Referendum, Salvini ora ha in mano il Centrodestra. Berlusconi ridimensionato - Affaritaliani.it

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Referendum, Salvini ora ha in mano il Centrodestra. Berlusconi ridimensionato

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Le conseguenze dei referendum sulla politica nazionale

La sfida dei referendum autonomisti non era per niente facile. Pochissima informazione. Berlusconi che si è svegliato negli ultimi giorni, i 5 Stelle per il sì ma freddi, la Meloni contraria, Pd e sinistra (tranne qualche sindaco) che hanno invitato a disertare le urne. E invece l'affluenza in Lombardia e soprattutto in Veneto è stata convincente e superiore alle previsioni della vigilia e degli stessi Maroni e Zaia. Si tratta chiaramente di un successo politico della Lega e di Matteo Salvini. E' vero che il Carroccio di oggi non ha nulla a che fare con la Padania e la secessione di Umberto Bossi, e infatti il segretario leghista non ha sposato l'indipendenza della Catalogna da Madrid, ma il federalismo e l'autonomia restano nel dna di Via Bellerio. In Veneto era previsto per legge il raggiungimento del quorum del 50%, che è stato ampiamente superato consegnando al Governatore Zaia un'investitura popolare senza precedenti che il prossimo governo, chiunque vincerà le elezioni politiche, non potrà ignorare. Maroni è andato oltre il 34% fissato alla vigilia come livello per dirsi soddisfatto ma è lontano dal boom del suo collega di partito. Salvini nelle settimane scorse ha più volte ricordato che anche il referendum nel Regno Unito sulla Brexit era consultivo ma poi governo e Parlamento britannici hanno rispettato il mandato popolare. Un discorso ineccepibile e quasi ovvio. Dal voto di questa domenica in Lombardia e in Veneto esce quindi una Lega, con Giancarlo Giorgetti sempre più forte al fianco di Salvini, in ascesa che prenota la guida del Centrodestra e potenzialmente la premiership del Paese. Berlusconi, furbo, è stato silente per settimane e poi ha sposato la causa del sì in Zona Cesarini (leggendo i sondaggi). Anche se ora si intesterà un pezzettino di vittoria, l'ex Cavaliere subisce il trionfo del leghista Zaia e in qualche modo viene ridimensionato. Ad uscire con le ossa rotte sono ovviamente Giorgia Meloni e Matteo Renzi che, uniti in una strana e bizzarra alleanza neo-centralista, hanno bollato i due referendum come "inutili". Cambia poco per i 5 Stelle che in Lombardia e in Veneto si erano schierati per un tiepido sì. Lega traino del Centrodestra con un Salvini però non è uomo solo al comando, ma a capo di una squadra nella quale il peso politico di Zaia è ora inevitabilmente aumentato.