Mourinho: "Tornerò presto, ecco dove voglio allenare"

 Jose' Mourinho tornera' presto ad allenare e lo fara' in Premier League. Prima intervista dello Special One dopo l'esonero al Chelsea dello scorso dicembre. Ai microfoni di Sky Sports News, il tecnico di Setubal racconta come sta vivendo questo periodo da spettatore e guardando al futuro lascia intendere di voler continuare a lavorare in Inghilterra. "Quando i miei figli erano piu' piccoli, potevamo spostarci e vivere esperienze diverse in diversi Paesi e per me significava anche club diversi, modi di giocare a calcio diversi, ma arriva un momento in cui c'e' bisogno di stabilita'. Adesso hanno 19 e 16 anni e fra universita' e calcio la famiglia ha bisogno di stabilita'. Abbiamo deciso di venire a Londra, al momento non ho un lavoro e non so dove il calcio mi portera', nessuno lo puo' sapere, ma di sicuro, come famiglia, la nostra casa sara' ancora a Londra". "Come allenatore - continua - lavoro dal 2000 e l'ultima volta che mi sono fermato, solo per qualche mese, e' stato quando ho lasciato il Chelsea nel 2007. E' la seconda volta che mi fermo in 15-16 anni per cui non e' un dramma e di sicuro tornero' presto in panchina. Come professionista, inoltre, sono pronto a spostarmi".

Accostato al Manchester United ("non riesco a credere alle voci su Mourinho perche' ho visto quello che e' stato detto su di me negli ultimi due mesi", e' stato il commento di Louis Van Gaal di cui lo Special One dovrebbe prendere il posto), il tecnico portoghese confessa che "non mi diverto a non lavorare. Posso avere la mia famiglia, i miei amici, una vita tranquilla ma per essere pienamente felice devo tornare nel calcio, e' il mio habitat naturale". Guardando alla sua ultima esperienza al Chelsea, dove la stagione scorsa ha vinto il titolo salvo essere esonerato a dicembre con la squadra 16esima in classifica, e pensando al futuro, secondo Mou "se sei in un club abituato a vincere, se vuoi vincere ancora devi creare instabilita' all'interno del gruppo. Devi insinuare il dubbio in loro, devi comprare nuovi giocatori, toglierli da un contesto in cui si trovano a loro agio perche' se vinci c'e' una normale tendenza a rilassarsi". Di sicuro nel futuro di Mourinho non sembra esserci un ritorno in Spagna. "Ho sempre detto che ho bisogno di rivalita' e ne ho bisogno ogni settimana. In Spagna mi trovavo in un club fantastico ma erano 4 partite all'anno: Barcellona-Real Madrid, Real Madrid-Barcellona. Il resto delle gare le vincevamo 4-0, 5-0, 4-1, 6-1. Era difficile vincere il campionato perche' dovevi vedertela con un'altra squadra che vinceva le tue stesse partite: ho vinto un campionato con 100 punti e ne ho perso un altro con 91. In Inghilterra, invece, puoi vincere il titolo con 75 punti, anche meno, e io ho bisogno di competizione". Ieri Mourinho era a guardare Hertha-Borussia Dortmund. "Devo sempre imparare, anche nel calcio che e' un area dove mi sento un esperto. Ma non mi ritengo perfetto, sono umile e pronto a imparare da chi ne sa piu' di me".