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Politica
Carfagna: "Lega, alleati ma non succubi". Toti:"Tajani? Risultati non eccelsi"

Sguardi, punzecchiature, il partito Mediaset, le differenze sui migranti e lo scetticismo sulla flat tax del governo M5s-Lega. Sabato 22 giugno alle 14,30 è andata in onda su Sky TG24 la prima intervista televisiva di Mara Carfagna e Giovanni Toti, i nuovi coordinatori di Forza Italia, ospiti di Maria Latella. L'intervista, andata in onda anche sul profilo Twitter di Sky TG24, è stata ricca di contenuti sulla svolta che entrambi vogliono imprimere al partito di Silvio Berlusconi. Una svolta profonda, tanto che nei giorni scorsi Toti è arrivato a proporre il cambio di simbolo. Interessante il modo in cui Carfagna e Toti interagiscono e si punzecchiano a vicenda, con la prima che avverte il secondo: "Fammi parlare se no litighiamo subito". Ma interessanti saranno soprattutto i contenuti: dalle mancate telefonate del presidente del Parlamento europeo uscente Antonio Tajani alle differenze sul caso Sea Watch fino allo scetticismo di entrambi sul fatto che alla fine questo governo faccia davvero la flat tax. Si parlerà anche del partito Mediaset per Toti e delle avances del centro alla Carfagna. Avances respinte: "Mai con Renzi", dice lei. 

FI: Carfagna, alleati Lega ma non ruota di scorta

"Essere piu' piccoli non significa essere deboli", "noi siamo un partito distinto rispetto alla Lega. Siamo alleati ma non siamo ruota di scorta di nessuno". Lo ha detto Mara Carfagna, coordinatrice di Fi, a 'L'intervista' su SkyTg24. Quanto a possibili contatti con Matteo Renzi per dar vita a un partito di centro, Carfagna ha affermato di non aver mai avuto un dialogo aperto con l'ex premier: "Fi e' un partito di centrodestra alternativo al centrosinistra" ha spiegato. 

FI: Carfagna, Renzi? Io alternativa a centrosinistra

Mara Carfagna non ha avuto "contatti" con l'ala renziana del Pd per dar vita a un movimento di centro. Lo ha detto lei stessa Maria Latella. "Con l'ala renziana - ha sottolineato - no, con Casini ho un rapporto politico e di amicizia, più volte ci siamo confrontati in questi ultimi mesi. Io non so cosa vuol fare Renzi ma non mi interessa, io sono alternativa alla sinistra. La mia idea è di Forza Italia saldamente ancorata al campo del centrodestra".

Fi: Carfagna, cambio nome non priorità; Toti, solo se serve

"Non ho pregiudizi ma non e' una priorita' assoluta", prosegue Carfagna. "Ne ha parlato anche Berlusconi nei mesi scorsi, l'importante e' diventare una piattaforma per far tornare chi se ne e' andato, se serve in modo utilitaristico non vedo il problema" ha affermato subito dopo in una intervista doppia Giovanni Toti, coordinatore di Fi. 

Toti: non ho mai detto di voler fare un mio partito

"Con Berlusconi si ragiona distesamente senza che nessuno rinunci alle proprie idee. Non ho mai detto di voler fare un mio partito ma ho difeso alcune tesi: che Fi stia vivendo un momento di difficoltà elettorale è evidente, sul perchè c'è da interrogarsi, e c'è da fare un percorso per riprendere una centralità politica" ha invece detto Giovanni Toti.

TOTI: CON BERLUSCONI RUVIDITÀ MA ORA CURA LA FACCIAMO INSIEME

Quella di Berlusconi di indicare Toti coordinatore e' stata una "decisione meditata". Così ha proseguito Toti, osservando che "con Berlusconi si ragiona distesamente senza che nessuno rinunci alle proprie idee. Io non ho mai detto di voler fare un mio partito ma ho difeso alcune tesi incontrovertibili come che Fi sia in difficolta'. Al di la' di qualche ruvidita' reciproca, Berlusconi ha capito che la cura a Forza Italia non potevamo che farla insieme", conclude il presidente delle Liguria.

Fi, Toti: Tajani? Utile ma non mi pare suoi risultati straordinari

"Io sono per fare le primarie e perché tutti siano in discussione ma per adesso il numero uno di Forza Italia resta Berlusconi. Tajani era stato incaricato di coordinare il partito ma non mi pare che in questi due anni ci siano stati risultati straordinari, credo che possa essere ancora utile ma bisogna cambiare pagina", ha concluso Toti.

MIGRANTI: CARFAGNA (FI), 'DA MINISTRO INTERNO AVREI FATTO SBARCARE SEA WATCH'

"Se io fossi stata il ministro dell'Interno, non avrei fatto girovagare la Sea Watch di porto in porto. Avrei fatto sbarcare i migranti, rifocillati e curati, e poi li avrei messi su un aereo dell'Alitalia e li avrei accompagnati personalmente a Berlino o a Parigi e lì avrei aperto una grande causa europea, dicendo 'noi li abbiamo salvati, ora voi prendetevi le vostre responsabilità sull'accoglienza". Lo ha detto la coordinatrice nazionale di Fi, parlando della vicenda della nave Sea Watch. "Se io fossi stata in Salvini - ha continuato Carfagna - intanto avrei partecipato ai 5 o 6 consigli dei ministri dell'Interno europei ai quali Salvini non ha partecipato e avrei fatto una battaglia per modificare il Regolamento di Dublino. Avrei chiesto sanzioni contro i Paesi di Visegrad che si rifiutano di fare le redistribuzioni dei migranti". 

MIGRANTI: TOTI, 'GIUSTO VETO A SEA WATCH, MA NON PUO' ESSERE SOLUZIONE A PROBLEMA'

Posizione diversa per Toti. "Il tema dell'immigrazione era diventato talmente spinoso e divisivo che Salvini ha fatto bene a dare un potente giro di vite". Negare gli attracchi e lo sbarco, ha tuttavia aggiunto Toti, "non può essere la soluzione definitiva. Non riusciremo a trattare la questione dei migranti come abbiamo fatto con la Sea Watch e forse non è nemmeno moralmente giusto. Ma l'inversione di tendenza è stata giusta, altrimenti saremmo ancora al Cara di Mineo che esplode di migranti", ha concluso. 

FISCO: TOTI, 'FLAT TAX? SI' TUTTA LA VITA MA I SOLDI NON CI SONO'

"Flat tax tutta la vita, ma tanto i soldi per farla non ci sono. Francamente mi piacerebbe sentire parlare un pò di più di come alzare gli stipendi e di come ridurre il cuneo fiscale sul lavoro" ha poi detto Toti. "La flat tax era nel programma elettorale di Fi. Dubito che si farà perché le risorse disponibili Lega e M5S le hanno buttate dalla finestra approvando misure parassitare, improduttive e elettoralistiche", gli ha datto eco Carfagna.

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