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Novak Djokovic: "Io e mia moglie positivi al coronavirus". Bufera nel tennis
Nole Djokovic (foto Lapresse)

Tennis, Djokovic positivo al Covid-19 dopo Dimitrov, Coric e Troicki

Novak Djokovic è risultato positivo al coronavirus. Lo ha reso noto lo stesso numero uno del tennis mondiale. Il fuoriclasse di Belgrado aveva organizzato l'Adria Tour (torneo di esibizione e manifestazione benefica), in cui nelle scorse ore erano risultati positivi anche il croato Borna Coric, numero 33 della classifica Atp, il bulgaro Grigor Dimitrov (n. 19 del mondo) e Viktor Troicki (e sua moglie).  I due top ten del tranking Atp Dominic Thiem e Alexander Zverev, che hanno giocato nella capitale serba, hanno invece annunciato che si sono auto-isolati nonostante siano risultati negativi al tampone.

La scorsa settimana c'erano già state polemiche per la tappa di Belgrado in cui non c'era stato nessun distanziamento tra partecipanti, staff o spettatori (pochissimi indossavano la mascherina, con tribune gremitissime). Gli stessi raccattapalle porgevano gli asciugamani ai tennisti come sempre. Va sottolineato che gli organizzatori dell’evento di Belgrado non hanno violato alcuna norma sanitaria imposta dalle autorità serbe: tutto si è svolto nel pieno rispetto delle leggi locali.

Polemiche anche per una festa organizzata in una discoteca di Belgrado in cui le star del torneo erano stati visti a far baldoria senza tenere regole di distanza che comunque, come detto, in Serbia non sono imposte.

Tennis, positiva al covid anche la moglie di Djokovic, Jelena

Positiva anche Jelena, la moglie di Novak Djokovic. "Quando siamo arrivati a Belgrado ci siamo sottoposti ai test - si legge nel comunicato - Il mio è risultato positivo, come quello di Jelena. I nostri figli invece sono negativi". Gli organizzatori hanno intanto deciso di sospendere la manifestazione (si sono fin qui disputate due tappe, a Belgrado e Zara), dopo aver annullare la finale di domenica sera a Zara, che avrebbe visto sul campo lo stesso Djokovic.

Djokovic positivo al covid: "Profondamente dispiaciuto da ognuno di questi nuovi casi"

"Abbiamo organizzato questo torneo in un momento in cui la forza del virus stava diminuendo, credendo che ci fossero le condizioni per farlo. Sfortunatamente, il virus c'è ancora e dobbiamo imparare a conviverci. Sono profondamente dispiaciuto per ognuno di questi nuovi casi. Spero che non ci siano complicazioni e che alla fine tutti stiano bene", scrive in una nota Novak Djokovic, che ha poi annunciato che resterà in isolamento per 14 giorni e che che si sottoporrà a un nuovo test tra cinque giorni.

Murray punge Djokovic: “Se tutti fanno ciò che vogliono, il circuito farà fatica a ripartire”

“Ho sempre avuto un bel rapporto con Nole – ha detto l'ex numero 1 del mondo Andy Murray in un'intervista a The Times – ma quanto accaduto in questi giorni non ha dato una bella immagine del tennis. È importante che gli atleti di rilevanza mondiale mostrino di prendere molto sul serio quanto sta accadendo, rispettando le misure di distanziamento sociale. Io e il mio fisioterapista durante le sedute utilizziamo le mascherine per ridurre il rischio. Spero che si possa trarre insegnamento da quanto accaduto all’Adria Tour anche perché il circuito farebbe fatica a ripartire se ogni settimana dovessimo avere problemi con i tennisti che si sentono di fare ciò che vogliono, senza particolari attenzioni“.

Kyrgios: "L’esibizione è stata un’idea da stupidi"

"L’esibizione è stata un’idea da stupidi - aveva detto il tennista australiano Nick Kyrgios dopo la notizia delle positività di Coric e Dimitrov - Auguro una pronta guarigione ai miei colleghi, ma questo è quanto succede quando non si rispettano i protocolli. Non è uno scherzo".

Gaudenzi (presidente Atp): "È come quando chiedi a un bambino di mettere il casco per andare in bici...”

Arrabbiato il presidente Atp, Andrea Gaudenzi: "Ovviamente ci dispiace per i giocatori - ha detto il 47enne ex tennista italiano in un’intervista al New York Times -. Vogliamo che si riprendano il prima possibile. Ci sono state tante critiche, ma allo stesso tempo noi all’Atp siamo perfettamente consapevoli che, anche adottando tutte le misure di sicurezza, rimane comunque possibile avere giocatori positivi. Non c’è bisogno di abbracciarsi per avere dei casi di coronavirus: sappiamo tutti di dover correre il rischio”. Ma quello che è successo all’Adria Tour può essere di lezione ad altri: “È un po’ come quando dici ai tuoi figli, quando stai insegnando loro ad andare in bicicletta, che devono mettersi il casco. All’inizio dicono sempre no, poi cadono e allora si mettono il casco. Ora sappiamo tutti quanto sia facile prendersi il virus, quindi staremo tutti molto più attenti e, forse, ci sarà più tolleranza verso le misure di sicurezza”.

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