Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

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Pillole d'Europa
Dalla parità di genere alla Nato... le Pillole d'Europa
Socie di WILEUROPE con la Commissaria europea Mariya Gabriel l’incontro per la Gender Equality  nel digitale

Pillole d'Europa di Cinzia Boschiero

PARITA’ DI GENERE NEL SETTORE DIGITALE, UNIONE EUROPEA E NATO, SICUREZZA ON LINE, PROTEZIONE SOCIALE PER LAVORATORI ATIPICI

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI EUROPEI E CONOSCERE DIRITTE E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI - In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: c’è qualcuno che si pone il problema delle parità di genere nel settore digitale in Europa? Mariella Parsi

Risposta: Sì. Di recente la Commissaria europea per l’economia Digitale Mariya Gabriel, presente alla Digital4Her conference a Bruxelles, si è focalizzata sul tema della gender equality nel settore digitale. E’ stata lanciata anche una nuova piattaforma di networking tra stakeholder denominata European Network for Women in Digital e il Women in Digital Action Plan che ha una serie di azioni concrete e best practices a tutti i livelli. E’ stata anche siglata una dichiarazione per promuovere azioni verso un inclusivo business eco-system aperto alle problematiche di genere e contro ogni stereotipo e in cui associazioni quali Wileurope e aziende si impegnano a favore di progetti utili a colmare il gendere gap nel settore digitale. Wileurope (www.wileurope.org) ha come partner aziende quali Orange, Microsoft, Lenovo, Insead, Talentia etc. A Bruxelles si è svolto un incontro con le socie di Wileurope e la Commissaria europea in cui anche Thaima Samman, Presidente di Wileurope ed altre socie hanno siglato tale dichiarazione. E’ stato ribadito come sia necessario far sì che vi siano senior manager donne e rendere accessibili cariche al top per le donne anche nel settore digitale e combattere gli stereotipi. L’European Network for Women in Leadership ha oltre 270 imprenditrici, professioniste dei settori sia pubblico che privato, provenienti da oltre 24 Stati e organizza periodicamente il Talent Program e una serie di iniziative e di incontri ad alto livello, workshop, convegni e corsi di aggiornamento, webinair, studi di settore e pubblicazioni on line sul tema della leadership al femminile, meeting tra top level rappresentanti sia della politica che dell’economia. Il Women Talent Pool programme è unico come iniziativa formative cross-settoriale sul tema della leadership e contribuisce a preparare nuove generazioni di donne leader in Europe. E’ dedicato a giovani talentuose con esperienza e diverse aziende vi hanno ad oggi partecipato. Ogni anno si organizza il WIL Annual Gathering e quest’anno si é svolto a Varsavia con una folta adesione di imprenditrici europee.

Domanda: non ho compreso se tra Unione europea e NATO gli accordi sono rimasti solidi oppure no, ci sono dei dati aggiornati in merito? Luca Fucello

Risposta: di recente il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e il Segretario generale della NATO Jens Stoltenberg hanno portato il partenariato UE-NATO ad un livello superiore con la firma di una dichiarazione comune che riconferma l'impegno delle due organizzazioni a continuare a cooperare per la sicurezza dei cittadini. Il lavoro congiunto UE-NATO procede ed attua 74 azioni concrete comuni in sette aree di cooperazione identificate nella Dichiarazione Comune UE-Nato già del 2016, che era stata firmata a Varsavia, tra cui la lotta alle minacce ibride, la cybersicurezza e le capacità di difesa e le esercitazioni congiunte. L'impegno dell'UE a proseguire il lavoro sulla difesa si riflette anche nella nuova proposta di bilancio della Commissione europea che prevede un aumento della spesa nel settore della difesa per portarla a 27,5 miliardi di euro dal 2021 al 2027.

Domanda: in Italia e in Europa ci sono sempre più forme di contratto lavorativo diversificate, è un tema che tratta anche l’Unione europea? Barbara Vussi

Risposta: Sì, La Commissione europea ha pubblicato a luglio l'edizione 2018 dell'indagine annuale sull'occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa (ESDE). L'indagine annuale sull'occupazione e sugli sviluppi sociali in Europa fornisce un'analisi economica aggiornata delle tendenze a livello sociale e occupazionale in Europa. Alla luce di tali tendenze, l'indagine segnala le sfide potenziali ed evidenzia le possibili risposte strategiche per affrontarle. Si tratta della relazione principale di cui la Commissione europea dispone per analizzare dati concreti ed esaminare tendenze e sfide future sui mercati del lavoro. Ci sono maggiori risorse per investire nelle persone, anche grazie al nuovo Fondo sociale europeo Plus (FSE+) e a un Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (FEG) migliorato. Iniziative e strumenti come l'agenda per le competenze per l'Europa, la garanzia per i giovani e l'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, l'ulteriore rafforzamento del programma Erasmus e il corpo europeo di solidarietà, come pure le proposte della Commissione relative all'accesso alla protezione sociale e a condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, contribuiranno tutti al perseguimento degli obiettivi europei. La proposta di direttiva europea relativa a condizioni di lavoro più trasparenti e prevedibili introduce nuove norme minime per tutti i lavoratori, compresi quelli impiegati con forme di occupazione atipiche, mentre la proposta di raccomandazione sull'accesso alla protezione sociale incoraggia gli Stati membri a fornire l'accesso alla copertura di sicurezza sociale, compresa la trasferibilità dei diritti tra diversi posti di lavoro e status occupazionali, a tutti i lavoratori subordinati e autonomi.

Domanda: cosa fa il Parlamento europeo per tutelare i diritti di noi cittadini on line e per evitare per le prossime elezioni europee manipolazioni sui social? Lucia Mareschi

Risposta: lo abbiamo chiesto all’on. Patrizia Toia, eurodeputata che ha risposto “L’obiettivo del Parlamento Europeo è discutere soluzioni concrete che le piattaforme online dovranno introdurre per mettere al riparo tutte le prossime elezioni - anche quelle per le elezioni del Parlamento europeo previste nella primavera del 2019 - da ogni rischio di manipolazione. Lo scandalo di Facebook e Cambridge Analytica sprona ancora di più l’Europa a una maggiore trasparenza rispetto alla gestione di catene di dati su strutture interconnesse (come le piattaforme online), per assicurare che ci sia reale comprensione da parte degli utenti sulla protezione della loro riservatezza. Il Parlamento europeo sta anche studiando come mantenere aperto il mercato dei social media, tutelando le pmi attive nel settore nei confronti dei colossi di internet (Facebook, Google ecc.), perché sono quest’ultime a riuscire a impattare sull’innovazione. Facebook non è un vero e proprio spazio pubblico ma piuttosto uno spazio sotto il controllo di una impresa privata, che si sta rivelando refrattario a dar conto del suo operato. Il Parlamento europeo vuole anche assicurare la privacy per le comunicazioni elettroniche. Per fare questo ha avanzato la proposta di riforma della direttiva sull’e-privacy che applica alti standard di riservatezza, gli stessi delle telefonate, alle comunicazioni via messaggio come Messenger, Whatsapp e Skype. Nella proposta per una privacy digitale è anche incluso un controllo più severo sull’uso dei dati, che devono essere impiegati solo per lo scopo per cui è stato dato il consenso, e sui meta dati (i cosiddetti ‘dati sui dati’, cioè informazioni sui numeri chiamati, sui siti visitati, sulla geolocalizzazione) in modo che siano trattati in maniera confidenziale e non vengano trasmessi ad altri soggetti.”

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parità di genere





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