Rimpasto congelato. Il "movimentismo" di Renzi preoccupa Napolitano
Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)
Tanto tuonò che non piovve. Ma non poteva e non doveva piovere. Tutti si aspettavano almeno un accenno di Enrico Letta al rimpasto durante la Direzione Nazionale del Pd. E invece nulla. Perché? Come ha spiegato Affaritaliani.it nelle scorse ore, lo stop è arrivato dal Quirinale (addirittura con una velata minaccia di clamorose dimissioni). Con una telefonata al premier di mercoledì sera, il Capo dello Stato avrebbe invitato il presidente del Consiglio ad andare avanti sulla strada, senza raccogliere l'invito al rimpasto. Che per il momento viene rimandato o, meglio, congelato. Escluso comunque il Letta-bis.
Secondo fonti democratiche, il Quirinale avrebbe chiesto al premier di andare avanti senza cambiamenti in quanto - preoccupato per la stabilità dell'esecutivo dopo il viaggio in Europa e le rassicurazioni chieste e date alla Commissione e ai partner Ue - teme un certo "movimentismo" di Renzi. Il possibile ingresso di ministri vicini al segretario del Pd nell'esecutivo, infatti, avrebbe potuto aumentare le fibrillazioni con il Nuovo Centrodestra e i centristi (soprattutto Scelta Civica), mettendo così a rischio anche il cammino delle riforme e in particolare della legge elettorale. Ed ecco perché Napolitano ha consigliato a Letta di prendere tempo. Di non annunciare nulla e di lasciare che Renzi, forte del suo "non ci occupiamo di poltrone", continui a non interferire troppo sulla compagine governativa.