpa sarebbe quella di essere una simpatizzante di CasaPound, ha sporto denuncia. E sa che è successo?".
Ci dica… "La sinistra è intervenuta in Aula rimuovendo i gravissimi fatti acclarati dalla Digos e denunciando un’altra successiva aggressione gente che defluiva dal corteo su cui la Questura sta ancora indagando. Noi non sappiamo nulla di questa seconda violenza, ma le condanniamo entrambe. Mentre come al solito la sinistra ha due pesi e due misure. La violenza è legittima se è contro i loro ‘nemici’ ideologici, è condannabile solo se la vittima è uno di sinistra", sottolinea l'esponente di FdI.
Alla domanda se siamo alla vigilia di nuovi anni di piombo, Rampelli risponde: "Mi auguro di no, tante famiglie sono state distrutte dal dolore in quegli anni e in troppi si sono poi inutilmente pentiti. Ma non bisogna sottovalutare ciò che sta accadendo nelle università. All’epoca prima delle pallottole ci furono gli scontri negli atenei, la caccia al fascista, tentativi spesso riusciti di impedire il confronto democratico. Quello che è successo all’Università di Pisa con l’irruzione di un corteo ProPal che ha interrotto una lezione e aggredito un docente spero sia un episodio unico".
"Dobbiamo tutti – e dico tutti- evitare che si torni a quella fase. E mi spiace constatare che la Palestina è soltanto una scusa per farci tornare lì. Se questi soggetti fossero davvero per la pace in Palestina, userebbero le ‘armi’ della politica e della non violenza. Invece sono e restano dei leninisti: usano la violenza come strumento di annientamento del nemico. Invece nel nostro codice non esistono nemici da eliminare ma solo avversari con cui confrontarsi e da sconfiggere con il consenso popolare", conclude Rampelli.
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