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Politica
Made in Italy Toscana, "Osservatorio a sostegno dei nostri prodotti"

Un Ministero, ed un ’Osservatorio “MADE IN TUSCANY STYLE”

"Un Osservatorio, il riconoscimento di un marchio, che dia l’indicazione di provenienza, regole precise nonchè sostegni e promozione alla PMI del settore Made in Italy, sono i primi passi verso la trasparenza e l'autenticità di prodotti della nostra terra“ afferma la responsabile del Dipartimento tutela del Made in Italy di Forza Italia Toscana Antonella Gramigna, nomina assegnatale dal commissario regionale Sen. Massimo Mallegni, che alla guida del partito regionale da qualche mese ha generato una vera e propria rivoluzione che parte dai 28 Dipartimenti tematici, e da “ partito aperto”.

Una forma partito fatto di ascolto e proposte. 

Il Made in Italy è entrato nell’agenda politica, grazie a Forza Italia, all’inizio di questa legislatura, esattamente il 30 maggio 2018. Ha presentato una proposta di legge per l’Istituzione del Ministero per la tutela, la promozione e il commercio internazionale dei prodotti italiani.

Ciò al fine di ricondurre le competenze per la promozione del Made in Italy e l’internazionalizzazione delle imprese italiane in un’unica struttura ministeriale, la quale deve fare da catalizzatrice delle competenze sia di Dipartimenti, Direzioni che degli uffici alle dipendenze di altri Ministeri, le cui azioni incidono direttamente ed effettivamente sulle politiche di sostegno, di difesa e di promozione della produzione nazionale.

L’Italia è grande nel mondo per le sue tante eccellenze in tutti i campi ed è impensabile, quindi, che non esista, ancora, un Ministero apposito, per promuovere e valorizzare il nostro Made in Italy, che poi rappresenta la nostra stessa identità, grazie a Brand italiani , famosi ovunque, e che si contraddistinguono innanzitutto per la qualità e primeggiano in tutto il mondo; manca, però, una vera e propria, unica cabina di regia che semplifichi e faccia in modo che tutto il ‘sistema Paese’ si possa muovere più efficacemente nella giusta direzione. La nostra proposta di legge vuole proprio colmare questo vuoto, creando un ministero ad hoc per il Made in Italy.

Le qualità e le unicità dei prodotti Made in Italy, declinate per l'occasione in Made in Tuscany, sono tra le più apprezzate dai consumatori di tutto il mondo. Degli 80mila consumatori provenienti da 27 Paesi interpellati da EY per la ricerca “Future Consumer Now”, l’80% ha risposto in modo affermativo alla domanda “compreresti italiano?”.

Al Bel Paese viene solitamente associata una percezione di buon gusto e stile che in pochi possono vantare. Considerando per esempio il settore agroalimentare, la parola “cibo” evoca l’Italia , e diciamolo, specialmente la Toscana, nella mente di tre persone su quattro in giro per il pianeta.

Nell’attuale contesto di continua crescita del commercio internazionale di merci, questa potenziale forza dell’etichetta “Made in” è diventata più importante che mai. Secondo le stime di WPP, i marchi italiani hanno aumentato il loro valore del 14% nell’ultimo anno, raggiungendo quota 96,9 miliardi di dollari.

"Occorre, oggi ancor di più, sostenere il vero “Made in Italy”, e smascherare cosi l’inganno della carne tedesca o olandese, spacciata per italiana. Così come il vino e molto altro. Penso alla moda, al settore tecnologico e produttivo in genere, che con il “marchio” dimostra e rappresenta ciò che è, e che non è riproducibile altrove con queste stesse caratteristiche.

La proposta di un Ministero dedicato, costituito da Dipartimenti regionali per sostenere i vari territori, ed un Osservatorio, sono le necessità emerse dai vari attori, ascoltando tutti, senza alcuna preclusione, in primis da chi segue da tempo il "Made in Tuscany", e per quanto riguarda la nostra regione, di cui ho la responsabilità di dipartimento. La direzione intrapresa è, da una parte, offrire massimo supporto politico nel cercare promozioni e tutela per le aziende a livello internazionale e locale, onde evitare, causa penalizzazione dovuta al periodo drammatico che stiamo vivendo, la ridotta o mancata esportazione, e dall’altra per avanzare proposte in sinergia con il Parlamento europeo, con bonus, sgravi fiscali, e aiuti concreti.

Pregiarsi di un marchio, significa far parte di un settore ben definito al quale dover contribuire tutti, con forza e determinazione. Promuovere la bellezza dei nostri prodotti, autenticamente toscani, creando una rete a livello mondiale, può, anzi, deve essere quella spinta e leva importante perchè si possa risalire la china, attraverso qualcosa di autentico, di bello, di fatto in Italia, molto amata, apprezzata nel mondo proprio per la sua produzione autentica, di livello. Dal formaggio, alla maglieria, al vino, alla hotellerìe, alla cucina, ed alle agro imprese a filiera corta.

Il rischio di una delocalizzazione, magari per paura di ingenti perdite, o per maggior profitto, è alle porte. Rischio che porterebbe a conseguenze negative immani. Per questo motivo, si rende urgente nonché necessario, premere l’acceleratore per chi, con coraggio e tenacia, produce bellezza nella nostra Toscana, seppur con molte difficoltà, senza rinunciare alla qualità. Serve creare collegamenti, rete di distribuzione nei maggiori paesi in cui stiamo già presenti, in raccordo con organismi e realtà del nostro territorio esistenti.

La identità di un vero e proprio Brand, caratterizzato dalla qualità e dalla creatività tipiche delle eccellenze artigianali e industriali italiane, che riguarda proprio lo stile di vita italiano, apprezzato dai consumatori di tutto il mondo: una grande ricchezza per il nostro paese e per le nostre imprese, cosa che implica la necessità di disporre di adeguati strumenti di tutela e di politiche rivolte al sostegno per le cosiddette “quattro A”, ovvero l’Abbigliamento-Moda, l’Arredo-Casa, l’Automazione-Meccanica e il comparto Alimentare, nasce essenzialmente con la moda. Ricorderemo il caposaldo toscano: Salvatore Ferragamo. A ciò , nel tempo, si sono aggiunti settori come l'arte moderna, le opere di ingegno,la creatività in ogni campo, anche nel food... che ha subito positivamente grandi trasformazioni.

Possiamo sicuramente affermare che l’impatto del “country effect” sui consumatori, nel loro immaginario, è il fatto che un prodotto venga realizzato sul territorio italiano, con materie prime italiane e con manodopera italiana, che lo rende dotato di caratteristiche che non ritengono possano essere replicate in nessun altro luogo. Perchè Made in…. Italy- Tuscany, significa “vivere italiano”, ed è diventato sinonimo di “vivere bene” in ogni aspetto della vita quotidiana, dal vestire, al mangiare, all’arte.

Leggendo “Made in Usa”, ad esempio, pensiamo all’innovazione, al Giappone colleghiamo l’alta tecnologia. “Made in Germany” è sintomo di affidabilità e robustezza, o ancora la Svizzera ci darà l’idea di precisione. Ed il “Made in italy”? “Made in Tuscany”? Significa “Autentico e Fatto bene”. La maggior parte delle imprese nei comparti del “Made in Italy”, appartengono alla categoria delle PMI. Quelle piccole medie imprese duramente colpite da questa crisi, in seguito all’impatto devastante del coronavirus.

Si parla di un default di due su cinque, molto imminente. Cioè significa sofferenza economica che prelude ad un deflusso di capitali dall’Italia, ed anche possibili offerte, peraltro già in atto, con la possibilità di acquisizioni da parte di aziende estere che così estenderebbero il controllo sul Made in Italy, facendo sì che perderebbe la sua autenticità.

Con l’emergenza Covid e la frenata del commercio internazionale, è sopraggiunta una nuova ondata di acquisizioni e fusioni Made in Italy nei marchi di lusso, con il rischio di falsi sulle tavole straniere che hanno raggiunto l’astronomica cifra di 100 miliardi di euro sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia, anche nel campo del vino e dei prodotti alimentari. Non sono nè mai saranno i " ristori" a lenire le ingenti perdite. Serve ben altro.

Il Made In…è a rischio? Si. Il 74% delle imprese agroalimentari che esportano hanno registrato una diminuzione delle vendite. Per fronteggiare gli effetti della pandemia sull’export serve un piano straordinario. Un Osservatorio che, con la creazione di nuovi canali, reti di aziende, e una massiccia campagna di comunicazione per le produzioni 100% Made in Italy e per la stessa Italia, possa dare sostegno e maggiore visibilità.

“AUTENTICAMENTE TOSCANO”, un marchio virtuale. Perchè dal territorio nascono i saperi e i sapori che sempre rappresentano l’identità di una comunità. La Toscana è una regione unica al mondo dove esiste una compresenza di eccellenze produttive in settori merceologici eterogenei, frutto di una filosofia imprenditoriale dove estetica ed etica vanno di pari passo, attuando quello sviluppo sostenibile che si contrappone con le armi della “bellezza” alle bieche leggi commerciali dettate dalla globalizzazione.

"Ritengo necessario, come responsabile Forza Italia Dipartimento Made in Italy- Tuscany, da sempre a fianco delle imprese, tutelare e promuovere i tanti prodotti di eccellenza che il mondo ancora ci invidia, come prima cosa impedendo il dilagare di quelli contraffatti, perchè possono creare danni irreversibili a tutto il territorio e soprattutto a carico del mondo dell’Imprenditoria.

Per questo occorre promuovere la bellezza dei nostri prodotti, autenticamente toscani, creando una rete a livello mondiale, capace di mettere in luce la ricchezza di saperi e sapori del nostro bellissimo territorio. Occorre, altresì condurre azioni concrete, in Italia ed all’estero, attraverso politiche europee, e fondi, progetti che abbiano spazio per le nostre proposte concrete su sgravi fiscali, dazi, e tassazioni alle imprese che fanno parte della nostra bellezza, del Made In."

Antonella Gramigna, Responsabile Dipartimento FI Tutela Made in Italy toscana

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