Pillole d'Europa
ARTE E SCIENZA, HIV -PROGETTI PER PREVENZIONE E CURE IN EU, IL SISTEMA SAFETY GATE
PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI

Progetto ART SCI - ErasmusPlus con FAST al concorso europeo "I giovani e le scienze 2025" a Milano
di Cinzia Boschiero
Domanda: ci sono fondi europei per progetti di divulgazione scientifica che leghino arte e scienza? Ugo Carella
Risposta: Sì. Ad esempio con ErasmusPlus ci sono diversi progetti che coniugano arte e scienza nelle scuole come un progetto realizzato a Milano in occasione del concorso “I giovani e le scienze 2025” evento organizzato dalla FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche) per la Direzione Generale Ricerca della Commissione europea. Il progetto ErasmusPlus era intitolato “Quando l’arte incontra la scienza” e ha previsto un workshop del progetto denominato ART-SCI interattivo a Milano in cui si sono cimentati studenti delle secondarie superiori di tutta Italia e che ha riscosso molto interesse nei giovani presenti. “Le scienze sono discipline profondamente interconnesse”, spiega il team di ricercatori (Matteo e Leonardo Giaccari, Greta Peruzzi, Mateo Daino e Francesca D’Ambrosio) che realizza invece un altro interessante progetto che evidenzia il legame tra arte e scienza denominato SAGacia,”Questo progetto si inserisce nell’ambito della formazione permanente e punta a generare cambiamenti sociali e culturali, stimolando la curiosità scientifica, abbattendo i luoghi comuni e sensibilizzando il pubblico su temi ambientali di grande rilevanza. Questo obiettivo viene raggiunto attraverso opere artistiche che integrano aspetti scientifici e con l’uso di un linguaggio che favorisca il dialogo e la riflessione. Dopo il successo della prima edizione, nell’aprile 2024, con oltre ottanta partecipanti al seminario e un’ottima affluenza alla mostra, SAGacia è stato riproposto nel 2025 in una versione strutturata come un ciclo di incontri dedicati al costo ambientale dell’estrazione delle risorse strategiche e seminari sul tema sia dal punto di vista artistico, tramite un’opera rappresentativa, sia da quello scientifico, spiegando i fenomeni chimico-fisici correlati”. L’innovatività del progetto risiede nella combinazione unica di simposio, catalogo e mostra, un formato che collega scienza e arte in modo originale. L’obiettivo principale di SAGacia è la divulgazione scientifica, realizzata con un linguaggio chiaro e accessibile, ma rigoroso, per sensibilizzare il pubblico su temi cruciali come l’impatto ambientale dell’estrazione delle risorse. Oltre a stimolare l’interesse per le scienze, l’iniziativa evidenzia come l’arte possa offrire nuovi spunti di comprensione e apprendimento su argomenti complessi relativi alle scienze naturali, utilizzando approcci semplici ma non banali. Le attività di SAGacia coinvolgono un pubblico eterogeneo e promuovono interazioni tra artisti, scienziati e cittadini, stimolando la coesione sociale e una comprensione collettiva dei temi ambientali attuali. Grazie a questo approccio, SAGacia utilizza l’arte come mezzo di divulgazione scientifica e umanistica. Come dimostrato dalla prima edizione, che ha avuto un impatto positivo sui partecipanti, l’iniziativa spinge il pubblico a riflettere sulle proprie abitudini e a considerare scelte più consapevoli per l’ambiente. SAGacia25 è corredato da una mostra delle opere degli artisti che intervengono durante varie giornate nel Museo di Chimica “Primo Levi” sito nel Dipartimento di Chimica di Sapienza Università di Roma ed è finanziato dalla medesima università. Ci sono bandi europei che cofinanziano progetti divulgativi Arte e Scienza aperti anche nel programma comunitario Europa Creativa periodicamente durante ogni annualità.
Domanda: ci sono dei dati e dei progetti europei sulla prevenzione e cura per l’AIDS? Mina Vaschiro
Risposta: se ne parla sempre troppo poco, tuttavia ci sono dei dati e anche dei progetti in Unione europea sia per informare, che per fare prevenzione e ricerca. L'infezione da HIV continua a incidere sulla salute e il benessere di quasi 2,6 milioni di persone nella Regione Europea dell'OMS, in particolare nella parte orientale stando al rapporto 2024 redatto dal Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) e dall'Ufficio Regionale per l'Europa dell'OMS, che riporta dati sull'HIV e l'AIDS nella Regione Europea dell'OMS e nell'Unione Europea e nello Spazio Economico Europeo (UE/SEE) dal 2007. Il rapporto rileva che, sebbene i modelli e le tendenze epidemiche varino ampiamente tra i paesi europei, nel 2023 a quasi 113mila persone è stata diagnosticata l'HIV nella Regione Europea, di cui circa 25mila nell'UE/SEE. L'aumento delle diagnosi di HIV nel 2023, recita il documento, può essere attribuito a vari fattori nelle diverse sottoregioni. Nella parte orientale della Regione Europea dell'OMS, gli Stati hanno registrato una ripresa nei test e nell'individuazione dei casi di HIV dopo la fine della pandemia di covid-19, concentrandosi sull'aumento dell'individuazione dei casi e sull'introduzione di nuove politiche di test per colmare il divario con gli individui non diagnosticati. Nell'UE/SEE e nella parte occidentale della Regione, l'aumento potrebbe essere dovuto all'aumento delle diagnosi tra i migranti, in particolare provenienti da paesi ad alta prevalenza, e all'ampliamento dei servizi di test per l'HIV. Al contrario, il numero di diagnosi di HIV nella zona centrale della Regione è diminuito nel 2023 rispetto al 2022, principalmente a causa di una riduzione delle precedenti diagnosi positive. Tuttavia, sei Stati su 15 nella zona centrale hanno comunque registrato un aumento nel 2023 rispetto al 2022. Sono numerosi i progetti di ricerca europei tra cui il progetto denominato EU4HIVCURE (budget 328.500 euro); il progetto Hey Baby con un importo di un milione e 999.960 euro; il progetto EHVA con un importo totale di 28 milioni e 224.696,25 euro. Uno degli obiettivi di sviluppo sostenibili fissati dalla comunità internazionale per il 2030 è la fine dell’epidemia di HIV/AIDS. Tra gli strumenti a disposizione per la prevenzione delle nuove infezioni vi è la profilassi pre-esposizione (PrEP), ovvero l’uso di farmaci antiretrovirali in persone HIV-negative. La PrEP viene fornita principalmente in contesti clinici e nella maggior parte dei Paesi della Regione è richiesta la prescrizione medica. Il miglioramento della raccolta dati e della sorveglianza sull’adozione della PrEP è fondamentale per ottenere una corretta comprensione da parte di chi vi ha accesso. La lotta all’HIV procede troppo lenta, e non sta dando i risultati sperati. Quelli che dovrebbero garantire la fine dell’epidemia entro il 2030, come stabilito dalle Nazioni Unite. Nonostante i progressi della ricerca scientifica e delle terapie antiretrovirali, la mancanza di informazione, la scarsa diffusione della PrEP, lo stigma persistente e il silenzio che ancora avvolge l’HIV impediscono la diminuzione del numero di nuove infezioni. Gli ultimi dati italiani indicano che nel 2023 sono state registrate ancora oltre 2.300 nuove diagnosi, di cui il 60% avvenute quando il sistema immunitario è già compromesso. Le strategie per rendere nuovamente centrale il tema dell’infezione da HIV nell’agenda politica e sanitaria italiana e rilanciare l’azione pubblica per contrastarne la diffusione sono state al centro di HIV SUMMIT: Ending the HIV Epidemic in Italy il 16 aprile 2025, evento che ha coinvolto istituzioni, decisori politici, esperti del mondo medico-scientifico e rappresentanti delle associazioni. Particolare attenzione è stata posta al tema della prevenzione.
Domanda: come possiamo essere più tutelati sui prodotti pericolosi in Unione europea? Rino Gallizzi
Risposta: la Commissione europea ha presentato di recente la relazione annuale su Safety Gate che è un sistema di allarme rapido dell’Unione Europea per i prodotti non alimentari pericolosi. La relazione presenta una panoramica dei prodotti pericolosi notificati nel Safety Gate nel 2024. L'anno scorso le segnalazioni sono state 4.137, il numero più elevato mai registrato dall'avvio del sistema nel 2003. L’aumento di segnalazioni dimostra la crescente efficacia del Safety Gate e la fiducia riposta nel sistema, in quanto le autorità utilizzano sempre più frequentemente la piattaforma per segnalare potenziali minacce alla sicurezza dei consumatori e potervi far fronte. La relazione illustra inoltre le azioni di follow-up condotte dalle autorità nazionali degli Stati membri dell'Unione Europea, della Norvegia, dell'Islanda e del Liechtenstein per prevenire danni ai consumatori e bloccare la vendita di prodotti pericolosi. Il sistema di allarme rapido Safety Gate consente alle autorità nazionali di vigilanza del mercato dell'Unione Europea e dello Spazio economico europeo (SEE) di segnalare e intervenire nei confronti dei prodotti non alimentari pericolosi, avvertendo altre autorità affinché prendano provvedimenti rapidamente. Le segnalazioni fatte attraverso il Safety Gate riguardano i rischi per la salute e la sicurezza umana, quali soffocamento, strangolamento e danni all'udito o alla vista oltre ai rischi per l'ambiente e le risorse energetiche.