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Oggi è la Giornata Mondiale dell'Alzheimer: parliamo dei caregiver

di Lorenzo Zacchetti

Oggi, 21 settembre, si celebra la Giornata Mondiale della malattia di Alzheimer e in questa occasione la Società Italiana di Neurologia (SIN) ha diffuso una serie consigli concreti sia su come cercare di prevenire la più comune forma di demenza, sia per i caregiver che debbono occuparsi delle persone affette da questa patologia.

Ma quante sono? Nel mondo la malattia di Alzheimer colpisce circa 40 milioni di persone e solo in Italia ci sono circa un milione di casi, per la maggior parte over 60. Oltre gli 80 anni, la patologia colpisce un anziano su quattro. Numeri che sono destinati a crescere drammaticamente a causa del progressivo aumento della durata della vita, soprattutto nei paesi in via di sviluppo: si stima un raddoppio dei casi ogni 20 anni.

I pazienti con Alzheimer manifestano inizialmente sintomi quali deficit di memoria, soprattutto per fatti recenti, e successivamente disturbi del linguaggio, perdita di orientamento spaziale e temporale, progressiva perdita di autonomia nelle funzioni della vita quotidiana che definiamo come “demenza”. A tali deficit spesso si associano problemi psicologici e comportamentali, come depressione, incontinenza emotiva, deliri, agitazione, vagabondaggio, che rendono necessario un costante accudimento del paziente, con un grosso peso per i familiari che svolgono un ruolo importantissimo.

Il Prof. Carlo Ferrarese, Presidente SINDEM (Associazione autonoma aderente alla SIN per le demenze), Direttore Scientifico del Centro di Neuroscienze di Milano dell’Università di Milano-Bicocca e Direttore della Clinica Neurologica presso l’Ospedale San Gerardo di Monza, spiega: "In questi casi, l’atteggiamento del caregiver, ossia del parente che si prende cura dell’ammalato, è fondamentale per la prevenzione e la cura dei disturbi comportamentali che spesso si manifestano e che sono l’aspetto più preoccupante della patologia. Un atteggiamento rassicurante per un soggetto che si sente “perso” e privo di riferimenti, uno stimolo ad occuparsi di mansioni semplici, con adeguata supervisione, il rispondere alle richieste del malato con pazienza, sono semplici ma importanti aspetti della vita quotidiana che aiutano a ridurre lo stato di ansia e di agitazione che spesso tali pazienti manifestano, senza dover ricorrere a terapie sedative”.

Oggi le terapie per la cura dell’Alzheimer possono solo in parte mitigare i sintomi, ma non hanno alcun impatto sulla progressiva evoluzione della demenza, una volta che questa si è manifestata. Quindi oggi l’unico vero strumento per contrastare la malattia di Alzheimer rimane la prevenzione, prima di tutto attraverso la riduzione dei fattori di rischio per le patologie vascolari quali ipertensione, diabete, obesità, fumo, scarsa attività fisica che si è visto contribuiscono anche ad aumentare le possibilità di sviluppare la Malattia di Alzheimer. Come? Attraverso uno stile di vita sano che contempli regolare attività fisica e un’alimentazione ricca di sostanze antiossidanti come la dieta mediterranea.

La Federazione Alzheimer Italia ha invece pubblicato il rapporto dal titolo “L’atteggiamento verso la demenza”.

I dati salienti che ne emergono sono:

-2 persone su 3 pensano ancora che la demenza sia conseguenza del normale invecchiamento.
-Il 62% del personale sanitario pensa ancora che la demenza sia conseguenza del normale
invecchiamento.
-1 persona su 4 pensa che non si possa fare nulla per prevenire la demenza.
-1 persona su 5 attribuisce la demenza a sfortuna; circa il 10% alla volontà di Dio; il 2% a
stregoneria.
-Circa il 50% delle persone con demenza si sente ignorato dal personale sanitario (medici e
infermieri).
-Ogni 3 secondi una persona nel mondo sviluppa una forma di demenza.

Dati che confermano in maniera innegabile la necessità di fare cultura sul tema. Va in questo senso il progetto "Fermata Alzheimer", organizzato da Korian, leader europeo nei servizi di assistenza e cura, che vanta una forte expertise nella gestione di pazienti con demenza. Grazie ai visori multimediali, i suoi esperti permetteranno agli italiani di fare un’esperienza immersiva nell’Alzheimer, fino al 27 settembre.

Le prossime tappe del progetto: 

21 settembre: Roma
23 settembre: Olbia
24 settembre: Sassari
26 e 27 settembre: Bari

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    Tags:
    giornata mondiale dell'alzheimer





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