Politica
Siri fa litigare ancora Salvini e Di Maio. In arrivo nuovi atti dell'inchiesta

Botta e risposta e stoccate anche nel giorno della Liberazione
"Il sottosegretario Siri si difenderà e sono sicuro che risulterà innocente. Ma intanto lavoriamo alla questione morale, alla sanzione politica, altrimenti che senso ha dire che si festeggia a Corleone volendo eliminare la Mafia. La Mafia la elimini se prima di tutto dai l'esempio". Nuova stoccata a Matteo Salvini del vicepremier e alleato di governo Luigi Di Maio che rispondendo ai giornalisti a margine dei festeggiamenti per il 25 aprile presso la sinagoga Beth di Roma, si è indirettamente rivolto all'altro vicepresidente del Consiglio, oggi presente a Corleone in Sicilia dove inaugura una nuova caserma della Polizia, appuntamento che ha fatto scoppiare le polemiche in occasione delle celebrazioni per la festa della Liberazione.
Di Maio è così tornato sul caso del sottosegretario leghista Siri, finito sotto inchiesta per corruzione con altre nove persone dai magistrati di Roma e Palermo nell'ambito di accertamenti svolti dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani, per conto della procura di Palermo. Di Maio ha invitato i partner di governo a disinnescare il caso: "Noi - ha detto Di Maio - l'abbiamo disinnescato togliengli le deleghe. Ma quella è un'indagine di corruzione che riguarda fatti di Mafia. Puoi andare anche a Corleone a dire che vuoi liberare il Paese dalla mafia ma soprattutto per farlo devi evitare che la politica abbia anche solo un'ombra legata a inchieste su corruzione e mafia. E quell'inchiesta che mi auguro veda prosciolto il sottosegretario Siri è un'inchiesta che non può assolutamente contemplare il concetto di garantismo”.
"Siri resta dov'e', ci mancherebbe altro. Ha detto che chiarira'. I magistrati lo sentano al piu' presto, in un Paese civile si consente di farlo a chi e' indagato, e chiarira' tutto come ha detto. Sembra peraltro che quelle intercettazioni di cui si parla da giorni, non esistano, siano false... vedremo”, ha replicato da Corleone Salvini. “In un Paese civile se si indaga qualcuno lo si sente un quarto d'ora dopo, non settimane dopo", ha ribadito Salvini, rispondendo ai presenti. "Giudici magistrati e avvocati sono sicuro che faranno bene il loro lavoro, sono sereno. La polemica politica la lascio agli altri le sentenze ai magistrati", ha concluso il leader del Carroccio.
Intanto, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, entro la fine in Procura a Roma saranno depositati nuovi atti dell’inchiesta. Gli avvocati di Arata hanno presentato ricorso al tribunale del Riesame contro il sequestro di computer e te- lefonini disposto nel corso della perquisizione della scorsa settimana. E in quella sede saranno dunque depositati nuovi atti dell’inchiesta, comprese le intercettazioni che coinvolgono Siri e nel corso delle quali Arata parla di lui come "il mio uomo" e discute con il figlio Francesco gli interventi sui provvedimenti legislativi "costati 30 mila euro".
In realtà le tracce trovate dai magistrati avvalorano l’ipotesi che possano esserci state altre dazioni, che Siri sia stato inserito in un contesto ben più ampio, e proprio di questo gli sarà chiesto conto. In attesa dell’interrogatorio formale, lui ha comunque de- ciso di rilasciare dichiarazioni spontanee. "Tutto falso, lui è pronto a dimostrarlo, ma prima dobbiamo leggere gli atti. Non c’è stata alcuna contestazione, soltanto una proroga di indagine", ha spiegato l’avvocato Pinelli.
Lui si occupa della strategia giudiziaria, quella politica viene decisa ai vertici della Lega. E al momento la strada è tracciata: "Siri farà un passo indietro soltanto se Salvini si renderà conto di non poter più reggere la pressione all’interno del governo e quin- di rischierebbe di saltare tut- to. Ma al momento non è questa la situazione".