Israele sospeso? Dalle Olimpiadi di Mosca 1980 a Jugoslavia-Russia e gli atleti senza bandiera ai Giochi - Quando lo sport si incontra con la politica - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 19:17

Israele sospeso? Dalle Olimpiadi di Mosca 1980 a Jugoslavia-Russia e gli atleti senza bandiera ai Giochi - Quando lo sport si incontra con la politica

La sospensione di Israele dalle competizioni internazionali? Non sarebbe la prima volta che sport e politica finisco per incontrarsi

Di Franco Picariello

Israele sospeso? Le Olimpiadi di Mosca 1980 e il boicottaggio americano

La sospensione di Israele dalle competizioni internazionali? Non sarebbe la prima volta che sport e politica finisco per incontrarsi.

Uno dei casi più eclatanti è legato alle Olimpiadi di Mosca 1980, i famosi giochi del boicottaggio americano: il 21 marzo il presidente statunitense Jimmy Carter annunciò che gli Stati Uniti non avrebbero partecipato alla rassegna dei Cinque Cerchi in programma dal 19 luglio al 3 agosto. Motivo? L’invasione dell’Afghanistan da parte dell'Unione Sovietica (offensiva iniziata il 25 dicembre del 1979). L'imput del presidente Usa venne poi ufficialmente raccolto - non senza qualche perplessità - il 12 aprile dal Comitato Olimpico Usa che ufficializzò il boicottaggio.  Furono poi 65 i paesi che seguirono gli americani, tra cui Canada, Germania Ovest, Norvegia, Giappone, Corea del Sud, Cile, Argentina, Israele, Cina, le nazioni arabe (tra esse l’Iran, malgrado le tensioni con gli Stati Uniti). L'Italia scelse di partecipare, sotto la bandiera olimpica (per protesta contro  sovietici), assieme ad altre 14 nazioni (Andorra, Australia, Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Porto Rico, San Marino, Spagna e Svizzera). In chiave azzurra si ricordano le medaglie d'oro di Pieteo Mennea e Sara Simeoni vinte sotto il cielo di Mosca.

Los Angeles 1984, le Olimpiadi di Carl Lewis boicottate dal blocco dell'Unione Sovietica

Quattro anni dopo le Olimpiadi erano in programma a Los Angeles: l'8 maggio 1984 l'Urss annunciò che non avrebbe partecipato alla rassegna americana. La motivazione ufficiale? La mancanza di condizioni di sicurezza per la delegazione sovietica” alla luce della Guerra Fredda che paralizzava il mondo. Inutile dire che fu una risposta al boicottaggio del blocco Usa di Mosca '80. Con i russi anche 17 paesi allineati (controcorrente la Romania). Los Angeles '84 vide però il ritorno della Cina (era assente dal 1948). Dal punto di vista sportivo furono i Giochi di Carl Lewis, il figlio del vento conquistò gli storici 4 ori (100 m, 200m, 4x100 e salto in lungo), mentre l'Italia festeggiò 14 volte sul gradino più alto del podio (in primis con i leggendari fratelli Abbagnale nel canottaggio).


Carl Lewis alle Olimpiadi di Los Angeles 1984 - foto Lapresse

Jugoslavia esclusa e quell'incredibile vittoria della Danimarca a Euro '92

A inizio anni '90 la guerra civile che stava portando alla disgregazione della Jugloslavia. Celebre nel calcio, l'esclusione della nazionale che vantava alcuni dei più grandi talenti del calcio mondiale (da Dejan Savicevic a Dragan Stojković e Robert Prosinecki) e aveva dominato il girone di qualificazione ad Euro '92: al suo posto venne richiamata in extremis la Danimarca (era fine maggio, molti giocatori erano già andati in vacanza) e, clamorosamente, vinse quel campionato europeo battendo 2-0 la Germania (super favorita) in finale. Il 31 maggio, la Jugoslavia fu esclusa anche dalle Olimpiadi di Barcellona: gli atleti di Serbia e Montenegro vennero ammessi ai Giochi a titolo personale, sfilando e gareggiando sotto la bandiera del CIO. Sfumò la possibilità di veder giocare la fortissima nazionale di basket contro il Dream Team Usa di Michael Jordan e Magic Johnson (Larry Bird, Barkley, Drexler, Ewing, Malone, Mullin, Stockton, Pippen, Robinson

Russia esclusa dalle competizioni sportive dopo l'invasione dell'Ucraina

E siamo alla guerra in Ucraina che ha portato all'esclusione della Russia e della sua squadre dalle competizioni internazionali (spicca la corazzata Cska Mosca, fuori dall'Eurolega di basket), con la revoca da parte dell'Uefa della finale di Champions League che il 28 maggio 2022 si sarebbe dovuta disputare a San Pietroburgo. In sintesi, dopo diverse polemiche, lunedì 28 febbraio, quattro giorni dopo l’invasione dell’Ucraina, FIFA e UEFA diffusero un comunicato congiunto in cui annunciavano che tutte le squadre russe, sia nazionali che club, erano state sospese dalla partecipazione agli eventi internazionali. Addio dunque alla possibilità di partecipare ad esempio ai Mondiali di calcio in Qatar (poi vinti dall'Argentina di Messi in finale contro la Francia di Mbappè) per la selezione russa che avrebbe dovuto cercare la qualificazione ai playoff (semifinale contro la Polonia). Da quel giorno la nazionale di calcio della Russia disputato una ventina di match non ufficiali (tra le rivali: Iran, Iraq, Camerun, Kenya, Cuba, Serbia, Bielorussia Nigeria e Giordania).

Olimpiadi da Parigi 2024 a Milano Cortina 2026 - Fis rinvia decisione su partecipazione atleti russi e bielorussi

Sul fronte atleti, alle Olimpiadi di Parigi 2024, in 32 (tra russi e bielorussi) gareggiarono nelle competizioni individuali con lo status di 'neutri' senza bandiera conquistando 1 oro (Ivan Litvinovich nella ginnastica), 3 argenti e un bronzo. A Milano Cortina 2026 è ancora tutto in divenire: dopo la riunione di mercoledì 24 settembre, la Federazione Internazionale Sci e Snowboard non ha ancora preso una decisione sulla partecipazione di atleti russi e/o bielorussi ai Giochi Olimpici Invernali di Milano Cortina 2026. Come noto la Fis ha escluso gli atleti russi e bielorussi dalle competizioni internazionali pochi giorni dopo l'invasione militare completa dell'Ucraina, iniziata nel febbraio 2022 (la guerra è iniziata quattro giorni dopo la cerimonia di chiusura dei Giochi invernali di Pechino, dove gli atleti russi hanno vinto 32 medaglie, tra cui cinque ori, e la squadra bielorussa ha vinto due argenti). Nelle scorse ore il consiglio direttivo della Fis ha discusso sulla proroga del divieto o sull'approvazione di una politica di status neutrale per i singoli atleti in vista dell'evento, senza però giungere a una decisione. Il consiglio si riunirà nuovamente il 21 ottobre.