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Politica
Scuola, Azzolina: "No a polemiche". Allarme presidi: "Non apriamo"

Scuola, Azzolina: "No slogan che puntano a pancia elettorato"

"Quel che non meritano le nostre ragazze e i nostri ragazzi, il personale della scuola, le famiglie è assistere a polemiche sterili che si consumano sulla loro pelle. Non meritano di ascoltare slogan e frasi ad effetto che puntano alla pancia dell’elettorato, ma non lasciano poi nulla di concreto sul tavolo", è la premessa della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, all'informativa alla Camera dei Deputati. Un intro che ha permesso alla pentastellata di togliersi qualche sassolino dalle scarpe. "Alla scuola dobbiamo un grande rispetto - ha continuato la  ministra - e, nel nome della scuola, occorrono, pur nel normale confronto dialettico che deve esserci sempre in una società sana e democratica, più collaborazione, più proposte e meno scontro politico. Approfittare della scuola per fare mera propaganda, ancor più in periodi delicati come questo, significa non agire nell’interesse delle nostre ragazze e dei nostri ragazzi". La minsitra si auspica "che la grande lezione di lavoro costante, sacrificio e resilienza offerta dal sistema nazionale di istruzione e formazione in queste settimane che, unito, ha lavorato per la ripresa, possa davvero orientare il dibattito in modo diverso".

SCUOLA, CAPO PRESIDI LAZIO: 'SENZA BANCHI E DOCENTI RINVIO INEVITABILE' 

Le scuole che hanno chiesto di rinviare l'apertura sono "centinaia, la richiesta si sta allargando a macchia di leopardo, mi arrivano messaggi da tutta Italia". Lo sottolinea in un'intervista al Corriere della Sera Mario Rusconi, presidente dell'Associazione presidi nel Lazio. "Mancano i banchi, mancano i docenti, soprattutto di sostegno, non sono stati finiti i lavori di adeguamento - aggiunge - le richieste che mi arrivano sono tantissime, perché i dirigenti non vogliono trovarsi impreparati alla riapertura, e sperano che almeno dopo il 22 si possa avere un quadro di sicurezza degli studenti". Si può rinviare, spiega, ''invocando l'autonomia scolastica, ma sempre in sinergia con le amministrazioni. Nel Lazio è stato deciso che saranno i Comuni a dover dare il via libera, dopo la decisione collegiale della scuola. Ma in città grandi come si fa, con la mole di lavoro per la riapertura? E poi, a Roma decide il Campidoglio o il municipio? Restano mille dubbi".

"C'è anche un altro problema - sottolinea - Ci sono istituti che stanno accatastando i vecchi banchi all'aperto, che alla prima pioggia si infradiceranno. Noi abbiamo chiesto al Comune di Roma di poterli donare ad associazioni benefiche. Altrimenti vanno stoccati in un grande magazzino. Ma se rimangono fuori per giorni è un danno per la comunità. Molti a Roma sono accatastati vicino alle centrali termoidrauliche, dove passano i tubi del gas". E sul tempo pieno aggiunge: "Secondo una stima, il 25 per cento delle scuole d'Italia avrà difficoltà col tempo prolungato. Mi sembra una statistica 'spannometrica' e anche ottimistica". "Guardi, il Covid ha solo messo in evidenza pigrizie e difficoltà che conoscevamo da almeno 15 anni - conclude - Ma sono moderatamente ottimista, perché credo nelle capacità di dirigenti, docenti, collaboratori scolastici". 

La ministra Azzolina, in quasi i tutti passaggi illustrativi del programma di ripartenza della scuola, non manca di rilanciare al mittente le accuse sul "coas" in cui sarebbero piombati gli istituti. "Abbiamo letto racconti ingiusti a carico della scuola - ha sottolineato la Azzolina - riferimenti a docenti che non vogliono sottoporsi al test sierologico, che non vogliono svolgere i percorsi di integrazione e recupero degli apprendimenti, che vogliono dichiararsi in massa lavoratori fragili per non tornare in aula. Come ho avuto modo di dire anche ieri in Senato, sulla scuola si fanno troppe semplificazioni e narrazioni al ribasso che, in casi come questi, rischiano persino di danneggiare un’intera categoria, quella dei docenti, che tanto ha dato e continua a dare alle nuove generazioni". 

Scuola, Azzolina: "Solo per la ripartenza stanziati 2.9 miliardi"

"La stagione degli investimenti sulla scuola è ripartita. Mentre abbiamo archiviato quella dei tagli che tanto male ha fatto al mondo dell’istruzione costringendolo, per anni, ad arrancare e a soffrire di un cronico sottofinanziamento", ha evidenziato la ministra dell’Istruzione. "Solo per la ripartenza di settembre - ha ricordato - abbiamo stanziato oltre 2,9 miliardi. Nessun altro Paese europeo ha messo tante risorse su questo capitolo. E se consideriamo le risorse mobilitate da quando ho giurato come ministra, a gennaio, parliamo di circa 7 miliardi".

Quanto alla polemica sugli studenti con disabilità la Azzolina ha chiarito: "Un’attenzione particolare è riservata alle studentesse e agli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. Anche qui, sui ragazzi con disabilità in queste ore che precedono l’avvio delle lezioni, abbiamo letto di tutto. Li avremmo abbandonati, marginalizzati, staremmo per tagliare fuori le famiglie dai processi decisionali. Tutto falso. Sono stata docente di sostegno - ha sottolineato - non potrei mai lavorare al ribasso nei confronti di queste studentesse e questi studenti. I mali del sostegno vengono da lontano: chi vive la scuola lo sa. Per risolverli - ha proseguito - servono programmazione e regole nuove sul reclutamento dei docenti. Abbiamo una carenza cronica di specialisti. Quest’anno abbiamo aumentato i posti per chi vuole specializzarsi, ma non basta. Sul sostegno serve un piano strategico e abbiamo già cominciato a lavorarci" ha annunciato.

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