Stiendi aumenti 2022, chi guadagna di più e quanto. Ecco le cifre - Affaritaliani.it

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Stiendi aumenti 2022, chi guadagna di più e quanto. Ecco le cifre

Stiendi aumenti 2022, camba tutto da gennaio. I nuovi stipendi fascia per fascia

Stipendi aumenti 2022, con gennaio la svolta. Chi guadagna di più di stipendi e le cifre


Stipendi aumenti 2022, facciamo chiarezza. Il pacchetto fisco da 8 miliardi era incluso nel maxi emendamento dell'esecutivo alla legge di bilancio. Tra i tanti interventi, il prinicipale è il taglio dell'Irpef: risparmi da 80 a 1.000 euro all’anno, con i vantaggi maggiori per i redditi da 40 mila euro, quelli non toccati dai bonus.  C'è lo sconto contributivo per il solo 2022 per 19 milioni di lavoratori dipendenti pubblici e privati, tranne i collaboratori domestici, con redditi fino a 35 mila euro. Ok anche alla cancellazione dell’Irap per 835 mila partite Iva e società di persone.

La misura a favore dei lavoratori "eccezionale" si applicherà soltanto per il 2022, cioè ai periodi di paga da gennaio a dicembre 2022. Consiste nel riconoscimento dell'esonero dalla trattenuta, in busta paga, di una parte dei contributi dovuti all'Inps dai lavoratori per la pensione. Lo sconto è pari a 0,8% e senza alcuna conseguenza negativa sulla futura pensione: quanto non pagato è messo dallo stato. Lo sgravio non sarà per tutti, ma solo per:

a favore dei lavoratori dipendenti, esclusi i domestici. Poiché soggetti alla stessa disciplina, lo sconto dovrebbe valere anche i rapporti di co.co.co. c.d. di «terzo genere»;

a condizione che la retribuzione imponibile, su base mensile per tredici mensilità, non sia superiore a 2.692 euro.

Cercando di quantificare lo sconto, un dipendente con retribuzione annua di 20 mila euro otterrà un bonus di circa 135 euro annui (160 è il premio lordo, ma occorre togliere la maggiore Irpef pagata), quindi circa 10 euro al mese; un dipendente con retribuzione annua di 25 mila euro avrà uno sconto di circa 160 euro annui; quello con retribuzione di 30 mila euro annui riceverà un bonus di circa 190 euro annui.

Un po' di altri numeri: l'Irpef trova una nuova applicazione e viene abolita l’Irap per il 41% dei contribuenti. Gli scaglioni Irpef passano da 5 a 4 e vengono tagliate di cinque punti le due aliquote intermedie: dal 27 al 25% e dal 38 al 35%. Saranno diverse rispetto al passato anche le formule di calcolo delle detrazioni per lavoro dipendente, autonomo e pensioni. Ciò permette di eliminare alcune distorsioni.

La detrazione di base per i dipendenti - si legge su https://www.today.it/ - rimane a 1.880 euro, ma fino a 15 mila di euro di reddito si sommano 1.200 euro percepiti come “bonus 100 euro”, conteggiati ancora in modo separato. Da 15 mila a 40 mila euro di reddito il bonus viene riassorbito nella nuova formula. La detrazione fissa per i pensionati sale a 1.955 euro e così la no tax area (sotto non si pagano tasse) da 8.125 a 8.500 euro. Mentre la detrazione degli autonomi sale a 1.625 euro e la no tax area passa da 4.800 a 5.500 euro.

In sintesi:

Irpef: la tassazione oggi

fino a 15mila euro23%

da 15mila a 28mila euro27%

da 28mila a 55mila euro38%

da 55mila a 75mila euro41%

oltre 75mila euro43%

Irpef: come potrebbe essere dopo la riforma

fino a 15mila euro23%

da 15mila a 28mila euro25%

da 28mila a 50mila euro35%

oltre 50mila euro 43%

Il taglio dell'Irpef dovrebbe portare guadagni soprattutto ai ceti medi, con risparmi in busta paga che potrebbero superare i 700 euro annui per alcune fasce di contribuenti del terzo scaglione, attualmente compreso tra 28mila e 55mila euro. Per la struttura progressiva dell'imposta, la riduzione delle aliquote del secondo e terzo scaglione sarà estesa a tutti.

Di fatto sorride chi ha un reddito tra i 30mila e i 60mila euro lordi l'anno, più o meno 7 milioni di contribuenti. Le elaborazioni della Fondazione studi consulenti del lavoro ci permettono di proporre alcuni esempi utili concreti per capire cosa ci attende con il passaggio da cinque a quattro scaglioni Irpef. I consulenti del lavoro hanno analizzato alcuni casi tipo che rientrano nella media dei redditi italiani. Il primo è a 20mila euro l'anno: l'Irpef attuale, senza considerare alcun tipo di detrazione, è pari a 4.800 euro. Dal 2022, con il passaggio del secondo scaglione dal 27% al 25%, scenderebbe a 4.700 euro con un beneficio di 100 euro.

Se c'è un unico percettore di reddito da 30mila euro, si passa da un'Irpef lorda di 7.500 euro a 7.200 euro. Il vantaggio è di 300 euro concentrato su un'unica persona.

In una famiglia con due lavoratori e reddito complessivo di 45mila euro, equamente distribuito e quindi pari a 22.250 euro a testa, non tenendo conto delle detrazioni per i figli a carico, il passaggio per ciascun contribuente è da un'Irpef lorda di 5.475 euro a 5.325 euro, con un beneficio di 150 euro a testa, pari a 300 euro per il nucleo. Il beneficio, dunque, sale all'aumentare del reddito.

Con un reddito lordo annuale di 40mila euro, scrive sempre https://www.today.it/, il risparmio diventa di 620 euro: l'imposta lorda di 11.520 euro dovuta oggi sarebbe di 10.900 euro dopo la riforma. Se il reddito sale a 80mila euro, il risparmio è invece di 270 euro, quindi più basso: l'imposta lorda di 27.570 euro dovuta oggi sarebbe di 27.300 euro dopo la riforma. Fino a 15mila euro, salvo interventi sulle detrazioni fiscali, non ci sarebbero vantaggi perché per questa fascia di reddito l'aliquota rimane del 23%. Accanto alla nuova riforma delle aliquote Irpef, la rimodulazione delle detrazioni (con il completo assorbimento del bonus Renzi) e della no tax area (ma solo per gli autonomi, da 4.800 a 5.500 euro), dovrebbe evitare bruschi salti di prelievo da uno scaglione all'altro e assicurare meno tasse per tutti.