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Roma
Stadio Roma, Mezzacapo al gip: “De Vito senza potere, lui mi presentò Parnasi”

Marcello De Vito arrestato nell'inchiesta per lo stadio della Roma, parla l'avvocato Camillo Mezzacapo, anche lui in carcere per corruzione. Davanti al gip Tomaselli, Mezzacapo parla di De Vito: “Lui uomo senza potere, fu lui a presentarmi Luca Parnasi”.

 

"Con De Vito ho fatto solo attività di promozione professionale, lui era uno che aveva visibilità, faceva cene tutte le sere con gente, ma anche fuori Roma, con imprenditori anche milanesi. Noi di politica non parlavamo, capitava solo ogni tanto. Lui è un personaggio pubblico ma di quelli che tagliava nastri perché non aveva potere". È un passo del verbale relativo alle dichiarazioni spontanee rese il 21 marzo scorso nel carcere di Regina Coeli al gip Maria Paola Tomaselli dall'avvocato Camillo Mezzacapo, in carcere per corruzione assieme a Marcello De Vito, ex presidente dell'Assemblea capitolina, nell'ambito del secondo filone di indagine sugli illeciti legati al nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere nell'area di Tor di Valle. Il verbale è contenuto negli atti dell'inchiesta che la procura ha girato al tribunale del Riesame che il 3 aprile prossimo sarà chiamato a valutare il ricorso degli indagati contro la misura cautelare.

"A qualcuna di queste cene - ha aggiunto Mezzacapo - mi chiamava, io andavo e facevo promozione di attività professionale per cercare di prendere incarichi, aumentare il fatturato nello studio, che è quello che io ho sempre fatto. Ma io non ho mai ottenuto un mandato per avere un provvedimento amministrativo che non e' mai arrivato".

Mezzacapo ha spiegato anche al gip Tomaselli come maturò la conoscenza con Luca Parnasi: "A parte che io per Parnasi... me lo aveva, per modo di dire, presentato Marcello, perché pure questo io lo tiro fuori e risulta. Comunque, devo dire che io Parnasi in tutta la mia vita l'ho incontrato tre volte, in tutta la mia vita”.

“Lui sicuramente aveva frequentazioni maggiori", ha aggiunto Mezzacapo che, su sollecitazione del giudice, ha precisato meglio il soggetto cui stava facendo riferimento: "De Vito. Ma voglio dire, perché lui taglia nastri, questo era il momento che stava facendo opere e cose, voleva fare a Roma e tutto quanto... Quindi loro (Parnasi e De Vito, ndr) si conoscevano e si saranno visti sicuramente molte volte. Ma io nella mia vita Parnasi l'ho incontrato tre volte; una volta nel suo ufficio che non mi disse niente, una volta a studio mio ed una volta in un bar".

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