“Ragazzi pubblico più difficile: sanno se stai facendo le cose col cuore" - Affaritaliani.it

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“Ragazzi pubblico più difficile: sanno se stai facendo le cose col cuore"

Oriana Maerini

Intervista a David Conati e Elisa Cordioli narratori che avvicinano i ragazzi ai Grandi Classici

David Conati e Elisa Cordioli compagni di vita e di penna creano una sinergia artistica in campo letterario e teatrale. Entrambi autori ed attori vivono in provincia di Vicenza e condividono la passione per la narrativa rivolta ai ragazzi.  Insieme hanno firmato molti testi: progetti didattici in musica, testi di parascolastica e di narrativa. Quando non scrivono girano l’Italia in lungo e in largo per incontrare i loro lettori anche grazie a tantissime produzioni teatrali. Lui scrive anche canzoni e lei dipinge e cucina anche ottime torte

Affaritaliani.it li ha incontrati in occasione dell’uscita del loro ultimo libro “Ade e Persefone” - pubblicato nella collana “I Miti raccontati ai bambini” da Liscani editore – in cui la protagonista è Priscilla, una ragazzina con una fervida fantasia che, con l’aiuto della nonna, riscopre vecchi miti.

Ade e  Persefone, come mai vi ha colpito questo mito e avete deciso di costruirci attorno una storia?

ELISA: Molte volte le scelte si fanno di pancia... se poi si aggiunge il fatto che “Persefone” era un nome papabile per il nostro ultimo nato (che però destino ha voluto che fosse maschio) la scelta è stata quasi obbligata. Senza dimenticare che in questo mito si parla di amore, tradimenti, sotterfugi, imbrogli e ricatti tutte situazioni che movimentano l'animo e la curiosità.

DAVID: Ade è un personaggio che storicamente ha ispirato molte altre riscritture moderne; basti pensare che i testi antichi lo descrivono come un guerriero possente, completamente avvolto in un lungo mantello nero che indossa un elmo nero che gli copre completamente il viso. Immediatamente scatta il paragone con Batman e con Dart Vader. E poi, se pensiamo che l’episodio IV di Guerre Stellari (che è stato il primo della serie) inizia proprio con un rapimento da parte di Dart Vader ai danni della principessa Leila… E poi Un giorno girando in un cimitero mi ha colpito una lapide che recava inciso il nome di un certo Adelmo sbiadito e a fare giochi di parole ci metto un secondo… Diciamo che tra tutti i miti che ci sono stati proposti era quello più “misteriosamente misterioso”.

Priscilla è una ragazzina che ha una fervida fantasia “per colpa dei libri”, e questo la porta spesso a vedere cose che altri non vedono. I libri e lettura aprono altri mondi?

ELISA: Ogni libro che si legge ti porta da qualche parte stando seduto comodamente sulla tua poltrona.

DAVID: Chi legge inevitabilmente viaggia di più. Ed è portato ad essere più curioso e a fare più scoperte. Chi legge tanto si fa domande, e quindi dalle domande nasce la spinta a cercare… Direi di sì, senza dubbio i libri aprono l’orizzonte su altri mondi, e altri mondi, e altri mondi… e altri mondi… Chi più legge più si orizzonta.

Nella storia c'è una nonna, quanto sono importanti i nonni nella vita e nello sviluppo dei bambini?

ELISA: almeno per me i nonni sono stati una parte fondamentale della mia infanzia. Mi hanno tramandato il loro sapere legato alla terra e al fare. Mi hanno insegnato storie, raccontato la loro vita, coccolato con piatti golosi e per nulla salutistici ma ricchi di amore. Il rapporto con nonni insegna a crescere e a confrontarsi con una realtà che agli occhi di un bambino pare un sogno.

DAVID: Da piccolo capitava di passare le estati insieme ai nonni perché i genitori lavoravano. Mio nonno paterno era un camminatore instancabile e con lui ho esplorato campi, boschi e colline; mia nonna materna era una maestra e le piaceva suggerirmi storie da leggere…  Sono importantissimi i nonni, soprattutto perché non hanno il ritmo frenetico che purtroppo i genitori sono costretti a tenere. Proprio per questo forse riescono a riprendersi (coi nipoti) quegli spazi (di tempo e luogo) che con i figli non si sono permessi di poter condividere…

 

Questa storia serve anche a smitizzare il tabù della morte?

ELISA: Personalmente non credo che debba essere un tabù la morte. È un elemento fondamentale della vita, l'una non può sussistere senza l'altra. Molto spesso è un limite degli adulti parlare di morte con i bambini e i ragazzi. Si crede di ferirli o di affrontare temi troppo alti o difficili. Ma non deve essere così. Non si deve avere paura.

DAVID: Probabilmente sì: la morte vista come un nuovo inizio e una nuova possibilità.

La scrittura è solo uno vostri  mezzi espressivi, è anche il preferito?

ELISA io adoro usare le mani! Per cui tutto ciò che faccio con le mani mi piace... scrivere, dipingere, costruire oggetti con materiale di recupero, tenere in mano un libro, impastare il pane, cucinare torte, giocare con la sabbia, abbracciare i miei bambini, accarezzare David... le mani toccano, le mani sentono, le mani percepiscono, le mani vedono... e credo che  usare le mani  sia la più grande forma di rispetto che si possa avere per le cose (a proposito adoro mangiare con le mani!!!)

Scrivere per ragazzi che tipo di emozioni suscita?

DAVID: Per effetto del mio lavoro ho avuto modo di confrontarmi con moltissimi tipi di lettori e di pubblico teatrale. I ragazzi sono il pubblico più difficile perché si accorgono subito se ciò che stai facendo lo fai col cuore e ci credi. Gli adulti sono molto più accomodanti e finti, anche nelle reazioni. Per cui quando conquisti i ragazzi l’emozione è fortissima perché è autentica. E poi, al di là delle emozioni, scrivere per avvicinare i ragazzi ai Grandi Classici è un’operazione molto importante perché altrimenti rischiano di ignorare dei libri solo perché sono convinti che siano “difficili da leggere”.

Per David, da esperto teatrale, “Ade e Persefone” potrebbe diventare uno spettacolo?

Di fatto in parte già lo è, perché gli incontri che organizziamo sono molto teatralizzati. Uso la chitarra, cito canzoni, ne scrivo di originali… Utilizzo proiezioni multimediali. Per cui direi che sicuramente sì. Poi ovviamente ci sono molti tipi di allestimento. Io mi occupo di teatro di narrazione, seguendo il modello degli antichi Aedi, che per narrare i Miti è sicuramente uno dei modi più suggestivi.

A parte Elisa che prepara torte e David che le mangia, il fatto di essere una coppia nella vita e lavorare insieme vi procura frizioni?

ELISA  Frizioni? Direi scontri titanici! Ma questo ci permette di vedere le cose da più punti di vista. Analizzare le idee con diverse sensibilità e competenze. Ci permette di moltiplicare progetti e di realizzarne il doppio. Non ci fa mai mancare un argomento di discussione. Ci obbliga a superare i nostri limiti e a modificare il nostro modo di lavorare. Ci fa condividere gioie e fatiche. Ci permette di essere più comprensivi tra di noi. Lavorare insieme ci unisce ancora di più. Anche se, quando si scontra nasce la scintilla!

DAVID: Io sono molto pignolo e “precisino”, soprattutto quando ci sono delle scadenze di mezzo, mentre Elisa è  molto più “rilassata” con i tempi di consegna e questa cosa mi manda spesso fuori di testa. Poi a suo favore c’è che quando lavoriamo a dei progetti storici lei è molto meticolosa e svolge le ricerche scrupolosamente… Insomma ci completiamo a vicenda. 

A cosa ascrivete il successo dell'editoria per ragazzi?

DAVID: Al fatto che le scuole sono ancora una sede che permette di scoprire e conoscere, e rispetto a molti anni fa, anche se si dice che si legge poco, soprattutto nella scuola Primaria, conosco delle realtà dove si legge a voce alta e si lascia lo spazio per leggere. I ragazzi sono voraci, vogliono sapere e vogliono scoprire, hanno fretta e spesso i supporti elettronici non sono in grado di fornire loro tutte le risposte. Per molti il libro è ancora una dimensione di scoperta e di rifugio.