Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
AMBIENTE E PARCHI, SICUREZZA E PREVENZIONE CATASTROFI NATURALI
Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni sui bandi scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: cosa si fa per tutelare parchi come il parco agricolo sud di Milano? Vincenzo Rosati

Risposta:  la Commissione europea ha destinato diversi fondi e programmi comunitari per la tutela dei parchi, esiste anche il network EUROPARC che se ne occupa. Per quanto concerne il Parco Sud di Milano (http://parcosud.provincia.milano.it) è una realtà da preservare e tutelare, ha una estensione di 47.044,63 ettari (ha). Nel Parco sono ricomprese le riserve naturali Fontanile Nuovo e Sorgenti della Muzzetta, recentemente istituite dalla Regione, e i parchi locali di interesse sovracomunale, quali Fontanili di Bareggio, Oasi di Lacchiarella, Parco dell’Addetta, riconosciuti dalla Regione. Molti milanesi hanno potuto rivalutarne il valore, soprattutto durante il periodo del covid 19, in cui molti lo hanno percorso a piedi, in bici;  molti cittadini lo hanno riscoperto, hanno beneficiato e potuto apprezzarne gli spazi verdi co cui hanno potuto ritrovare un pò di equilibrio psico-fisico.  Il destino del Parco Agricolo Sud di Milano è al centro di una diatriba politica aperta. Molti milanesi hanno potuto rivalutarne il valore, soprattutto durante il periodo del covid 19, e stanno raccogliendo firme perché non vogliono che sia cementificato, che diventi zona di presenze di immigrati allo sbaraglio e pertanto sono contro il progetto cascina Selvanesco  e Campazzino che prevede la creazione di una “Città della Carità Misericordiosa” destinata all’accoglienza di nuclei familiari di richiedenti asilo, minori e senza fissa dimora che renderebbe una periferia ora serena, in una periferia piena di problemi sociali e di sicurezza. Regione Lombardia ha stanziato 15 milioni di euro per parchi regionali e riserve naturali, al Parco Agricolo Sud Milano 950mila euro. Numerose le emergenze di carattere storico architettonico, tra cui si segnalano le abbazie di Chiaravalle, Mirasole e Viboldone, i castelli di Tolcinasco e Zibido, la Tenuta di Trenzanesio, i diversi nuclei rurali e il sistema delle grandi cascine. Da tempo è al centro di una diatriba di potere gestionale. Uno dei più recenti passaggi politici è avvenuto giovedì 23 giugno nella seduta dell’VIII Commissione Agricoltura, montagna, foreste e parchi, quando si è svolta l’audizione delle associazioni ambientaliste sul progetto di legge (Pdl) 218, proposto dai capigruppo di maggioranza che modificherebbe l’attuale schema del Parco Agricolo Sud. Nicola Di Marco (M5S) ha evidenziato: “come già accaduto lo scorso anno con il Progetto di Legge 106, le associazioni hanno mostrato perplessità a riguardo delle proposte del Centrodestra. Innanzitutto, attraverso questa legge, la gestione del parco passerebbe da Città Metropolitana a Regione, senza coinvolgere minimamente Enti, associazioni e cittadini. Si perderebbe quindi il fondamentale contatto con il Territorio che fino ad oggi ha potuto esprimere la sua visione. Alla faccia della tanto sbandierata 'autonomia' di stampo leghista - Centrodestra. Criticità mostrate anche, ad esempio, sulla scelta di affidare a Regione la nomina del Direttore così come sulla decisione di indicare in Legge le quote partecipative per gli enti locali. Oltre all’aver dimenticato di inserire nel testo tra le Riserve naturali i SIC Bosco di Cusago e Oasi di Lacchiarella. In sostanza, non si capisce quali possano essere i miglioramenti nella gestione del parco con l’approvazione di questa proposta. Sono quindi stati confermati i dubbi che, come gruppo del Movimento 5 Stelle, avevamo espresso già precedentemente. Chiediamo, ancora una volta, ai proponenti di valutare il ritiro della proposta perché come ci hanno spiegato le stesse associazioni questo progetto di legge difficilmente affronta quelli che sono i reali problemi che vive il Parco Agricolo Sud Milano. Altrimenti sarà più chiara la volontà del Centrodestra di accaparrarsi poltrone nell’Ente ed aprire totalmente le porte ai progetti di cementificazione oggi contrastati. Al contrario abbiamo bisogno di tutelare le aree verdi e agricole e immaginare come valorizzare il Territorio nel futuro”. Franco Lucente, capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Lombardia aveva spiegato, poi ritirando il suo testo: ”sono molto contento che diverse realtà del territorio vengano in Regione a discutere questo progetto: ogni aiuto è ben accetto, a patto che si rivolga al bene del Parco e non dei singoli partiti. Città metropolitana vorrebbe trasformare novemila ettari in aree naturali, causando danni economici incalcolabili per le aziende agricole: verranno ascoltate anche loro? Per non parlare dei danni causati da una gestione assolutamente inadeguata da parte di Città metropolitana: è tempo di cambiare, spero che i colleghi dell’opposizione capiscano che non si può rimanere arroccati su posizioni che non fanno il bene del territorio”. Il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, Gianluca Comazzi, a proposito della calendarizzazione in commissione agricoltura del progetto di legge 218 sulle modifiche alla governance del Parco Agricolo Sud Milano ha detto: “Il progetto di legge di Regione Lombardia  è nato col preciso obiettivo di dare nuovo slancio al Parco, rendendo protagonisti i Comuni. Regione Lombardia raddoppierà il suo finanziamento, arrivando a stanziare quasi 700.000 euro per la gestione del Parco: per la cronaca, oggi il Comune di Milano ne stanzia 35.000 circa, facendo pesare i costi sui Comuni dell’hinterland. Da troppi anni quello che dovrebbe essere il ‘polmone verde’ del nostro territorio e un importante motore dell’economia agricola è pressoché abbandonato a se stesso. Città Metropolitana vorrebbe trasformare 9.000 ettari di terreno in ‘aree naturali’, producendo danni economici incalcolabili per le 1.000 aziende agricole ubicate all’interno del Parco. Anziché ostinarsi a difendere l’indifendibile i consiglieri di minoranza farebbero meglio ad ammettere le troppe lacune del modello gestionale di Città Metropolitana, che hanno reso necessario un intervento di Regione nell’interesse del Parco e di tutte le persone che operano al suo interno”. La proposta del centrodestra, che va a integrare quanto previsto dalla legge regionale 16/2007 (Testo unico delle leggi regionali in materia di istituzione di parchi) è così impostata: per garantire una maggiore equità nello stanziamento di risorse, la quota obbligatoria per i comuni facenti parte del Parco Agricolo Sud sarà calcolata sulla base del numero degli abitanti residenti nei comuni stessi (sulle base delle rilevazioni ISTAT), per un importo pari a 0,40 euro per abitante. Sulla base di questo criterio, ciascun comune erogherà i giusti contributi in rapporto alle sue dimensioni, mentre la quota fissata per la Città Metropolitana e il Comune di Milano sulla base di queste indicazioni sarà rispettivamente di 210.000 e 300.000 euro (a oggi il Comune di Milano, pur essendo in assoluto il più popoloso, spende un decimo di quanto previsto con il nuovo sistema). Il nuovo assetto di governance di Regione Lombardia mira inoltre a tutelare le oltre 900 aziende agricole presenti nel Parco, vero motore economico e produttivo del territorio, con stanziamenti mirati e iniziative volte a incentivare le attività locali garantendo al contempo la preservazione del grande patrimonio naturalistico presente. Sul piano operativo, il direttore del Parco sarà nominato dalla giunta di Regione Lombardia, che provvederà anche a individuare la nuova sede dell’Ente, a Milano, in un immobile di sua proprietà. “Stiamo parlando - conclude Gianluca Comazzi - di un parco unico a livello europeo: un'area di 47mila ettari con 900 aziende agricole, più di 500 cascine e  dove i proprietari dei terreni non sono i comuni ma gli stessi agricoltori. Un settore, quello agricolo, sempre più importante per la nostra economia ma che in questi anni Città Metropolitana non è stata in grado di tutelare. Il Parco Agricolo è un gioiello del territorio, dentro il quale gravitano 61 comuni dell'area metropolitana di Milano. Con la gestione di Regione scriveremo una nuova pagina per il futuro del Parco”. Altri parchi hanno già utilizzato diversi fondi europei per fare progetti di qualità quali ad esempio i progetti Obiettivo 2, INTERREG e LEADERPLUS nel Parco nazionale dello Stelvio, situato tra il Trentino-Alto Adige (Province autonome di Trento e Bolzano) e la Lombardia, che si estende su una superficie di 134.620 ettari. C’è ad esempio l’azione INTERREG IIIB, coordinata dal Parco nazionale di Berchtesgaden (Baviera), che riunisce nove Parchi nazionali d'Italia, Svizzera, Austria, Francia e Germania. Conformemente ai principi della direttiva comunitaria "Habitat" e alla rete "Natura 2000", il progetto tende ad armonizzare i dati relativi all'osservazione e al monitoraggio delle specie animali minacciate di estinzione. Mentre il Parco Nord Milano è membro di EUROPARC Federation, la rete per il patrimonio naturale e culturale europeo. Composta da migliaia di Aree Protette in 37 Stati, la Federazione lavora per migliorare la gestione delle Aree Protette in Europa attraverso la cooperazione internazionale, lo scambio di idee ed esperienze. Parco Nord Milano è attivo in progetti di riqualificazione ambientale e riforestazione grazie alla partecipazione a specifici bandi europei.

Domanda: cosa fa l’Unione europea per difendere  e proteggere e monitorare la natura visto anche l’incidente alla Marmolada? Enrica Bolis

Risposta: la Commissione europea ha varato una serie di misure per tutelare la natura. Inoltre ci sono programmi europei come LifePlus che cofinanziano progetti di natura ambientale, di tutela della biodiversità. E’ aperto anche un bando per migliorare il turismo sostenibile che cofinanzia progetti ad esempio per sviluppare e migliorare le capacità di ricerca e innovazione e l’utilizzo di tecnologie avanzate; promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici e la prevenzione del rischio di catastrofi, la resilienza, tenendo conto degli approcci basati sull'ecosistema. Il bando aperto scade il 27 ottobre e ha un budget totale di 86 milioni di euro. In particolare il tema della prevenzione e della riduzione dei disastri naturali è al centro di iniziative da diversi anni da parte dei rappresentanti di Nazioni Unite, dell’Unione Europea e coinvolgono enti locali con riunioni per monitorare e valutare la situazione delle regioni, delle città e dei piccoli comuni e aiutarli a costruire comunità resilienti. C’è anche una Giornata internazionale per la riduzione dei disastri naturali che si celebra proprio per rendere sempre più consapevoli e responsabili tutti che l’urgenza c’è e fare guerre certo non aiuta l’ambiente, invece di investire in armi occorrerebbe investire per progetti di messa in sicurezza dell’ambiente e progetti per ridurre i divari tra i vari territori e cittadini. Il bilancio del “meccanismo unionale di protezione civile” inoltre per i prossimi 7 anni (2021-2027) ammonta a 3,3 miliardi di euro. Ciò comprende la dotazione del quadro finanziario pluriennale di 1,263 miliardi di euro e la dotazione aggiuntiva Next Generation EU di 2,056 miliardi di eur come rafforzamento temporaneo per far fronte alle esigenze. Ci sono fondi per diversi progetti di ricerca e monitoraggio come il progetto  GLARIS (Impatto dei cambiamenti climatici sull’evoluzione degli ambienti GLAciali e periglaciali e analisi dei RISchi associati) del CNR che  intende documentare ed analizzare le trasformazioni geomorfologiche in atto in questi ambienti, con specifica attenzione ai processi d’instabilità naturale, le correlazioni con i principali parametri meteo-climatici e gli impatti in termini di pericolosità e rischio. Il CNR ha realizzato anche il “Catasto delle frane di alta quota nelle Alpi italiane” (link https://geoclimalp.irpi.cnr.it/catasto-frane/ . C’è una programmazione dei fondi strutturali europei finalizzato alla individuazione di azioni e di interventi specifici rivolti alle aree montane italiane. A tale fine si analizzano le strategie messe in campo per la montagna già dal periodo 2014-2020, attraverso l'analisi dei programmi di sviluppo regionale (POR FESR) e di sviluppo rurale (PSR) delle regioni italiane con l’Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri (IRET).

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