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Politica
Tassa di successione, la rivincita di Letta: gli italiani sono dalla sua parte
Enrico Letta 
Lapresse

Sorpresa: la maggioranza degli italiani è favorevole alla proposta di Enrico Letta, che mira a finanziare una dote per i giovani meno agiati. Un ampio 63,7% concorda con l'idea di una “nuova” tassa di successione, avanzata dal segretario del Pd e respinta piuttosto seccamente dal Presidente del Consiglio Mario Draghi.

Ben altro riscontro trova nel Paese l'ipotesi di creare una dote da 10.000 euro per i diciottenni più disagiati mediante l’innalzamento dell’aliquota - per importi superiori ai 5 milioni di euro - dell’imposta di successione per le eredità da genitori ai propri figli.

Si tratterebbe dell’1% della popolazione, i ceti più abbienti, per i quali la tassa salirebbe fino a un massimo del 20%.

Solo il 36,3% degli intervistati si dichiara contrario, nel sondaggio effettuato dalla IZI spa, società specializzata nei sondaggi di opinione e nelle ricerche di mercato.

Rispetto al fatto che tra Draghi e Letta invece non ci sia stato accordo sul punto, il segretario Dem ha fornito una versione piuttosto conciliante: "Con Draghi abbiamo condiviso un metodo, porteremo le nostre proposte sulle riforme e lavoriamo tutti nella stessa direzione", ha detto in un'intervista a “Quante Storie” su RaiTre, poco dopo l'incontro con il Premier.

"Siamo parte fondamentale di questo governo, lo abbiamo voluto fortemente, portiamo avanti il programma di questo governo che è fondamentale per ottenere i 200 miliardi dall’UE e soprattutto per riuscire a spenderli".

"L'Italia ha una valanga di problemi: giovani, donne, Sud. Con Draghi abbiamo parlato di tutte queste riforme: la riforma della giustizia, la riforma del fisco e dentro questa riforma proporremo le nostre idee tra cui quella della successione sui patrimoni più ricchi". 

Un provvedimento non compatibile con la crisi che il Paese attraversa a causa del Covid, come alcuni osservato? Non secondo Letta, per il quale “se in Italia la tassa di successione non esiste ma negli altri Paesi sì, e i ricchi degli altri Paesi la pagano, non vedo perché questo non possa avvenire anche qua".

Il leader Dem si è detto inoltre “convinto che i ricchi italiani siano disposti ad aiutare un giovane diciottenne che nasce in un posto sfortunato e non ha i genitori che possano mantenerlo agli studi. Non c'è nessuno del ceto medio toccato da questa misura. Negli anni è stata fatta una operazione per la quale sono state tolte tasse ai ricchissimi e la gente normale difende i ricchissimi ai quali sono state tolte tasse, e' incomprensibile. Io spingo perché quelle risorse siano utilizzate per la dote ai diciottenni". 

Allargando lo sguardo al Pnrr, Letta ha aggiunto che: "Il Next Generation EU è finalizzato al post Covid, ma il problema è il futuro, perchè lascerà un danno permanente anche nell'economia. Non possiamo più indebitarci da noi come italiani, per fortuna c'è l'UE, ma ne abbiamo bisogno anche in prospettiva. Per questo penso che il Next Generation EU debba diventare permanente, anche per i prossimi 20 anni. Noi ci impegniamo a ridurre il nostro debito nazionale. Questo è giusto per noi e per i nostri figli".

NOTA METODOLOGICA SUL SONDAGGIO

Popolazione di riferimento: residente in Italia
Campionamento stratificato ponderato per: sesso, classi d’età e macro-area geografica
Metodologia: CATI-CAWI
Totale interviste: 1024
Interviste effettuate tra il 26/05/2021 e il 27/05/2021


 

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    Tags:
    enrico lettamario draghitassa di successionesostegno ai 18enni





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