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Inter-Juventus, Pirlo a lezione da Antonio Conte. Ronaldo fantasma a San Siro
Cristiano Ronaldo (Lapresse)

Inter-Juventus, Pirlo a lezione da Antonio Conte

Il Maestro Pirlo questa volta si trasforma in allievo al cospetto del suo vecchio prof Antonio Conte (con cui vinse tre scudetti consecutivi in bianconero dal 2011 al 2014): la Juventus viene dominata dall'Inter nella notte in cui avrebbe potuto riprendersi l'inerzia nella corsa scudetto. Invece i bianconeri escono male dal Derby d'Italia (Milan-Juve permettendo...), forse ben oltre quanto racconta il già pesante 2-0.

Juventus perde a centrocampo: l'Inter di Conte sovrasta Rabiot, Bentancur e Ramsey

Sconfitti duramente sul piano del gioco. A centrocampo, dove Andrea Pirlo da giocatore dava lezioni di calcio quando giocava, la sfida di San Siro ha visto i nerazzurri stravincere. Male tutti: Rabiot, Bentancur e Ramsey (sovrastati da Barella, Brozovic e Vidal). Si è salvato solo McKennie, entrato nel corso della ripresa (e qualcuno si è domandato se non fosse stato il caso di metterlo titolare, anche se probabilmente non sarebbe cambiato granchè nel film della partita). La Signora è sembrata passiva, lenta e ha concesso troppi spazi agli avversari. Il secondo gol con (splendido) lancio di 60 metri da parte di Bastoni per Barella - che ha tagliato come il burro centrocampo e difesa bianconera - è la fotografia della caporetto juventina. Una scontitta che forse sarebbe potuta essere anche più pesante se Lautaro Martinez non avesse sprecato qualche occasione.

Pirlo, l'atteggiamento sbagliato e le assenze della Juventus

"Capita un passo falso, ma l’atteggiamento no. Dovevamo venire a San Siro per proporre il nostro gioco e siamo stati in balia delle loro giocate. Siamo stati lenti nel far girare la palla, dovevamo farla girare con i centrocampisti andando nell’uno contro uno con Chiesa e facendo inserire Ramsey. Non è stato così, pochi passaggi filtranti nostri e il gioco è diventato troppo lento", ha ammesso l'allenatore della Juventus. Vero, le assenze erano pesanti (in primis De Ligt, faro di una difesa che si è persa, ma anche Cuadrado e Alex Sandro che danno spinta sulla fasce e ovviamente Paulo Dybala), ma non bastano a giustificare la notte nera della squadra di Andrea Pirlo.

andrea pirlo juventusAndrea Pirlo (Lapresse)
 

Ronaldo flop contro l'Inter

E poi c'è lui, sua Maestà Cristiano Ronaldo. Non pervenuto. Quest'anno a San Siro CR7 ha fatto non ha illuminato. Anzi ha fatto la comparsa. Era parso non in serata di grazia anche nella vittoria contro il Milan di due settimane fa. E si è confermato spento anche questa volta. In modo ancor più grave, perchè se contro un Diavolo rimaneggiato ci avevano pensato Dybala e soprattutto Chiesa a illuminare la Juventus, nella sfida contro l'Inter si è vista una Signora priva di idee e di lampi. Morata chiedeva palloni giocabili (non se ne sono visti) e la squadra aveva bisogno più che mai di aggrapparsi al suo fuoriclasse. Invece Cristiano è evaporato insieme ai suoi compagni.

Juventus scudetto? Nulla è perduto, ma...

E adesso? Dire che la Juventus sia fuori dalla lotta scudetto (il sogno del decimo titolo consecutivo) è assolutamente un'esagerazione. Un ingiustificato catastrofismo: i 7 punti dall'Inter (e tra i 7 e 10 dal Milan a seconda di come andrà a Cagliari) potrebbero essere un'illusione ottica: balla il recupero contro il Napoli che può ammorbidire il distacco (ma questo ovviamente vale anche per la squadra di Gattuso). Però resta la sensazione di una Juve a corrente alternata in questi mesi: buone partite in cui era sembrato che a scintilla fosse scattata e poi momenti di blackout. Una squadra discontinua nel gioco in questi mesi. C'è un girone di ritorno per sistemare le cose e nulla è perduto - non dimentichiamo la Champions League, dove sin qui si è forse vista la migliore Juventus (capace di vincere il girone, espugnando il Camp Nou di Barcellona) - ma la notte contro l'Inter ha rafforzato una convinzione che già stava crescendo da mesi: dopo nove anni di 'fuga', di dominio incontrastato in Italia, per la prima volta la Juventus è rientrata nel gruppo. E quest'anno la serie A sembra un... mucchio selvaggio. Il ruggito di Milano è forte come non accadeva da dieci anni: il Diavolo di Ibrahimovic (ora anche dell'ex Mandzukic) e l'Inter di Lukaku hanno lanciato il guanto di sfida. Senza dimenticare Roma, Napoli e Atalanta che hanno avuto qua e là qualche passaggio a vuoto, ma sono lì in classifica e pronte alla battaglia...

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