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Serie A caos, piano B contro la paralisi delle Asl: 'playoff Nba' con final-8
LUKAKU (foto Lapresse)

Serie A caos, rischio paralisi del campionato

La serie A lotta contro il tempo. Letteralmente. La mancata disputa di Juventus-Napoli è un segnale d'allarme gravissimo per lo svolgimento del campionato italiano. Figc e Lega Calcio lavorano per porre un freno immediato ai possibili tackle delle varie Asl (dubbi ad esempio aleggiavano su Crotone-Milan dopo le positività di Duarte-Ibrahimovic, ma la Confidustria del pallone aveva tenuto il punto e la partita si è giocata senza problemi), cercando di recuperare almeno la logica del protocollo (ormai considerato 'vecchio') siglato con il Cts e della quarantena morbida (senza la quale la paralisi è quasi inevitabile alla luce dell'aumento dei contagi in Italia). In ballo la sopravvivenza del sistema calcio (che pesa 4,7 miliardi) e di tanti club professionistici che altrimenti rischierebbero il fallimento. Con tutte le ricadute del caso sulle migliaia di persone che lavorano nel mondo del calcio (o ruotano attorno alla galassia del pallone). Ma comunque è una toppa in una falla che rischia di ingigantirsi a dismisura, andando molto oltre Juventus-Napoli. La realtà italiana (europea, mondiale...) è che l'emergenza covid rischia comunque di travolgere tutto. In Italia si viaggia verso nuove restrizioni per cittadini, negozi e locali pubblici: il calcio degli stadi vuoti (mille persone sono una goccia nell'oceano che non dà colore alle partite e non porta incassi di rilievo) sa di non vivere in una bolla (come quella 'irripetibile' che ha circondato le stelle Nba da agosto a oggi sul palcoscenico del Walt Disney Resort di Orlando) ed è conscio di essere comunque a rischio.

Serie A caos, piano B contro la paralisi delle Asl: playoff e final-8 o campionato chiuso 'a data da destinarsi'

Uno stop del campionato, anche solo di qualche settimana, potrebbe portare all'impossibilità di concludere la stagione nei tempi stabiliti (basti pensare che un eventuale recupero del solo Juventus-Napoli ha come prima data utile il 13 gennaio 2021 a 4 giorni da Inter-Juve). Figuriamoci se si parlasse di mesi. Tanto più che a giugno 2021 dovrebbero (condizionale d'obbligo, pandemia permettendo...) disputarsi gli Europei di calcio (l'11 è prevista Italia-Turchia all'Olimpico di Roma) rimandati la scorsa estate. La via d'uscita? Qua, secondo quanto risulta ad Affari la situazione è molto fluida. O si decide(rà) per una conclusione della serie A completando le 38 giornate di calendario anche andando a.... data da destinarsi (come quest'anno che è finita ad agosto, ma con il rebus, al momento, sulle iscrizioni dei club alle coppe europee del prossimo anno se gli altri tornei continentali dovessero mai non avere blocchi convivendo, in qualche modo, con l'emergenza coronavirus), oppure... può prendere piede l'idea che piace poco (molto poco) alle grandi società: una serie A stile Nba con i playoff. Anzi meglio ancora: se il massimo campionato di basket americano in fondo assegna solo il titolo, qui si parla di scudetto, posti Champions-Europa League e magari pure retrocessione. Verrebbe da dire... scansati Lebron, che lo show lo portano Ibra, CR7 e Lukaku. Un'ipotesi che è sempre stata caldeggiata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina. Il numero uno del calcio l'aveva proposta nei mesi del lockdown e la tiene ancora nel cassetto. Pronta per essere messa sul tavolo del calcio italiano in caso di crisi acuta. Magari con formule variabili e un torneo in tre fasi che culmina con una final-8. Uno spettacolo. Come trasformare un problema (gigante) in un'opportunità. Vero, ci sarebbero meno partite, il che può creare problemi con i diritti tv attuali e le future rate che dovrebbero pagare Sky-Dazn (la pay tv controllata da Comcast ancora deve versare la rata di maggio da 131 milioni relativa alla stagione appena conclusa, mentre è tornata a pagare quelle successive), ma allo stesso tempo si prospetterebbe una formula spettacolare capace di accrescere l'appeal del campionato italiano.

Un dettaglio da non sottovalutare vista la ricerca di attenzione da parte dei mercato esteri (e qua si torna alla vendita dei diritti tv, in una fase che sta portando alla creazione di una media company e l'ingresso dei fondi nel calcio italiano), dove tornei come la Premier League sono molto più avanti del nostro. Siamo nel campo delle ipotesi, ma l'argomento è tema di dibattito tra Figc, Lega Serie A e club. Ben sapendo che, usando un eufemismo, mettere d'accordo tutti non sarà semplice. Ma il piano B aleggia sul nostro torneo se le cose dovessero precipitare...

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