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Alzheimer, gengive pericolose e intelligenza artificiale: SCOPERTE ALZHEIMER

Alzheimer, gengive pericolose e intelligenza artificiale: SCOPERTE ALZHEIMER

Alzheimer causato da gengive che sanguinano o comunque infiammate? La relazione. Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima. Vi raccontiamo le due notizie.

Alzheimer, gengive infiammate o sanguinanti possono causarlo

Alzheimer causato da gengive che sanguinano o comunque infiammate? Gli scienziati della Chung Shan Medical University di Taiwan hanno scoperto che avere gengive poco sane può portare a sviluppare la demenza o proprio l'Alzheimer.

Alzheimer, gengive infiammate o sanguinanti possono causarlo - demenza e periodontite o parodontite

Che legame c'è tra Alzheimer e rischio derivante dalla malattia delle gengive (periodontite o parodontite)? Diciamo che cresce del 70% la possibilità di sviluppare la malattia. La ricerca mette in correlazione problemi gengivali e demenza in modo innovativo rispetto a precedenti studi. Una nuova luce sulla correlazione tra la la periodontite e il rischio di Alzheimer.

Alzheimer, gengive infiammate o sanguinanti possono causarlo - lo studio

Lo studio su Alzheimer e salute delle gengive è pubblicato nella rivista Alzheimer’s Research and Therapy e ha visto 9.291 pazienti con malattia gengivale e 18.672 pazienti senza la malattia. Oltre 16 anni di studio in cui i ricercatori hanno messo sotto controllo tutti i fattori e le variabili: l’età, il sesso di appartenenza, il luogo di residenza (città, mare, montagna o campagna). Gli scienziati hanno scoperto che avere la periodontite durante il periodo di studio ha portato a un rischio aumentato del 70% di sviluppare demenza e Alzheimer.

Alzheimer, gengive infiammate o sanguinanti possono causarlo - i risultati

«Questi risultati – spiega il principale autore dello studio dott. Chang-Kai Chen – evidenziano la necessità di prevenire la progressione della malattia parodontale e promuovere il servizio sanitario a livello nazionale».

Alzheimer, gengive infiammate o sanguinanti possono causarlo - gengive e cervello, ma non solo

Alzheimer e rischio demenza, ma le persone affette da malattia cronica delle gengive avevano anche il rischio di essere maggiormenti affetti da depressione e colesterolo alto. Queste associazioni (senza dimenticare il rischio di diabete e malattie cardiache riscontrate negli studi precedenti), sono ritenute correlati alla risposta infiammatoria del corpo alla malattia gengivale. Le persone con disturbi alle gengive hanno livelli più elevati di marcatori dell’infiammazione sistemica (condizione riconosciuta come causa di malattie, tipo quelle cardiovascolari e pure il cancro).

Alzheimer, gengive infiammate o sanguinanti possono causarlo - la correlazione gengive con demenza-alzheimer

Ridurre l’infiammazione delle gengive fa ridurre l’infiammazione sistemica, secondo gli studiosi. Ridurre risposta infiammatoria dell’organismo potrebbe ridurre anche il rischio di Alzheimer.
Attenzione: lo studio su alzheimer e gengive non ha dimostrato una relazione di causa/effetto, ma una correlazione tra infiammazione e malattie degenerative come demenza e Alzheimer. Insomma: con gengive sane è possibile che si riducano le possibilità di avere demenza o alzheimer.

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima. Grazie all'IA ricercatori italiani dell'Università di Bari sono stati in grado di rilevare la malattia dell'Alzheimer con anticipo.

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima - la diagnosi precoce

Alzheimer diagnosi precoce:  grazie all’Intelligenza Artificiale prevedere l'insorgenza della malattia di ALZHEIMER con dieci anni d'anticipo potrebbe essere davvero possibile, secondo un gruppo di ricercatori del dipartimento di Fisica dell'Università degli studi di Bari e della locale sezione dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare. 

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima - i segni precoci della malattia

I ricercatori hanno progettato e sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di rivelare automaticamente segni precoci della malattia nelle immagini cerebrali di oltre 200 soggetti. L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che conduce alla demenza e alla perdita di memoria e funzioni cognitive. Non è ancora possibile effettuare una diagnosi in vivo della malattia, così i progressi per cercarne una cura avanzano con difficoltà. 

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima - il gruppo di ricerca

Il gruppo di ricerca è composto da Nicola Amoroso, Marianna La Rocca, Stefania Bruno, Tommaso Maggipinto, Alfonso Monaco, Roberto Bellotti e Sabina Tangaro. Le loro analisi hanno consentito di rivelare l'insorgenza dell’Alzheimer in una speciale classe di soggetti affetti da quello che in gergo clinico è detto "lieve indebolimento cognitivo", una condizione che può manifestarsi anche un decennio prima della patologia, con un'accuratezza dell'84%, fanno sapere i ricercatori.

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima - la Ricerca

I fisici dell'Università di Bari e dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare hanno intrapreso da vari anni un percorso di ricerca inter-disciplinare che punta di applicare le strategie di analisi tipiche dei big data all'ambito clinico diagnostico; già tre anni fa si erano infatti resi protagonisti della vittoria di una competizione internazionale organizzata dalla Harvard Medical School per l'uso di sistemi di machine learning per la diagnosi precoce della schizofrenia. Si tratta di analisi "molto complesse", che richiedono infrastrutture di calcolo e conoscenze tecnologiche di frontiera; il centro calcolo ReCaS di Bari ha rivestito un ruolo strategico per lo svolgimento delle analisi e l'ottenimento di questi risultati.

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima - l'interesse degli americani

La ricerca, in fase di pubblicazione, ha suscitato già interesse in ambito clinico e accademico. Il professore di Neuroscienze Patrick Hof della Icahan School of Medicine della Mount Sinai di New York si è detto molto interessato a questi risultati. "Un metodo che consenta di diagnosticare l'Alzheimer con dieci anni di anticipo avrebbe un valore incredibile affinché nuove prospettive terapeutiche possano emergere", dichiara Hof in una nota dell'ateneo di Bari.

Alzheimer: Intelligenza Artificiale rileva la malattia fino a 10 anni prima - cervelli normali e cervelli con lieve declino cognitivo

"Oggi, l'analisi dei fluidi cerebrospinali e l'imaging del cervello utilizzando traccianti radioattivi ci possono spiegare fino a che punto il cervello è coperto da placche e sono in grado di prevedere in modo relativamente preciso chi è ad alto rischio di sviluppare fra 10 anni l Alzheimer - spiega La Rocca su 'New Scientist' - Tuttavia questi metodi sono molto invasivi, costosi e disponibili solo in centri altamente specializzati". La nuova tecnica può distinguere con una precisione simile tra cervelli normali e quelli di persone con un lieve declino cognitivo chi svilupperà l' Alzheimer in 10 anni, con una tecnica più semplice, meno costosa e non invasiva. E la ricerca a Bari non si ferma. La Rocca spiega che il suo team intende estendere la tecnica per la diagnosi precoce di altre condizioni neurodegenerative, come la malattia di Parkinson. "È un metodo molto versatile", conclude.

 

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