Salvini, Berlusconi fa pace con la Merkel e imbarazza la Lega - Affaritaliani.it

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Salvini, Berlusconi fa pace con la Merkel e imbarazza la Lega


Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Rottura dell'asse Lega-Forza Italia? Forse è presto per dirlo, ma certamente il viaggio di Silvio Berlusconi a Madrid, dove il congresso del Partito Popolare Europeo ha riconfermato l'azzurro Antonio Tajani nel ruolo di vicepresidente, complica i rapporti tra l'ex Cavaliere e Matteo Salvini. Berlusconi ha addirittura, almeno ufficialmente, fatto pace con Angela Merkel, proprio la cattivissima Cancelliera tanto odiata in Via Bellerio. Prima o poi i nodi vengono al pettine; come fa il leader del Carroccio ad essere alleato (in Liguria, Lombardia, Veneto e in moltissimi Comuni) di Forza Italia (cercando anche di costruire una coalizione o lista unica per le future elezioni politiche) quando Berlusconi va a braccetto con il Ppe della Merkel? Non è forse la Cancelliera l'emblema di quell'Europa delle banche, della finanza e dell'euro che Salvini vuole abbattere?

Nella Lega, infatti, si alzano diverse voci, almeno nella base, che criticano lo strettissimo rapporto con gli azzurri. E' vero che spesso si ragiona in termini di realpolitik, e quindi l'alleanza con Forza Italia serve (numeri alla mano), ma il popolo del Carroccio fa molta fatica a digerire un Berlusconi appiattito sulle posizione della Cdu-Csu tedesca. Infatti Marine Le Pen, che Salvini osanna e con la quale ha stretto un accordo all'Europarlamento, mai e poi mai si alleerebbe con Nicolas Sarkozy, più o meno sulle stesse posizioni della Cancelliera tedesca. La Lega, che nei sondaggi sta perdendo terreno probabilmente perché l'emergenza dei migranti è passata in secondo piano, deve interrogarsi sul suo futuro e sul rapporto con Berlusconi. Ingoiare un patto con l'ex Cavaliere rischiando di perdere molti voti dei duri e puri o puntare sulla corsa solitaria magari con Giorgia Meloni? Salvini prima o poi dovrà sciogliere il nodo, considerando anche l'atteggiamento ambiguo di Forza Italia e Berlusconi verso Renzi. Opposizione a parole ma nei fatti sostegno al governo o diretto (quando rischia in Aula) o indiretto attraverso Verdini e il gruppo Ala.