Politica
Renzi sul referendum costituzionale: "Se perso lascio la politica"
Riforme e referendum, Quarto e il rapporto con i 5S. Ma anche il sistema bancario italiano, la politica economica dell'Ue e la lotta al terrorismo. Sono i temi sui quali risponde il premier Matteo Renzi, intervistato da a Repubblica Tv. Al centro le riforme costituzionali: "Se perdo il referendum sulle riforme costituzionali smetto di far politica", dice Renzi dopo il via libera ieri della Camera al ddl Boschi. "Ad aprile - continua il premier - dopo il secondo passaggio parlamentare, partiremo subito con la campagna referendaria. Insisto su questa questione non perché voglio trasformare il referendum in plebiscito, come ha detto qualcuno. Ma perché intendo assumermi precise responsabilità".
Poi chiarisce che dopo il referendum non si andrà a votare: "Premesso che decide il presidente della Repubblica, l'intenzione del governo è arrivare a fine legislatura perché l'idea che si rispettino le scadenze naturali è un principio di buon senso. Sia chiaro - precisa - è tutto legittimo, anche andare a votare domani mattina. E noi non abbiamo paura delle elezioni. Ma per me nel 2017 si fa il congresso del partito. E poi nel 2018 si vota".
Caso Quarto. Quanto al caso Quarto e ai rapporti con il M5s, Renzi pensa che la sindaca Rosa Capuozzo - oggi espulsa ufficialmente dal Movimento - "avrebbe dovuto denunciare chi la minacciava ma non deve dimettersi". E continua: "Io sono garantista. Per la vicenda di Quarto occorre avere rispetto. L'idea che il 5s abbia il monopolio della morale per noi non è mai esistita e adesso penso che sia venuta meno anche per gli elettori. Noi abbiamo fatto pulizia all'interno del Pd".