Politica
Andrea Scanzi se la prende con Conte da Floris

Scanzi confuso su DiMartedì (La7).
Ieri sera da Floris a Di Martedì su La7 si è materializzato nello studio frequentato dai più noti tra i giornalisti dei giornaloni lui, e cioè Andrea Scanzi da Arezzo, sbiadito imitatore di Marco Travaglio che è antipatico ma originale, mentre lui è solo antipatico e ogni volta che parla non si capisce bene dove voglia andare a parare e, soprattutto, perché paia sempre in contraddizione con se stesso, animato da uno spiritaccio toscano autarchico che quasi sempre travalica i confini della comprensione logica delle tesi che espone inducendo l’ascoltatore e/o il lettore in uno stato ipnotico in cui cerca di capire che cosa voglia dire.
Ad esempio, ieri sera Scanzi che risulta, fino a prova contraria, scrivere per un giornale, Il Fatto Quotidiano che dei Cinque Stelle è l’organo ufficiale ha detto che il premier Giuseppe Conte “neppure lui stesso si conosceva fino a una settimana fa”, il che non è proprio un endorsement per Grillo.
E poi, solo qualche giorno fa, proprio su Il Fatto ha dichiarato che: 'Salvini io non lo voterei ma non sbaglia un colpo, Mattarella e Di Maio hanno preso una cantonata clamorosa, Renzi parla da solo su Facebook come fosse Panariello'.
Non si capisce bene con chi ce l’avesse, ma una cosa salta subito in evidenza: Di Maio è l’idolo dei Fattisti ed invece lui l’affonda (lo ha fatto anche in passato facendolo infuriare) a favore di quello che fino ad una settimana fa era l’odiato nemico, Matteo Salvini.
Anche Conte, che lo si ami o no, è stato proposto da Di Maio e di tutto avrebbe bisogno tranne che del fuoco amico esercitato via TV.
Sempre poco tempo fa scriveva imperterrito: “Chi parla di Salvimaio, e ancor più di Grillusconi, è un disadattato neuronale perché non sa di cosa parla. Di Maio non sarà mai Premier di nulla. I 5 Stelle non andranno mai al Governo”.
Ed invece al governo ci stanno e ogni volta che Scanzi parla contro lo prendono ormai come un buon segno, visto i precedenti.