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Roma
Trapianti, primo trasporto di cuore a temperatura controllata. Salvo un bimbo

Un bambino ricoverato al Bambino Gesù di Roma è stato salvato grazie al trapianto di un cuoricino di 60 grammi, arrivato con un trasporto a temperatura controllata. E' la prima volta che - a livello pediatrico - viene utilizzata questa tecnica per trasportare un organo.

Il sistema garantisce una temperatura costante dell’organo di 5 gradi e, grazie una app, i medici possono geolocalizzare il trasporto e monitorare la temperature del cuore a distanza. Il piccolo era affetto da miocardiopatia restrittiva e prima del trapianto era supportato da un cuore artificiale. Le sue condizioni attuali sono buone ed è stato già dimesso dall’Ospedale.

Trapianto di cuore, il trasporto a temperatura controllata

Negli ultimi anni la ricerca ha investito su sistemi che possano garantire organi in poco tempo e conservati perfettamente, con l'obiettivo di ridurne il deterioramento durante il trasporto. Nell'ambito del trapianto pediatrico di cuore, dove la disponibilità di organi è estremamente ridotta, è stato perfezionato il modello di trasporto cardiaco a temperatura controllata definito come "SherpaPak Cts". Il sistema, sviluppato già da qualche anno da un’azienda statunitense e approvato da Fda negli Stati Uniti e con marchio Ce nell’Unione europea, è costituito da più componenti. La parte più esterna consiste in un vettore per il trasporto che contiene vari elementi di imballaggio a temperatura controllata.  Al centro del sistema c’è un guscio rigido nel quale il cuore è immerso e sospeso in una soluzione di conservazione a freddo per il trasporto di cuori di donatori. La presenza di ghiaccio secco all’esterno del contenitore assicura una temperatura costante intorno ai 5 gradi centigradi evitando un eccessivo raffreddamento del cuore che potrebbe comportare danni cellulari. Un registratore di dati monitora e visualizza la temperatura della soluzione in cui è immerso il cuore durante il trasporto tra le sale operatorie e consente al team medico coinvolto nel trapianto di controllarla lungo tutto il percorso. Esistono dispositivi simili anche per il trasporto di altri organi: polmone e fegato.

Il sistema è già in uso in alcuni ospedali europei, ma è la prima volta che viene utilizzato in Italia a livello pediatrico, mentre era stato già usato per gli adulti.

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