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Viaggi
Turismo, Federalberghi contro i b&b abusivi e illegali

Di Eduardo Cagnazzi

Dopo anni di flessione dovuta alla crisi ed agli eventi luttuosi internazionali, l’Italia si riscopre meta di grande attrazione turistica. L’inverno ha riversato nelle città d’arte un numero crescente di visitatori rispetto al passato, la primavera sta confermando il trend ed i prossimi mesi si prevedono caldissimi sul fronte delle presenze. E siccome il mercato è in crescita, tornano a galla vecchie polemiche. In particolare quelle che vedono su sponde opposte albergatori e  gestori di bad&breakfast abusivi ed illegali. Il sasso nello stagno lo lancia adesso Federalberghi Napoli che, dopo la consorella di Roma, avvia un’iniziativa simile a turismo illegale.com, il portale presso il quale si possono segnalare nella Capitale con il rispetto dell’anonimato quelle strutture che operano illegalmente. Solo a Roma, tanto per fare un esempio del business che comporta quest’attività, nel periodo più intenso del Giubileo sono state scoperte dalla Guardia di Finanza circa 300 alloggi abusivi per un’evasione stimata di oltre un milione di euro da parte dei proprietari dei b&b. Ma la cifra è più alta, vista l’esiguità dei controlli. La maggior parte di queste strutture è comunque sconosciuta alle autorità italiane in quanto vengono pubblicizzate su portali visibili solo all’estero, il che rende difficile la loro individuazione e qualsiasi possibilità d’intervento. Di conseguenza, il loro giro d’affari, una fetta di torta consistente, si allarga sempre più anche per l’assenza di una normativa nazionale unificata. E non è tutto. Diverse decine di migliaia di ospiti restano sconosciute alle autorità competenti in quanto non dichiarate alle autorità di polizia. Altro che sicurezza sul territorio italiano manifestata ai quattro venti ed in tutte le salse dalle autorità governative. Ma a pesare di più è il raggiro del fisco. “L’ingente evasione fiscale -osserva il presidente di Federalberghi Napoli, Antonio Izzo- e il senso d’insicurezza che queste strutture trasmettono ai clienti, danneggia non solo il comparto turistico ma l’intera economia nazionale”. Proprio per monitorare il fenomeno sul territorio napoletano e creare una banca dati sull’offerta extralberghiera, ponendo così un freno al fenomeno di illegalità da parte di chi evade il fisco, l’associazione degli albergatori partenopea si propone di seguire lo stesso percorso della consorella romana. L’obiettivo è quello di sviluppare un protocollo d’intesa con tutte le istituzioni utilizzando un apposito portale, come il romano turismo illegale.com per segnalare le strutture abusive e quanti esercitano l’illegalità come loro mestiere.

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