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Politica
Sostegni, un tesoretto di 5 miliardi che fa gola ai partiti. Ecco le ricette
 Montecitorio
Lapresse

Sta per partire la caccia al tesoro. Anzi al tesoretto, visto che rispetto alle stime di spesa per il Sostegni uno e il Sostegni Bis, in cassa è rimasta una cifra che supera i 5 miliardi, di cui oltre 3, stando alle stime del Sole 24 ore, potrebbero essere appannaggio del Parlamento per misure anche diverse rispetto agli aiuti alle imprese. Quasi una sorta di riscatto per le forze politiche comunque vincolate fino a ora alla regola non scritta del 2 per cento quale perimetro invalicabile di spesa a loro disposizione rispetto al valore complessivo dei provvedimenti di natura economica.

In attesa di conoscere l’entità esatta delle risorse a disposizione, comunque, i partiti già affilano le armi, ciascuno con la propria scala di priorità e ciascuno con la propria ricetta da proporre. Per il Pd, ad esempio, la maggioranza delle risorse deve rimanere a sostegno delle imprese, ma occorre guardare anche agli enti locali e cercare di aiutare i comuni che rischiano il default. Le direttrici di spesa le spiega ad Affaritaliani.it il senatore dem Antonio Misiani, responsabile economico del partito: “Sono sostanzialmente tre. La prima è appunto dare una mano a quelle imprese con fatturato superiore ai 10 milioni di euro escluse dalle due tornate di ristori. La seconda, a mio giudizio, può essere un ulteriore potenziamento degli strumenti di gestione delle crisi aziendali. Noi riteniamo necessaria una proroga della Cig Covid e, contestualmente, ove possibile, una proroga del blocco dei licenziamenti, almeno per i settori particolarmente colpiti. Ma – aggiunge Misiani - è possibile fare un ragionamento anche per rafforzare il contratto di espansione”. C’è una terza battaglia, però, che il Pd, non appena sarà definita l’entità del tesoretto, si accinge a portare avanti: “Non possiamo abbandonare i comuni che per effetto della sentenza 80-2021 della Corte costituzionale rischiano il default – sottolinea l’ex sottosegretario all’Economia -. E’ vero che c’è un primo stanziamento di 500 milioni, ma è altrettanto vero che secondo l’Anci è insufficiente”.

Un tema sensibile, però, anche per il Movimento cinque stelle. “Ci batteremo perché almeno parte dei risparmi ottenuti dai due decreti Sostegni vadano a rafforzare alcuni interventi su cui stiamo lavorando da settimane – dice subito al nostro giornale la deputata Teresa Manzo, capogruppo M5s in commissione Bilancio -: penso in particolare ai comuni in dissesto penalizzati dalla recente sentenza della Corte costituzionale, che dobbiamo sostenere con decisione per garantire l'erogazione dei servizi fondamentali, alle partite iva e ai lavoratori stagionali, così come in generale alle attività produttive e al settore turistico. Non dobbiamo inventarci nulla – conclude -, ma rendere più incisive misure mirate”.

Dal rimborso Imu per i soggetti che hanno subito il blocco degli sfratti, alla questione delle paritarie – con l’esclusione delle scuole dell’infanzia - all’automotive con la possibilità di rottamare un veicolo anche acquistandone uno usato, sono numerose le battaglie che porterà avanti pure la Lega. Il deputato del Carroccio Massimo Bitonci, che è il relatore del Sostegni bis alla Camera e quindi ha anche il polso dell’aria che tira tra le forze politiche, interpellato da Affaritaliani, comunque è fiducioso perché “sono diversi i temi sui cui è possibile trovare un punto di caduta. Vale per l’automotive, ma anche per i comuni a rischio default che - sottolinea - è una questione molto sentita dalla Lega . Per noi, poi, sono prioritari i ristori della Tari e i sostegni alle filiere che non sono state ristorate, dal wedding al trasporto con conducente e fino alla moda”. Senza tralasciare l’agricoltura: “Le gelate hanno prodotto 800 milioni di danni – rimarca Bitonci – i fondi serviranno anche per compensarli”. Tutte queste misure saranno finanziate con i risparmi del Sostegni uno, “mentre quelli del Sostegni bis andranno, come già indicato dal Mef - spiega ancora il relatore -, soprattutto a indennizzare le imprese non sulla base del fatturato, ma sulle perdite effettive del conto economico”. Intanto la Lega, per bocca dello stesso Bitonci, non nasconde la sua soddisfazione per il rifinanziamento della Sabatini bis e per il rinvio del termine delle cartelle esattoriali.

Anche l’opposizione con Fratelli d’Italia farà sentire la sua voce, come conferma ad Affari Paolo Trancassini, capogruppo di FdI in commissione Bilancio alla Camera: “Continueremo a fare proposte, nonostante l’ostruzionismo che non facciamo noi, ma che fa la maggioranza al proprio interno”.  Se ci saranno più risorse a disposizione, comunque, quale sarà la bussola che orienterà il partito di Giorgia Meloni? “E’ semplice - risponde Trancassini – perché il tema è uno soltanto e cioè garantire non solo la sopravvivenza delle imprese, ma dare loro anche una prospettiva”. Che tradotto significa: “Ampliamento il più possibile dei sostegni, cancellazione delle imposte e, soprattutto, premialità per tutti coloro che manterranno la forza lavoro, attraverso un abbattimento del costo lavoro”. Insomma, paletti e priorità sono chiari. Le prove generali della prossima legge di Bilancio possono cominciare…

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