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Politica
Scontro Zaia-Meloni, La Russa: “Autonomia? Prima firmino patto anti-inciucio”

Alla fine della fiera dal governatore del Veneto Luca Zaia arriva un grande assist proprio a Fratelli d’Italia. Per rilanciare, appunto, il famoso patto anti-inciucio, di cui il partito di Giorgia Meloni si era fatto promotore ma che non è mai stato sottoscritto. A insistere su questo è proprio il senatore di FdI Ignazio La Russa che, parlando con Affaritaliani.it, ha scandito: “Un patto nazionale? E’ giusto farlo. Ha ragione Zaia, ma non può essere solo su una questione. Deve essere un patto complessivo che includa, autonomia, presidenzialismo, la riconferma di tutti i punti già sottoscritti nel 2018. Ed anche il patto anti-inciucio, l’unico rimasto fuori. E’ ora di firmarlo, come chiediamo da tempo”.

Senatore, ma secondo lei Zaia ha sbagliato indirizzo. Sull’autonomia il mittente è Salvini?
Concordo pienamente con quello che ha detto in proposito Giorgia Meloni. Zaia ha espresso la sua posizione, Giorgia ha fatto le dovute precisazioni. Sono certo che il governatore abbia compreso le nostre argomentazioni puntuali.

L’autonomia, insomma, non è un tema divisivo.
A fronte della mia esperienza, mi limito a ricordare che mai la destra in passato è stata contraria all’autonomia. Zaia, se studia - allora era più giovane e quindi non c’è nulla di strano se non lo ricorda -, scoprirà che noi proponemmo, più della Lega, proprio per Veneto, Lombardia e Piemonte un livello di autonomia equiparabile a quella delle Regioni a statuto speciale.

Ma non se ne fece nulla.
Allora, quello che frenò fu lo spirito secessionista della Lega. Oggi, grazie a Dio, questo spirito secessionista non c’è più, e il primo a dirlo è proprio Zaia. Quindi, non abbiamo nulla in contrario a una forma sempre più avanzata di autonomia. A patto che ci sia equilibrio con le istituzioni nazionali e che, contestualmente,  si avvii un percorso verso il presidenzialismo.

Nulla in contrario, dunque, rispetto alla richiesta avanzata da Zaia di un impegno scritto?
Deve esssere un patto complessivo, non limitato a un solo punto. Dall’autonomia al presidenzialismo, deve contenere la riconferma di tutti i punti già sottoscritti nel 2018. Non possiamo certo dimenticare le infrastrutture per il Sud, per esempio. E poi c’è da aggiungere il patto anti-inciucio, l'unico rimasto in sospeso e  che ha fatto bene Giorgia a ricordare.

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