Politica
Sardegna, approvata la legge sul fine vita: è la seconda regione d’Italia. Pioggia di critiche dal centrodestra
Piga (FdI): "Questo non è il modo di legiferare, ma è sciacallaggio politico. State continuando a perdere tempo, a lavorare in modo disordinato, costringendo il Consiglio regionale ad approvare leggi inutili e incostituzionali”

Sardegna, la maggioranza approva la legge sul fine vita. Per il centrodestra è un “no" deciso
È la Sardegna la seconda regione d’Italia ad avere una legge sul fine vita. Il Consiglio regionale ha approvato il testo della maggioranza di campo largo, elaborato a partire dalla proposta dell’associazione Luca Coscioni, già presentata a livello nazionale. Il provvedimento è passato con 32 voti a favore, 19 contrari e un’astensione, al termine di un confronto che, tra ieri e questa mattina, ha evidenziato fratture sia tra le forze politiche sia, in alcuni casi, all’interno degli stessi gruppi. La legge mira a definire le tempistiche e le modalità per l’accesso all’assistenza sanitaria nel suicidio medicalmente assistito, in attuazione della sentenza della Consulta del 2019.
La legge è stata approvata con i soli voti della maggioranza, e il "no" deciso del centrodestra, con qualche eccezione in entrambi gli schieramenti: tra le fila di Forza Italia si è espresso a favore Gianni Chessa, mentre nel centrosinistra si è detto contrario Lorenzo Cozzolino, esponente di Orizzonte Comune. Nel campo largo, ha optato per l’astensione Giuseppe Frau, consigliere regionale di Uniti per Todde, e vicepresidente dell'assemblea: "Il mio è un voto sofferente di chi non ha maturato ancora una posizione chiara, ma che oggi è qui con voi, non scappa, è qui a svolgere il suo mandato, il suo ruolo istituzionale, ad ascoltarvi e condividere il mio stato d'animo e il mio pensiero”, ha dichiarato.
"Sono assolutamente convinto che sia urgente e necessaria una legge sul fine vita, non sono convinto che questa sia la migliore legge, o quella che vorrei. Riconosco il lavoro fatto in commissione Sanità e credo certamente questo possa, anzi, dev'essere uno stimolo a legiferare a livello nazionale, e a farlo nel migliore modo e nel più breve tempo possibile", ha aggiunto.
Prima del voto è intervenuto anche Roberto Deriu, capogruppo del Pd e primo firmatario del provvedimento, che ha affermato: "Abbiamo fatto questa legge per carità. Cosa vuol dire carità? Se uno prende Cicerone, 'caritas' vuol dire amore. Noi lo facciamo dunque per amore delle persone che sono arrivate al limite dell'agonia, lo facciamo immaginando quelle persone come se fossimo noi stessi".
Dal centrodestra, durissime invece le parole del vicecapogruppo di Fdi, Fausto Piga: "Questo non è il modo di legiferare, ma è sciacallaggio politico. Oggi il tema non è essere d'accordo o meno sul suicidio medicalmente assistito, il vero tema è che state continuando a perdere tempo, a lavorare in modo disordinato. Costringendo il Consiglio regionale ad approvare leggi inutili, incostituzionali già ancora prima di essere approvate".
Toni più concilianti quelli del capogruppo dei Riformatori, Umberto Ticca: "Abbiamo una posizione contraria a questa legge, ma rispettiamo le posizioni e le motivazioni che hanno portato questa maggioranza a portarla avanti. Siamo contrari perché abbiamo una sensibilità diversa su questo tema, e soprattutto perché crediamo che sul fine vita fosse necessario aspettare l'intervento del legislatore nazionale: questa legge sicuramente verrà impugnata, e probabilmente verrà cassata".
Per Ticca "è necessaria una legge unitaria su tutto il territorio nazionale, invece di provare a dare delle risposte che dureranno poco".