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Sem Benelli, librettista d’opera da Zoagli alla Scala






Dopo 70 anni torna in scena L'Amore dei Tre Re con la direzione di Pinchas Steinberg e la regia di Alex Ollè
A Sem Benelli, poeta e drammaturgo, autore de La cena delle Beffe e librettista de L’Amore dei Tre Re di Italo Montemezzi - in scena in questi giorni al Teatro alla Scala di Milano fino al 12 novembre - il Comune di Zoagli (Ge) ha intitolato lo scorso giugno un premio letterario articolato in due sezioni: un riconoscimento a autori italiani affermati e un concorso di poesia dedicato ai ragazzi degli istituti superiori.
A ricevere il Premio Sem Benelli 2023 è stato lo scrittore e saggista Pierfrancesco Odifreddi mentre il Premio Sem Benelli Young è andato a tre studenti tra i 16 e i 18 anni: Serena Celebre, della provincia di Cosenza, Alessio Oliva, di Genova, e Zuzana Core, di Pietra Ligure.
Sem Benelli, nato a Filettole nel 1877, visse a Zoagli dal 1911 al 1949, anno della sua morte. Vi fece costruire un castello a strapiombo sul mare, quasi a immagine e somiglianza della sua scrittura eclettica e del suo universo letterario: romantico, influenzato da decadentismo, surrealismo e futurismo. A costruirlo fu lo scenografo teatrale Giuseppe Mancini.
Tra il pubblico in sala per questa nuova e attesa produzione scaligera, non poteva mancare l’ideatore del Premio Sem Benelli e sindaco di Zoagli, Fabio De Ponti.
“Mi congratulo con la direzione artistica della Scala che ha reso attuale e riproposto una delle opere meno conosciute di Benelli – ha dichiarato De Ponti. Lo spettacolo è emozionante, con una orchestrazione che porta il pubblico a vivere con intensità la vicenda della sfortunata Fiora, ostaggio e oggetto dell’ ossessione amorosa di tre uomini.
"La regia e la scenografia hanno saputo tenere fede alle atmosfere del dramma pur traslando in chiave moderna l’opera pensata invece per una ambientazione medievale, in un castello, nella fantasia dell’autore forse proprio quello che fece costruire nella sua amata Zoagli"-continua De Ponti-"ringrazio il sovrintendente Dominique Meyer per l’invito e il cordiale e caloroso benvenuto alla Scala e mi ripropongo di restituire l’ospitalità invitandolo alla seconda edizione del Premio Sem Benelli nella bellissima Zoagli”.
Opera sensuale e violenta, l’Amore dei tre re vide la luce 110 anni fa alla Scala sotto la guida di Tullio Serafin. Arturo Toscanini nel 1914 la portò al Metropolitan di New York. Fu un successo “strabiliante” – queste le parole dello stesso Toscanini - e venne accolta dal pubblico americano come l’opera italiana più intensa dopo l’Otello di Verdi .
Per il maestro Pinchas Steinberg, al debutto sul podio scaligero, l’Amore dei Tre Re e’ un’opera rara. “Sono affascinato da questo libretto e da questa musica. La partitura è affascinante, un miscuglio di musiche diverse. Si sente Wagner e anche influenze di altri compositori come Strauss e Debussy, e il risultato è un capolavoro. Per me è un Tristano italiano”.
L’AMORE DEI TRE RE
poema tragico in tre atti
Libretto di Sem Benelli
Musica di Italo Montemezzi
Teatro alla Scala
Fino al 12 novembre
direttore Pinchas Steinberg
regia di Alex Ollè/La Fura dels Baus.
Personaggi e interpreti
Fiora Chiara Isotton
Archibaldo Evgeny Stavinsky
Manfredo Roman Burdenko
Avito Giorgio Berrugi
La rappresentazione del 12 novembre sarà trasmessa in diretta da LaScalaTv.