Fondatore e direttore
Angelo Maria Perrino

Alitalia, accordo con le banche. Due mesi per salvare la compagnia

Alitalia/ Due mesi per evitare un atterraggio d'emergenza

sciopero alitalia (2)

Due mesi per evitare un atterraggio d'emergenza. Sono infatti 60 i giorni concessi dai soci di Alitalia e dalle banche all'attuale management per ridurre i costi, modificare la strategia commerciale e soprattutto diventare profittevoli. In mezzo ci sono i lavoratori: in queste settimane la cifra degli esuberi possibili è stabilmente sopra quota mille. In una giornata densissima di indiscrezioni, sulla graticola è finito anche il manager australiano James Hogan, gran capo di Etihad che detiene il 49% di Alitalia, dato da alcune fonti in uscita, che invece rimane saldamente al suo posto. Un bene per la compagnia italiana, essendo lui l'architetto della fusione.Dopo tre giorni di riunione "aperta" del cda, all'alba banche ed Etihad hanno raggiunto un accordo sulla rinegoziazione del debito, ed anche il governo ci ha messo lo zampino come ha sottolineato il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio. Nell'accordo rientrano innanzitutto i 180 milioni di linee di credito accordate da Intesa Sanpaolo, Unicredit insieme a Mps e Popolare. A ciò si aggiungono gli strumenti finanziari emessi a luglio 2015 per 216 milioni, di cui 80 sottoscritti dalle Generali. Servono fondi freschi, e solo gli emiratini possono metterli, qualcuno ipotizza una soma vicina ai 400 milioni.

Risorse fresche, per risollevare una gestione che determina al momento perdite per quasi mezzo milione al giorno. Impossibile trovare una soluzione nel breve, ecco perché si è scelta la proroga. Parallelamente al cda perciò l'assemblea degli azionisti ha deliberato un finanziamento a breve termine per consentire al management di avviare, nei prossimi 60 giorni, un negoziato con società di leasing aereo, fornitori, società di distribuzione e sindacati. L'obiettivo è "una radicale riduzione dei costi" si legge nella nota diffusa dalla compagnia."I prossimi due mesi sono cruciali per Alitalia. E' di vitale importanza che il personale della Compagnia e i principali stakeholder, accettino e facciano propri i cambiamenti radicali di cui abbiamo bisogno. Solo così potremo ottenere un successivo e significativo finanziamento da parte degli azionisti, senza il quale Alitalia non avrà futuro", ha detto Cramer Ball, a.d. della compagnia. Ma quali saranno nel dettaglio i sacrifici? Nessuno lo sa al momento, i dettagli della seconda fase del piano industriale saranno infatti presentati in gennaio a tutto il personale Alitalia. Indiscrezioni parlano, oltre al taglio del personale, di messa a terra di 15-20 Airbus 320, mentre i nuovi aerei saranno acquistati in leasing.

Le attività operative si concentreranno sulla necessità di cambiare l'attuale modello di business attraverso lo sviluppo del network di lungo raggio e ridisegno per il corto e medio raggio, con prezzi più interessanti. C'è poi un capitolo dedicato alla rivalutazione degli accordi di joint venture e rafforzamento delle attuali partnership con altre compagnie aeree. Da questi passa anche il potenziamento della flotta: se si resta con Air France nella Star Alliance ne arriveranno 16-18, uscendo dal network si salirebbe a 30."Tutti dobbiamo remare nella stessa direzione", ha spiegato Ball anche durante l'incontro con i sindacati nel primo pomeriggio, sottolineando come "quello del trasporto aereo è un mercato spietato". Parole che non mettono certo il cuore in pace ai lavoratori, ma sui tagli per ora nessuna decisione definitiva è stata ancora presa. In realtà però due cooptazioni ci sono già state, quelle di Gaetano Miccichè e Federico Ghizzoni nel cda, che prenderanno il posto di Jean Pierre Mustier, che si era dimesso dopo aver assunto il ruolo di a.d. di Unicredit, e della dimissionaria Antonella Mansi, ex presidente della Fondazione Mps. Si rafforza quindi il controllo delle banche nel cda.

Alitalia: sindacati, preoccupati per conseguenze sul lavoro

Forte preoccupazione rispetto alle possibili conseguenze sull'occupazione risultanti delle scarne anticipazioni del piano industriale". E' quanto esprimono unitariamente Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo al termine dell'incontro oggi con Alitalia. "Abbiamo richiesto - aggiungono le quattro organizzazioni sindacali - la presentazione ufficiale del piano industriale di cui ad oggi ci hanno riferito solo generiche linee guida e pertanto non possiamo condividere nessuna richiesta di taglio al costo del lavoro". Secondo Filt, Fit, Uilt e Ugl TA "e' anche irrituale e poco rispettoso che, dopo giorni di attesa, l'amministratore delegato scriva ai dipendenti di esuberi senza presentarsi all'incontro. Non vorremmo che l'intesa tra gli azionisti necessaria venga adesso considerata l'unica intesa indispensabile". "Serve - sostengono infine le quattro organizzazioni sindacali dei trasporti - anche l'avvio di un confronto che coinvolga il Governo per l'importanza di Alitalia e per gli effetti sull'intero trasporto aereo in Italia".


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