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Pensioni, sindacati contro i 67 anni anni. Boeri-Inps allarme. RIFORMA PENSIONI NEWS

Pensioni, Ape, tetto unico d'età e quattordicesima: pensioni news
Pensioni: sindacati rilanciano, via tetto unico per l'eta'
In tema di pensioni I sindacati hanno le idee chiare: occorre bloccare l'innalzamento a 67 anni, che scatterebbe dal 2019 per adeguare l'eta' pensionabile alla speranza di vita. E' il primo scoglio da superare per intavolare una discussione sulla 'fase due'. Riprende in queste ore il confronto al ministero del Lavoro sul pacchetto previdenza. Per i sindacati - secondo quanto riporta l'Ansa - sarebbe anche ora di differenziare l'eta' di uscita, oggi a 66 anni e 7 mesi, magari in base alla tipologia di lavoro (piu' o meno gravosa). E cosi' anche per quando riguarda quella che era l'anzianita', ovvero gli anni di lavoro richiesti prima di uscire. Dal 2019 si passerebbe a 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne (5 mesi in piu' rispetto ai limiti attuali).
PENSIONI, I COSTI SULL'APE DEL TETTO D'ETA' PIU' ALTO
Fonti sindacali sostengono poi che un allungamento dell'eta' pensionabile comporterebbe costi maggiori per l'Ape sociale, visto che aumenterebbero i mesi da coprire. Le discussioni vertono anche sulla definizione di meccanismi per aiutare i giovani nelle loro Pensioni future. Oppure sulla possibilita' di riscattare gratuitamente gli anni di studi universitari e la messa a punto di un sistema per la copertura contributiva dei periodi passati, sopratutto dalle donne, a prendersi cura di familiari anziani o disabili. Dall'incontro di oggi ci si aspetta un'agenda, una roadmap, posto che il traguardo dovrebbe essere la legge di Bilancio (in cui assorbire almeno una parte dei possibili interventi.
PENSIONI: BOERI, STOP ADEGUAMENTO ETA' NON E' MISURA A FAVORE GIOVANI
Bloccare l'adeguamento dell'età pensionabile agli andamenti demografici non è affatto una misura a favore dei giovani: scarica sui nostri figli e sui figli dei nostri figli i costi di questo mancato adeguamento". Cosi' il presidente Inps, Tito Boeri, ribadisce la necessità di non bloccare gli automatismi per l'accesso all'età pensionabile legati alle aspettative di vita.
Pensioni Inps: 5,8 milioni sotto i 1000 euro al mese
Sono circa 5,8 milioni i pensionati che non arrivano a 1000 euro al mese. Lo certifica l'Inps nel Rapporto annuale, presentato dal presidente Tito Boeri. Nel dettaglio, al 31 dicembre 2016, sono 1,68 milioni quelli che percepiscono un assegno sotto i 500 euro al mese, il 10,8% del totale, e 4,15 milioni quelli che si fermano a 999 euro mese, il 26,7%. Il 21,8% invece, circa 3,38 milioni di pensionati non superano quota 1.500 mentre il 17,9%, circa 2,78 milioni, percepiscono assegni fino a 1999 euro al mese. Sono invece il 10,6%, circa 1,6 milioni, quelli che possono godere di una pensione poco sotto i 2.500 euro mentre a percepire assegni di poco meno di 3000 euro sono il 5,4% del totale dei pensionati, 845mila persone. Il 6,8% infine, poco più di 1 milione di pensionati, riceve una pensione oltre i 3 mila euro al mese.
Pensioni, giovedì convegno a Montecitorio su disparità trattamenti uomini-donne
Promosso dalla Commissione Lavoro della Camera, giovedì 6 luglio, alle ore 14, presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio, si svolgerà un convegno di presentazione degli atti dell'indagine conoscitiva su 'L'impatto in termini di genere della normativa previdenziale e le disparità esistenti in materia di trattamenti pensionistici tra uomini e donne'. Presenterà la relazione il Presidente della Commissione, Cesare Damiano. Intervento del Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. L'appuntamento sarà trasmesso in diretta webtv.
PENSIONI. APE GIOVANI, ETA' PENSIONABILE: IL CALENDARIO DEI CONFRONTI SULLA RIFORMA PENSIONI
Pensioni, martedì 4 luglio è previsto un tavolo di cofnronto sulla previdenza: dovrebbe arrivare una proposta del governo per costruire un meccanismo di APE (anticipo pensionistico) futuro per i giovani. Cgil, Cisl e Uil si riuniranno il 13 luglio in un'assemblea unitaria per congelare il rischio di un ulteriore innalzamento dell'età pensionabile legato agli automatismi della crescita dell'aspettativa di vita. Martedì è pure in prgramma un primo confronto tra sindacati e Confindustria che affronterà i temi della riforma del modello contrattuale. Gli imprenditori puntano ad un 'patto per la fabbrica', i sindacati invece vogliono evitare il rischio di frammentazione dei contratti che provocherebbe dumping salariale.
Pensioni, Renzi: Quattordicesima è equità sociale, l'abbiamo fatto noi
"Oggi iniziano ad arrivare le lettere per dire che la pensione minima è aumentata con la quattordicesima perché è un fatto di equità sociale e l'abbiamo fatto noi mentre quelli che parlano di sinistra non l'hanno mai fatto mentre governavano". Così Matteo Renzi al forum nazionale dei circoli del Pd A Milano.
PENSIONI: DAMIANO, BENE QUATTORDICESIMA MA C'ERA GIA' CON PRODI
"Nel tempo della politica superficiale, nel quale basta mettere il proprio marchio ai risultati, siamo convinti che serva qualche approfondimento. La quattordicesima ai pensionati più poveri viene erogata dal 2008. È stata una decisione del Governo dell'Unione, quando Prodi era Presidente del Consiglio e io ministro del lavoro, ed è il frutto positivo della concertazione dell'epoca. Anche quest'anno verrà pagata, e sarà il decimo consecutivo". Lo dichiara Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera. "Non è, dunque - prosegue - una misura del Governo Renzi. A Renzi va reso il merito di aver dato continuità a quella scelta e di averla migliorata, alzando la soglia di chi la può percepire dai 750 ai 1.000 euro mensili. E di averlo fatto contro il parere di molti, a partire dal Presidente dell'Inps Boeri". "A noi, commissione lavoro della Camera -continua Damiano - insieme a Cgil, Cisl e Uil, va dato il merito di aver fatto una battaglia senza esclusione di colpi per questo obiettivo e di aver convinto il Governo". "Risultato del quale, insieme a Renzi, siamo orgogliosi. È questo l'esempio classico che dovrebbe insegnare a sostituire l'io con il noi. Almeno per questa volta. Buona quattordicesima a tutti", conclude.
Pensioni, Ape volontaria: l'annuncio di Gentiloni. RIFORMA PENSIONI NEWS
L'APE volontaria dovrebbe arrivare entro l'estate. Lo ha spiegato il premier Paolo Gentiloni al TG1. "Dobbiamo tradurre i numeri positivi in riduzione delle diseguaglianze", ha detto. Riferimento anche alla 14ma in arrivo per la prima volta a molti pensionati. C'è molta attesa sull'Ape volontantaria, visto che diversi aspiranti pensionati non avevano potuto accedere all'APE sociale o alla Quota 41. I ritardi sui decreti attuativi hanno però creato molto caos su questo fronte.
Pensioni: Cgil, il 4 sul tavolo garanzia per giovani e eta'. Riforma pensioni i temi caldi
Le priorita' che i sindacati porranno al governo nell'incontro 'tecnico' sul sistema previdenziale, fissato il 4 luglio, sono le Pensioni contributive di garanzia per i giovani e la modifica della legge che impone la revisione dell'eta' pensionabile in relazione alle aspettative di vita. Lo riferisce all'Agi Roberto Ghiselli, segretario confederale della Cgil. "Dobbiamo dare risposte ai giovani che hanno carriere fragili e discontinue. Lo strumento non e' certo il ricorso alla previdenza complementare, perche' chi non riesce a costruire il primo pilastro non puo' neanche costruire il secondo". Ghiselli ritiene quindi che il tema non sia quello di adottare modelli flessibili nella previdenza integrativa, come indicherebbe il consigliere economico di Palazzo Chigi Marco Leonardi dalle colonne di Repubblica, riferendosi alla Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita) voluta da Matteo Renzi. La proposta dei sindacati e' di introdurre "meccanismi di carattere solidaristico nel sistema contributivo imperniato sulla previdenza pubblica". "Si tratta - spiega Ghiselli - di premiare la presenza e l'attivita' nel mondo del lavoro, non di dare a tutti una pensione minima garantita. A chi e' disoccupato e segue un periodo di formazione, chi ha il part time, chi fa lavori di cura, chi ha contributi bassi come collaboratori, lavoratori pagati con i voucher, colf che lavorano poche ore: a tutti costoro va valorizzato un periodo contributivo ulteriore". Tutto cio' a carico della fiscalita' generale. "L'intervento e' a carico dello Stato ma il meccanismo che proponiamo costa meno della pensione minima per tutti e degli interventi assistenziali di soccorso alla poverta'. Inoltre, e' un sistema virtuoso contro l'evasione contributiva, perche' i contributi troppo bassi per maturare una pensione vanno di fatto perduti".
PENSIONI E L'INCREMENTO DELL'ETA' PENSIONABILE
L'altro nodo che i sindacati vogliono sciogliere e' quello dell'incremento dell'eta' pensionabile, che verrebbe deciso da un decreto 'direttoriale' del ministero dell'Economia di concerto con il Lavoro in caso di innalzamento delle aspettative di vita da parte dell'Istat: "Chiederemo che sia modificata la legge", spiega Ghiselli. Martedi' dovrebbe pero' anche partire il confronto sulla cosiddetta 'fase 2' dell'intesa tra sindacati e governo, centrata sulla previdenza complementare. Gli obiettivi sono estendere le adesioni e favorire gli investimenti dei fondi nell'economia reale. "Temi importanti ma le urgenze sono altre", sottolinea il sindacalista. "Riteniamo che occorra introdurre il riconoscimento contributivo del lavoro di cura", modificando i coefficienti di trasformazione per consentire a chi ha sospeso il lavoro per accudire un familiare, di avere i contributi necessari per andare in pensione. Altri punti di discussione sono le modifiche all'Ape social per quanto riguarda i lavoratori edili, i disoccupati e altre categorie di persone che svolgono lavori gravosi; la diversificazione delle speranze di vita per tipologia di lavori svolti; le norme sull'anticipo pensionistico laddove si consente di andare in pensione a chi ha maturato un assegno di 2,8 volte la pensione minima ("e' discriminante, cosi' possono anticipare la pensione solo quelli che hanno redditi alti"); il meccanismo di rivalutazione ("chiediamo di adottare meccanismi a scaglioni"). "Speriamo di ottenere delle risposte precise e concrete dal governo - conclude - che abbiano ricadute sulla manovra del prossimo anno".
Pensioni quattordicesima: a chi spetta e quando arriva. Tutte le info
Pensioni, Boeri: C'è problema generazionale. RIFORMA PENSIONI ALLARME GENERAZIONI
Non solo Papa Francesco contro le Pensioni d'oro e "la società stolta e miope che costringe gli anziani a lavorare troppo a lungo e obbliga una intera generazione di giovani a non lavorare". Anche il presidente Inps Tito Boeri, e non da oggi, accende i riflettori sul tema. Sulle Pensioni "c'è un problema generazionale molto forte nel nostro Paese", ammette nel corso di un'audizione in commissione Affari costituzionali alla Camera.L'occasione è l'esame da parte della prima commissione di Montecitorio della proposta di legge costituzionale presentata dal presidente Andrea Mazziotti che introduce all'art. 38 della Costituzione il principio di equità generazionale delle Pensioni.
PENSIONI, INPS E L'ALLARME DI BOERI
I numeri presentati da Boeri parlano chiaro: sono i giovani fino a 17 anni, e in generale fino a 34, con punte che superano il 10% della popolazione, a rientrare più delle altri classi di età in quella che viene definita 'povertà assoluta', mentre a loro vengono destinate solo le briciole delle risorse. La spesa complessiva delle prestazioni previdenziali per gli under 40 è pari al 4%, mentre l'88% va agli over 60. Stesso discorso vale per i sussidi di disoccupazione che vanno per il 64% agli over 40. Nel frattempo la percentuale di poveri under 35 negli ultimi 5 anni è più che raddoppiata. "E' importante - ha sottolineato Boeri - che la Costituzione faccia esplicita menzione del rapporto tra le generazioni, in termini di equità e solidarietà, e questa legge va in questo senso". Quando si valutano provvedimenti di riforma sulle Pensioni, è l'inciso del presidente Inps, le relazioni tecniche "guardano spesso al breve periodo, ma sulle riforme previdenziali dobbiamo sempre guardare al lungo periodo. Bisogna guardare che cosa accadrà alle generazioni future e quale sarà l'onere per le generazioni future".Oltre alle Pensioni d'oro, definite uno scandalo persino dal Papa - è invece l'appello di Mazziotti, autore della proposta di legge sottoscritta circa 50 parlamentari di maggioranza e opposizione - dobbiamo pensare alle Pensioni di carta. I dati illustrati dal presidente Boeri raccontano di un sistema di welfare spaventosamente sbilanciato a favore dei vecchi di oggi e a svantaggio dei giovani di oggi e dei vecchi di domani. Nessuno vuole tagliare le Pensioni agli anziani, come qualcuno va dicendo, vogliamo semplicemente obbligare la politica ad alzare lo sguardo al futuro e pensare ai giovani quando decide di Pensioni e di welfare".